Recensione - Velocity 2X
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Velocity 2X è ingannevole. Il gioco inizia con delle cut-scene che ricordano i videogames di vecchia data, con tanto di dialoghi da mandare avanti col tasto A. La premessa pare somigliare a Metroid: un'umana bionda in un'armatura snella ma potente, dotata di armi e scudi, si risveglia in un lontanissimo pianeta abitato da alieni. Non sa dov'è, non sa cosa vogliono da lei, ma dovrà scappare e scoprire la verità, qualunque essa sia. E così si va al gameplay, uno shoot 'em up... aspetta un momento, ma non era un platform game?Lo è, ma solo per metà. Se una parte del gioco vede il giocatore destreggiarsi in mezzo a stretti corridoi con la propria navicella, occupandosi di salvare ostaggi e di non distruggersi finendo fuori dallo schermo (che va avanti da solo quando si è in modalità turbo e non si torna mai indietro), l'altra metà è forse quella più pubblicizzata, quella platform. In questa, usando peraltro meccaniche simili alla parte shmup, è ancor di più un gioco da speedrun, con ostacoli da schivare, gemme da raccogliere, il tutto possibilmente senza mai fermarsi poiché alla fine di ogni livello c'è una valutazione che considera sia gli oggetti raccolti che, e soprattutto, il tempo impiegato, e il margine di errore per la valutazione massima non è molto di grande.
Se alcuni livelli sono separati, in altri bisognerà affrontare tutte e due le meccaniche, che richiedono entrambe di essere precisi, veloci e abili. Bisognerà presto prendere confidenza con meccaniche come il teletrasporto in corsa, le armi incorporate, lo scatto e altro, con il titolo che diventa a tratti quasi un gioco musicale dove per ottenere la valutazione massima bisogna tenere il giusto ritmo e la giusta combinazione di tasti delle varie abilità. Ogni livello è disegnato apposta per avere un ritmo sempre elevato senza pause o interruzioni, ma per non fermarsi mai ci vuole abilità, specialmente nei livelli più avanzati.
A livello artistico il gioco è piuttosto interessante, con una grafica bidimensionale abbastanza semplice ma con animazioni piuttosto fluide, colori vividi, utili anche per riconoscere all'istante gli oggetti di percorso, nonché musiche elettroniche old school che danno un'atmosfera energica e non troppo legata al mondo del retrogaming come molti titoli simili. Il gioco poi funziona anche dal lato tecnico, forse non sorprendente visto la grafica non certo pesante, ma comunque è tutto molto fluido con caricamenti molto veloci e menu estremamente chiari.
La campagna è composta da ben 50 livelli, che pur essendo abbastanza corti (parecchi sotto al minuto) offorno una grande rigiocabilità nel cercare di ottenere una valutazione perfetta nonché scalare le classifiche. Sono poi presenti 16 ulteriori livelli di difficoltà molto elevata per testare le abilità dei giocatori migliori, nonché una sfida giornaliera in cui un livello viene generato casualmente e bisogna affrontarlo in un unico tentativo, confrontando poi il proprio risultato con la classifica globale. I contenuti non mancano, e fortunatamente è anche tutto tradotto in italiano.
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