Recensione - Q.U.B.E: Director's Cut
Il Gioco
In Q.U.B.E: Director's Cut vestiamo i panni di un astronauta che, aperti gli occhi dopo essere stato privo di sensi, si trova all'interno di una strana struttura fatta unicamente di cubi bianchi: pareti, pavimento e soffitto presentano tutti lo stesso motivo a quadrati bianchi, mentre le stanze stesse della struttura sembrano essere enormi cubi connessi tra loro da brevi corridoi. Una voce femminile (in inglese e senza alcun sottotitolo) ci contatta spiegandoci che ci troviamo in una struttura aliena orbitante nei pressi della Terra, e che dobbiamo trovare il modo di uscirne. Ben presto scopriamo che per avanzare nella struttura dobbiamo azionare degli specifici meccanismi rappresentati da blocchi di diversi colori, il tutto tramite i guanti della nostra tuta che sembrano permetterci di interagire a distanza con i blocchi spingendoli, estrudendoli e compiendo altre azioni man mano che gli enigmi diventano sempre più complessi.E questa è essenzialmente l'esperienza di Q.U.B.E: Director's Cut: esplorare la misteriosa struttura risolvendo enigmi sempre più complessi e che introducono, nel corso dei 7 diversi stage di cui è composta la storia, meccaniche sempre nuove. Durante tutta la storia, che può durare tra le 3 e le 4 ore a seconda della vostra capacità di risolvere gli enigmi proposti, veniamo accompagnati dalla voce femminile della nostra collega astronauta, che può contattarci solo a tratti quando la stazione spaziale sulla quale si trova orbita sufficientemente vicino a noi; ad un certo punto interviene però anche una misteriosa voce maschile che inizia a farci dubitare di quello che stiamo facendo, aggiungendo un ulteriore elemento di mistero all'intera trama.
Gli enigmi che troviamo nel gioco sono molto particolari e sicuramente originali. Su pavimento e pareti della struttura appaiono in punti specifici dei quadrati di colore diverso dal solito bianco: rosso, giallo, blu. L'unica cosa che possiamo fare inizialmente con questi è estrarli oppure ri-spingerli sulla parete, ed ognuno di questi ha un comportamento diverso: quello rosso può essere "estratto" fino a tre volte diventando così una lunga colonna rossa, quello giallo invece crea una sorta di scalinata formata da tre colonne di lunghezza progressivamente maggiore, mentre quello blu scatta improvvisamente se ci passiamo sopra, facendoci compiere un balzo nella direzione in cui punta (in alto se è a terra, di lato se è su una parete). All'inizio si tratta quindi solo di estrarre questi blocchi per saltarci sopra e superare l'area, ma man mano che procediamo vengono introdotti nuovi elementi: blocchi verdi che dobbiamo muovere fino ad un certo punto unicamente spingendoli con gli altri blocchi colorati, sfere che rotolano ed il cui percorso dobbiamo modificare interagendo al momento giusto con i blocchi colorati, blocchi che ci permettono di ruotare un'intera area del livello e con essa i vari blocchi colorati creando configurazioni diverse. Ed a tutto questo si aggiungono sezioni particolari che ci vedono giocare nel buio totale, con la possibilità di visualizzare solo un tipo di blocco per volta, oppure altre nelle quali abbiamo il potere di decidere noi dove posizionare i vari blocchi.
A tutto questo si aggiunge una modalità che affianca la storia principale, chiamata "Against the Q.L.O.C.K.", che ci presenta 10 diversi livelli da completare nel minor tempo possibile per competere nelle classifiche mondiali; i meccanismi di base sono gli stessi, ma durante il percorso troviamo dei modificatori da raccogliere (sempre puntandoli con le mani, allo stesso modo in cui interagiamo con i blocchi) che ci permettono di ripristinare tempo del timer, aumentare le nostre capacità di salto o diventare più veloci.
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