Recensione - Tachyon Project
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Tachyon Project non nasconde troppo il suo amore per quello che è indubbiamente uno dei capisaldi del genere twin-stick shooter: Geometry Wars. Non solo il gameplay di base è lo stesso, con uno stick per muoversi e uno per sparare, ma lo è anche lo stile geometrico, minimalista e pieno di colori vibranti, con griglie abbastanza ridotte ma piene di effetti speciali di ogni tipo. Ma laddove i Geometry Wars erano caratterizzati da una buona varietà di modalità, Tachyon Project dalla sua ha un'altra serie di innovazioni interessanti.La prima che salta all'occhio è la presenza di una trama, raccontata con una serie di cut-scene disegnate, usate come intermezzo tra alcuni livelli. La protagonista, di fatto la navicella che il giocatore controlla nel gameplay, è Ada, un potente software "al femminile" disegnato con lo scopo di riuscire ad hackerare i sistemi con le protezioni più avanzate al mondo. Ma qualcosa va storto e i suoi programmatori vengono intercettati in circostanze davvero misteriose. Come ultimo disperato tentativo, rilasciano Ada nella rete e lei farà di tutto per capire cosa è successo ai suoi "genitori". La storia si svolge attraverso poche brevi cut-scene e con l'ausilio di brevi descrizioni di ognuno dei 10 livelli, e non è certo una trama incredibile ma fa piacere che ci sia in un genere che raramente ne presenta.
Un'altra novità interessante sta nella personalizzazione della navicella: 6 armi primarie che variano tra proiettili, esplosivi e laser; ben 9 armi secondarie tra bombe, tempo rallentato, torrette e droni, ma anche 7 abilità aggiuntive quali velocità aumentata o fuoco rapido. Le combinazioni che tutti questi elementi offrono sono davvero tante, e possono creare esperienze di gameplay piuttosto varie. Conoscere al meglio le potenzialità di ciascun elemento è fondamentale, perché ci sono tanti tipi di nemici: dai più classici nemici che inseguono a basta, ad altri con scudi, alcuni capaci di creare ostacoli, altri ancora che creano a loro volte ulteriori avversari, e addirittura dei boss complicatissimi ogni paio di livelli... capire al meglio pregi e difetti di ciascuna potenziale build contro le varie situazioni può valere molto, e non solo per quel che riguarda la sopravvivenza.
Tachyon Project infatti ha un sistema di combo abbastanza simile al già citato Geometry Wars, dove uccidendo tanti avversari in poco tempo e raccogliendo le minuscole figure è utile per scalare le classifiche globali di ciascun livello. Una notevole differenza però sta nel fatto che la navicella del giocatore non ha un vero sistema di vita, ma c'è un tempo limite da rispettare. Annientare nemici regala secondi preziosi, ma esser colpiti da loro fa perdere tempo, e più forti sono, più i danni sono pesanti. Se il contatore scende a 0 è una sconfitta e si riparte dall'ultimo checkpoint, che poi è l'inizio dell'ondata, visto che ogni livello si divide in 6 ondate di difficoltà crescente. Anche usare le armi secondarie consuma tempo prezioso, pertanto è fondamentale impiegare anch'esse con cautela.
E' possibile finire i 10 livelli del gioco in poche ore, anche se la loro difficoltà abbastanza alta e la necessità di inventare strategie (specialmente contro i boss) può richiedere un po' di tempo aggiuntivo. La lotta per i punteggi alti poi può essere un ulteriore incentivo per rigiocare tutto. Finito tutto questo ci sono 3 sfide ulteriori dove mettere alla prova le proprie abilità e magari cercare di recuperare gli obiettivi ancora mancanti, per 1000G che sono comunque piuttosto semplici. Questi 3 livelli sono giocabili anche in cooperativa locale fino a 4 giocatori, aggiungendo del multiplayer a un titolo pensato comunque per un'esperienza a giocatore singolo. Tachyon Project è venduto al prezzo di lancio di 9,99 Euro ed è interamente in inglese; come spesso accade con questo tipo di giochi però, è un problema di poco conto visto che il genere in questione non richiede eccessive spiegazioni e la trama non è complicatissima.
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