Recensione - SteamWorld Dig
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
SteamWorld Dig si presenta fin da subito come un gioco semplice da comprendere ma con una potenziale profondità stellare, e non solo per la tematica degli scavi. Un platform game bidimensionale dove il giocatore interpreta un minatore robot impegnato a scavare in una miniera basata su blocchi e scovare tesori, combattere (o evitare) nemici, risolvere enigmi, dovendo gestire le proprie risorse al meglio per sopravvivere e vendendo i preziosi metalli trovati per potenziarsi e migliorare le proprie chance di sopravvivenza in una città robotica semideserta. Curioso mix tra la componente platform di Spelunky e l'esplorazione sotterranea generata casualmente di Terraria, il titolo punta soprattutto ad incollare i giocatori davanti allo schermo con un sistema di arricchimento graduale ed appassionante.Man mano che si scende nelle profondità della miniera diventa sempre più duro scavare, costringendo il giocatore ad aggiornare costantemente i propri equipaggiamenti e comprarne di nuovi più adatti ai materiali incontrati. Si è inizialmente dotati solo di un piccone, che potenziato di volta in volta può funzionare più velocemente, ma anche causare più danni ai nemici. Più in là diventa possibile munirsi di una trivella per velocizzare gli scavi, ma anche di vari strumenti utili come scale a pioli per risalire più facilmente, teletrasporti per tornare istantaneamente in superficie, dinamite per distruggere una gran quantità di blocchi in un colpo solo e molto altro ancora. Nel corso dell'avventura bisogna però far luce attraverso lanterne e power-up specifici, tenere alta la riserva d'acqua (utile per certi macchinari) nonché evitare di riempire l'inventario per poter ancora raccogliere minerali, cosa che conferisce un elemento di strategia in più al gioco.
Il titolo non è privo di uno scopo: non si limita al solo arricchimento ma si devono man mano trovare delle caverne posizionate sempre più in profondità, che a differenza del resto del gioco sono fisse e non generate casualmente. Qui bisogna risolvere enigmi trovando leve, aprendo porte e superando parti platform (grazie alle buone meccaniche del titolo che permettono salti anche dalle pareti) per raggiungere un'area finale che solitamente sblocca un nuovo equipaggiamento per il protagonista. Man mano è possibile entrare anche in caverne nascoste o trovare segreti ed easter egg di ogni tipo, di cui uno risulta particolarmente elaborato e altri parecchio esilaranti di cui però non svelerò l'entità.
Procedendo nel gioco, si trovano tante variazioni al tema degli scavi. Nuove aree (alcune piuttosto sorprendenti), nuovi equipaggiamenti e potenziamenti che funzionano ad acqua e vanno ricaricati in pozzanghere trovate in giro per le grotte, nemici sempre più fantasiosi e impegnativi da battere, misteriose sfere luminose con cui è possibile acquistare il meglio per la propia carriera di minatore... la campagna di 2-3 ore vola via con divertimento costante, ma una serie di obiettivi opzionali e la componente a generazione casuale del titolo lo rendono piuttosto rigiocabile - un fattore importante, considerata l'assenza di qualunque forma di multigiocatore. Infine, SteamWorld Dig presenta ben pochi testi e dialoghi, ma fortunatamente sono tutti disponibili anche in italiano.
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