Recensione - Pariah
di
Giovanni Grasso / Shadowlord
P
Un accenno alla trama: impersonerete li dottor Jack Mason, incaricato di trasportare una bella ragazza di nome Karina in stasi criogenica. Presto ci si accorge che la pulzella è portatrice di un virus e, dopo l'incidente tutt'altro che casuale avuto alla vostra nave spaziale, vi ritroverete braccati da gente che vuole eliminarvi. Il resto tocca a voi scoprirlo, non voglio rovinarvi la trama. Il gioco si presenta subito discretamente, un filmato ben realizzato ci catapulta quasi subito all'azione ed un semplice tutorial ci aiuterà a prendere confidenza con i comandi. Lo schema dei controlli è quello già visto in altre produzioni simili: il thumbstick sinistro è dedicato al movimento e quello destro alla visuale, la pressione di una levetta ci permetterà di abbassarci mentre la seconda ci permetterà di entrare in modalità mira, il tasto A è adibito al salto, la X all'interazione con oggetti e ricarica, e la B ci può essere utile, anzi ben poco utile, per eseguire uno sprint di corsa. L'utilizzo del tasto Y ci permetterà di entrare nel menù di selezione delle armi in modo da poter, oltre che scegliere lo strumento bellico più adeguato, potenziare le stesse tramite appositi power-ups che troveremo disseminati per le mappe di gioco. Il fuoco e l'attacco in mischia sono stati delegati rispettivamente ai grilletti destro e sinistro.
Parlando di armi, cosa sarebbe un FPS senza una attrezzatura in grado di spazzare via l'avversario? Nulla ovviamente, ma qui entriamo in una zona non particolarmente felice di questo titolo. La verità è che gli strumenti offensivi sono veramente poco ispirati, e sono armi che abbiamo già abbracciato centinaia di volte in altri titoli. Un po' di fantasia avrebbe garantito delle situazioni più varie, ma ora vediamole un po' più nel dettaglio. Abbiamo il Bulldog, con cui incominceremo a blastare i nemici ma non lasciatevi ingannare dal nome, non è altro che la classica mitragliatrice. Altri aggeggini carini che possiamo portarci con noi sono il lanciagranate, il fucile ad impatto (per gli amici shotgun), il fucile al plasma, lanciamissili e fucile di precisione. Si sente la mancanza di un BFG (fucile al plasma) e delle granate al plasma, sarò un nostalgico. Un nota positiva comunque c'è: in giro per i livelli si possono trovare dei potenziamenti per le armi rendendole più letali e aggiungendo alcune caratteristiche, un esempio su tutti il cambio del visore nel fucile di precisione, o la possibilità di far esplodere tramite comando a distanza le granate. Le locazioni che ci vedremo a percorrere risultano particolarmente lineari, e nonostante l'ampiezza di alcune delle stesse ci si accorge che il cammino per arrivare a portare a termine le missioni è uno solo. Come ho già accennato le ambientazioni sono prevalentemente esterne e gli scontri negli edifici sono sporadici. Elementi naturali come pietre o alberi faranno da contorno all'azione rendendo lo sterminio dei cattivi alquanto accattivante. Nonostante la linearità già segnalata, a livello puramente estetico ci troviamo dunque con un buon prodotto.
I livelli di difficoltà nel single player sono quattro, e scegliendone uno intermedio non si trova una grande resistenza. L'intelligenza artificiale dei nemici non è molto sofisticata, e nonostante cerchino riparo aggirarli è un'operazione abbastanza semplice. Un'altra caratteristica che avvicina questo titolo ad Halo è l'utilizzo di veicoli. Questi mezzi non sono comunque vari e divertenti da usare come ci si aspettasse: la loro forza di fuoco è alta ma vengono alquanto penalizzati da una manovrabilità pessima.
Il discorso cambia quando ci si affronta in multiplayer. Via Live o tramite system link il divertimento è assicurato, ed anche qui le modalità di gioco sono quelle classiche: Deathmatch (soli o a squadre), Cattura la bandiera, assalto. Una novità di rilievo è quella avere finalmente un editor in grado di poter creare le proprie mappe personalizzate. Queste possono essere utilizzate anche tramite Xbox Live rendendo il gioco online decisamente più vario. Tramite questo ottimo tool si possono ottenere notevoli risultati, variando i molti parametri che abbiamo a disposizione. Si può ritoccare l'altezza del suolo creando voragini o montagne, inserire condizioni meteorologiche come pioggia o neve, cambiare la luminosità e la gamma di coliri, insomma uno strumento molto potente. Da segnalare la possibilità di inserire anche i veicoli e le stazioni di ricarica nella propria mappa creando arene con discrete caratteristiche tattiche.
Il motore grafico di Pariah è l'Unreal Engine, mica bruscolini. Peccato che l'impressione generale non faccia gridare al miracolo. La grafica è pulita ma niente di più, nessun passaggio evocativo ed anzi alcuni livelli appaiono alquanto scialbi. Le condizioni meteorologiche sono varie ma anche qui realizzate in modo pessimo. I modelli poligonali dei nemici non sono particolarmente complessi ma grazie all'utilizzo del motore fisico Havok vederli saltare in aria dà parecchie soddisfazioni. Discorso a parte per il sonoro: le musiche sono bruttine e anonime così come alcuni effetti sonori. I rumori delle armi sono senza infamia nè lode e cadono presto nella mediocrità. Discreta la localizzazione del titolo: il parlato è completamente in italiano ma niente però di particolarmente valido, siamo lontani al doppiaggio cinematografico di Splinter Cell.
Siamo di fronte ad un titolo discreto. Se un videogioco deve divertire questo potrà darvi del sano divertimento, ma niente di più. I capolavori sono altri, non che questo titolo sia da buttare ma ci si poteva aspettare qualcosa di più. Certo, dà una certa soddisfazione uccidere un nemico con una granata ma questo lo abbiamo fatto troppe volte in altri titoli. I livelli spesso sono troppo lineari e la fantasia dei programmatori in fatto di armi è andata a raccogliere margherite stando via parecchio tempo. Il livello tecnico poteva essere curato maggiormente così come l'intelligenza artificiale dei nemici. Per quanto riguarda la longevità, il multiplayer è la vera ancora di salvezza di questo titolo. Sta di fatto però che abbiamo giocato fin troppo a titoli così simili a questo Pariah che non sentiamo proprio il bisogno di un altro FPS del genere. 6.8
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