Recensione - Goat Simulator (Xbox One)
Il Gioco
Una capra, due grandi città, un motore di simulazione fisica, tanta follia ed il piacere della scoperta: questa è in poche parole l'essenza di Goat Simulator. Nato come come scherzoso prototipo negli studi degli sviluppatori Coffe Stain Studios, il titolo divenne talmente popolare su YouTube e sui social network da convincere gli sviluppatori a rifinirlo (si fa per dire) e rilasciarlo su PC nell'aprile 2014, per poi affidarne la conversione per Xbox One e Xbox 360 allo studio Double Eleven. Il cuore del gioco è molto semplice: il giocatore controlla una capra con visuale in terza persona all'interno di due città, una montana e l'altra costiera, senza nessuna trama o obiettivi particolarmente significativi; l'unico scopo è quello di esplorare l'ambientazione, interagire con tutti gli oggetti e scoprire la miriade di folli sorprese che gli sviluppatori vi hanno nascosto.Se già questo può sembrarvi inusuale, aspettate di entrare in contatto con il gameplay vero e proprio, nel quale la simulazione fisica ricopre un ruolo centrale; la nostra capretta può infatti camminare, correre o saltellare tranquillamente per l'ambiente, ma dispone anche di una serie di abilità che rendono il tutto assolutamente surreale e, spesso, esilarante. Prendete ad esempio la sua lingua: premendo il tasto X è possibile "agganciarla" a qualsiasi oggetto trasformandosi in una sorta di lungo elastico capace di trascinare qualsiasi cosa, anche pesantissime automobili. Qual è lo scopo di ciò? A che serve agganciare oggetti con la lingua? Dichiaratamente nessuno: sta a noi trovare gli usi più strampalati e creativi di tale funzionalità. Ma questa è solo la minore delle stranezze del gioco. La città è ricca di elementi interattivi tutti da scoprire; si parte dalle più "semplici" bombole del gas che al semplice contatto esplodono scaraventando in aria tutto quello che le circonda (noi compresi, tanto non possiamo morire), passando alle molte ventole d'areazione sui tetti che ci scaraventano in aria con potenti getti facendo compiere lunghi voli alla nostra amica caprina, talvolta concatenabili tra loro saltando di ventola in ventola. E se questo dovesse annoiarvi, che ne pensate di prendere a cornate gli abitanti della città o anche agganciarli con la lingua per trascinarli per ogni dove? Oppure semplicemente irrompere in una delle molte case complete di arredamento per causare un putiferio distruggendo tutto e creando il panico tra gli inquilini? Vi sentite più avventurosi e meno distruttivi? Potreste allora scalare quella gru da costruzione per poi saltare da grande altezza e scoprire dove potete arrivare, oppure utilizzare quell'enorme scivolo da acquapark in disuso come rampa per effettuare enormi salti.
E se queste sono solo alcune delle opportunità offerte dal motore di simulazione fisica del gioco, un grande stimolo all'esplorazione ed alla sperimentazione è offerto dalla marea di interazioni nascoste inserite ovunque nell'ambiente dagli sviluppatori. Nelle due città che compongono lo scenario del gioco - selezionabili prima di ogni partita ma con la possibilità di passare dall'una all'altra tramite un tunnel di collegamento - sono presenti un'incredibile quantità di cose tutte da scoprire. Non voglio rovinarvi la sorpresa qualora decidiate di prendere il gioco, ma è necessario qualche esempio: in una abitazione è presente una TV dalla quale potete giocare ad una versione "caprina" di Flappy Bird, mentre in un campo di grano, vicino ad una pista da rally dove una macchina gira sgommando in moto perpetuo, troverete un crop circle che starà a voi capire come usare. Oppure salendo in cima ad un enorme grattacielo troverete un party dove potrete indossare una maschera identica a quella del famoso musicista Deadmau5, che farà ballare chiunque incontriate al suono di una musica elettronica ripetuta all'infinito. E ci sono un'infinità di luoghi da esplorare per scoprire cosa gli sviluppatori vi hanno messo: cos'è quel pentacolo nascosto tra le rocce? E cosa potremo combinare nel luna park completo di ottovolante e ruota panoramica realmente funzionanti? Cosa si nasconde in quell'isola che si intravede al largo? A cosa servirà il lanciapalle in quel campo da tennis? E quell'edificio in costruzione cosa nasconde? Ci sarà un modo per salire a bordo di quell'aliante e dell'elicottero che solcano i cieli? Sono tutte domande che vi verranno spontanee guardandovi intorno, e che spesso riveleranno dei segreti esilaranti e fuori di testa.
Come se tutto ciò non bastasse, è presente anche un sistema di "mutatori" che possiamo attivare e disattivare in qualsiasi momento durante il gioco (ma solo dopo averli sbloccati, effettuando determinate azioni o esplorando alcuni luoghi) per dotare la nostra capretta di abilità speciali come quella che ci permette di planare leggermente da grandi altezze, il jetpack che ci permette di volare (spesso fuori controllo) per brevi tratti, la trasformazione in una capra-struzzo o giraffa e tanti altri.
Per non farci annoiare troppo velocemente e darci lo stimolo per continuare nel gioco, gli sviluppatori hanno comunque inserito un sistema a punti e combo, accumulabili con le varie azioni effettuate, ed una serie di obiettivi da completare nelle due città, che ci aiutano anche a scoprire le possibilità della nostra capretta. Obiettivi come effettuare una capriola, rimanere in aria per più di 50 secondi, saltare oltre una certa altezza, spaventare un certo numero di cittadini e così via ci permettono di iniziare a familiarizzare con il gioco e con le varie possibilità.
Sul fronte dell'interazione sociale troviamo inoltre la possibilità di creare partite in split-screen per un massimo di quattro giocatori (due su Xbox 360), dove divertirsi insieme a creare il caos ed esplorare l'ambiente; sono inoltre presenti una serie di classifiche online dove confrontarci con gli altri giocatori su una serie di sfide come il salto più lungo, il maggior numero di oggetti distrutti con un'esplosione e così via.
Un'ultima menzione la merita il lato tecnico del gioco, che potremmo definire parte integrante della "particolare" esperienza complessiva. Il titolo non punta sicuramente sul realismo grafico, tanto che, anche se sempre molto ricchi di oggetti con i quali interagire, gli ambienti presentano comunque una realizzazione grafica piuttosto basilare; inoltre i glitch come il clipping e problemi con la fisica rag-doll sono frequentissimi. Come potete vedere, però, non menziono nulla di tutto ciò nella sezione Odio qui sotto: questo perché il tutto contribuisce all'atmosfera surreale e pazzesca dell'intero gioco ed alla sua unicità, tanto che gli stessi sviluppatori hanno di proposito evitato di sistemare molti di questi problemi, purché non portassero a crash o ad altri risultati deleteri per il giocatore. I glitch e la grafica scarna sono quindi da considerare come delle vere e proprie feature del gioco piuttosto che delle lacune tecniche: senza di ciò probabilmente Goat Simulator perderebbe parte del suo eccentrico fascino.
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