Recensione - Ziggurat
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Ziggurat di Mikstone Studios è un ibrido di generi, un miscuglio tra sparatutto in soggettiva vecchio stampo, gioco di ruolo, roguelike (o roguelite, visto che non presenta una struttura a turni), con persino qualche accenno a giochi di carte. Si viene proiettati all'interno di un tempio magico chiamato Ziggurat, strutturato su cinque piani dove le stanze vengono generate casualmente e dove per accedere al prossimo piano si deve sconfiggere il boss di ciascuna zona. La mappa generale, la forma delle stanze, i nemici e le loro caratteristiche, le armi e gli ostacoli che troveremo, cambiano di volta in volta: non esistono due partite uguali. La base roguelike sta nel fatto che se si muore si riparte da capo, con uno Ziggurat nuovo di zecca e con le statistiche azzerate: la famosa e temutissima permadeath. Si può uscire vincitori soltanto completando il quinto e ultimo piano e sconfiggendo il temibile boss finale, senza mai morire. Non è un'impresa per tutti, soltanto i maghi più abili hanno qualche possibilità.Il gameplay di Ziggurat ricorda molto gli sparatutto degli anni '90: poche armi ma ben definite, giocabilità frenetica (alla Serious Sam, per intenderci) e precisa con tanti nemici da far fuori e proiettili da schivare a non finire. La chiave fantasy del titolo ricorda molto Heretic per restare in tema di FPS classici: bacchette magiche, tomi di magie, riserve di mana che fungono da proiettili per le armi, barili da distruggere, tutto in mezzo ad arene gotiche e fantasy tra castelli, trappole meccaniche e piante di dubbie origini. Anche i nemici seguono le stesse tematiche: teschi volanti con elmi vichinghi, golem esplosivi, streghe, creature mitologiche, barbari e... carote possedute. Man mano che si affrontano i combattimenti si guadagnano punti esperienza, si recupera salute e mana e ogni tanto si incappa in carte per cambiare le nostre sorti: maggiori riserve di mana, ricarica di salute e così via, ma è possibile anche imbattersi in santuari dove in cambio di qualche risorsa si possono ottenere benedizoni o maledizioni come danni aumentati o rallentamento del personaggio. Dal terzo piano in poi inoltre, ogni stanza in cui entriamo può presentare dei modificatori che cambiano faccia all'incontro: nemici più numerosi o più grandi, maggiori punti XP generati o stranezze come risoluzione dello schermo abbassata o addirittura singhiozzo del personaggio che lo fa saltare automaticamente ogni pochi secondi. Ogni piano presenta un libro che sblocca il boss finale in un'altra stanza, la cui sconfitta ci apre il portale per la prossima area, più complicata e difficile della precedente, piena di nemici, stanze di trappole e labirinti.
Se la campagna presenta solamente cinque piani dello Ziggurat, completabili in circa un'ora, certamente l'esperienza di gioco non finisce qui. Esistono diverse difficoltà, la modalità Infinita che ci mette in una partita senza limiti dove dopo il quinto piano si va avanti ancora con zone sempre più ostiche, ed in più c'è una quantità esagerata di contenuti da sbloccare. Una marea di personaggi utilizzabili le cui statistiche di base cambiano dall'uno all'altro, delle lettere da trovare per scovare la (poca, a dire il vero) trama presente nel titolo, carte aggiuntive da trovare che poi possiamo incontrare nelle nostre future partite, riconoscimenti vari per certi successi. Persino gli obiettivi offrono una bella sfida, con alcuni di loro che metteranno a dura prova anche chi vive di pane ed FPS, come finire lo Ziggurat senza mai salire di livello o completare tre piani senza mai subire danni. Più facile a dirsi che a farsi, ve lo garantisco.
Graficamente il titolo si presenta piuttosto bene, con un buon engine e ottimi effetti grafici: motion blur, esplosioni, effetti di luce fanno la loro figura e colorano ulteriormente un mondo di gioco già molto fantasioso e intrigante, anche se nelle fasi più concitate si può notare qualche lieve calo di frame-rate. Il titolo presenta una ricca campagna single player, e se questa può essere completata a difficoltà Facile in un'ora, ci sono una marea di difficoltà, personaggi da usare, collezionabili, carte da sbloccare e classifiche in cui sfidare i giocatori di tutto il mondo. E' un titolo fatto per essere rigiocato tante volte, e vista la natura casuale del gioco dove è impossibile incappare in due Ziggurat uguali, è fattibile giocarci a lungo termine. Non è presente alcuna componente multiplayer, locale o online che sia; soltanto le classifiche ci collegano alle esperienze degli altri giocatori. Infine Ziggurat è interamente localizzato in italiano, ma questo riguarda soltanto i testi, visto che praticamente non esiste parlato nel gioco.
Amore
Old school ma non troppo
- Il gameplay di base di Ziggurat è quello degli FPS degli anni '90 - poca trama, tanta velocità, tanti nemici, poche armi ma ben riconoscibili, oggetti da trovare ed enormi boss da abbattere. Niente QTE, niente ironsight, niente coperture dietro a muretti, niente cut-scene... solo pura adrenalina. Questo modello di gioco potrebbe però non bastare ai nostri giorni, infatti la componente roguelite, gioco di ruolo e gioco di carte aggiunge varietà ed imprevedibilità a tutto. Difficile adottare tattiche predefinite quando a ogni battaglia è possibile trovare nemici mutati o arene dalle forme più strane che rendono le sparatorie classiche impossibili. Bisogna avere il dito veloce sul grilletto, questo è poco ma sicuro.Aspetta, c'è altro!
- Se la campagna alla difficoltà più bassa è possibile completarla in un'oretta, di certo l'esperienza di Ziggurat non finisce lì. Esistono ulteriori difficoltà, la variante Infinita, tantissimi personaggi con statistiche diverse, molte carte ed oggetti da sbloccare... vista poi la natura casuale del titolo e la notevole difficoltà, chi vuole completare tutto ne avrà per un bel po', e pure dopo ore e ore di gioco è ancora possibile scoprire elementi nuovi che cambiano il gameplay.Odio
Spara, spara…
- Nonostante il fatto che le carte e i mutatori possano cambiare faccia ai combattimenti, non cambia il fatto che pressoché ognuno di essi si svolge con le stesse identiche meccaniche. Ogni nemico sa sempre dove siamo, e pertanto ci inseguono ove possibile (come in Serious Sam per esempio), quindi ogni lotta si riduce al giocatore che scappa dai nemici mentre gli spara, poiché affrontarli direttamente solitamente causa morte certa. Nonostante le aree siano diverse e anche la varietà di boss è discreta, le solite 2-3 tattiche utilizzabili non cambiano mai, e anche le altre tipologie di stanze (trappole, piattaforme su cui saltare, ecc.) finiscono presto col risultare monotone, incapaci di offrire novità. Peccato, perché se è vero Ziggurat offre molti contenuti, può dar fastidio il fatto che dopo qualche ora ci si trovi a fare sempre cose già viste.Tiriamo le somme
Ziggurat è un particolare esperimento che unisce sparatutto, gioco di ruolo e roguelike (o roguelite se preferite), dove il giocatore deve affrontare arene generate casualmente con un'infinità di mostri da abbattere con una giocabilità che ricorda gli FPS degli anni '90, tutto in un affascinante mondo fantasy gotico. Il gameplay risulta preciso e divertente e la quantità di cose da sbloccare ci terrà incollati ben oltre la durata ridotta della campagna, visto che il veri e propri sblocchi di sblocchi iniziano dopo il boss finale. Nonostante la varietà di modificatori, carte e contenuti generati casualmente, Ziggurat pecca un po' di ripetitività nel gameplay e manca inoltre di qualsiasi componente multiplayer, avendo però classifiche separate per ogni difficoltà, modalità e personaggio disponibile. Per chi è alla ricerca di uno sparatutto vecchio stampo che offra una sfida seria ma anche idee nuove, Ziggurat è un gioco molto consigliato perché pur coi suoi limiti risulta ben fatto ed intrigante. 8.0Recensione realizzata grazie al supporto di Milkstone Studios e Xbox.
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