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Recensione - Assassin's Creed: RogueXbox 360Game

Per il suo Assassin's Creed dedicato alle console di vecchia generazione, Ubisoft ha voluto quest'anno dare ai giocatori la possibilità di varcare la linea tra Assassini e Templari permettendo, per la prima volta nella saga, di vestire i panni del nemico storico dei killer incappucciati. Seguiteci per capire se Assassin's Creed: Rogue sia all'altezza sei suoi predecessori.

Il Gioco

America del Nord, XVIII secolo: il caos e la violenza dilagano nelle colonie Americane. La guerra che già infuriava in Europa tra francesi ed inglesi è sbarcata anche nel nuovo continente, sfociando in una sanguinosa lotta per la conquista dei territori del Nord-Est. Insieme ai francesi si schierano alcune tribù indiane, impegnate a difendere le terre natie. In questo scenario incontriamo il protagonista di Assassin's Creed: Rogue, Shay Patrick Cormac, audace membro della setta degli Assassini. Arruolato nella setta alla morte del padre dal suo migliore amico Liam O'Brian, Shay venne addestrato dal Mentore Achille Davenport, lo stesso che addestrò il protagonista di Assassin's Creed III Connor Kenway. La guerra per proteggere le colonie Americane, l'odio per i Templari, le uccisioni, tutto sembra avere senso per Shay fino a quando, durante una missione, gli viene chiesto di sacrificare molti innocenti. Da quel giorno la vita per Shay cambia drasticamente. Dopo aver messo in discussione tutto ciò in cui aveva creduto sino a quel momento, in particolare le reali motivazioni della Confraternita, all'assassino non resta altro da fare che fuggire da coloro che reputava fratelli e accostarsi proprio a quegli ideali che prima combatteva. Eccoci dunque al cuore di Assassin's Creed: Rogue, che racconta la lenta trasformazione di un uomo che vede sbriciolare le proprie certezze, un uomo che da Assassino diverrà cacciatore dei membri della Confraternita degli Assassini, di cui causerà il rovinoso declino.

Assassin's Creed: Rogue ci permette di vivere gli eventi che porteranno alla distruzione della Confraternita, in un vasto mondo aperto che si estende dal Nord Est americano alle acque del Nord Atlantico passando per la violenta New York e relativa River Valley. Tutti luoghi in cui la storia di Shay finirà con l'incrociare quella di altri personaggi della saga, come l'Assassino Adéwalé e il gran maestro Haytham Kenway. Questa è a grandi linee la trama che vi porterà a incontrare un cast ricco anche di nuovi personaggi che vi aiuteranno o ostacoleranno nella vostra impresa mentre visiterete un po' alla volta tutte le location che costituiscono il mondo di gioco.

Con questo capitolo Ubisoft introduce per la prima volta la possibilità di giocare nei panni di un Templare, seppur atipico visto che l'addestramento precedente permette a Shay Cormack di utilizzare tutta una serie di abilità proprie dei suoi avversari. Il nuovo punto di vista, tuttavia, apre a tutta una serie di possibilità molto interessanti come, ad esempio, la facoltà di sfruttare, in maniera leggermente diversa rispetto a prima, l'occhio dell'aquila per scrutare i dintorni alla ricerca di Assassini o di sentinelle in agguato. In modalità occhio dell'aquila ora è possibile individuare i nemici anche con una sorta di bussola che ci indicherà la posizione esatta del personaggio che ci interessa osservare. Possiamo, inoltre, individuare la posizione del nemico stando attenti a udire i loro bisbigli o sussurri. Sin da subito, è importantissimo imparare a saper cambiare l'intensità delle azioni di Shay. Normalmente il protagonista è in basso profilo: in questo caso le azioni che si compiono sono meno appariscenti, ma cambiando lo stato in alto profilo possiamo eseguire mosse più rapide e potenti. Tra l'altro, è possibile scegliere le contromisure più appropriate per difenderci dagli attacchi dei membri della Confraternita come, ad esempio, usare una maschera antigas per neutralizzare le bombe fumogene scagliateci contro. Ed è proprio in questa contrapposizione che il gameplay di Assassin's Creed: Rogue offre il meglio di sé, rovesciando la prospettiva e dando al giocatore la possibilità di essere sia preda che cacciatore.

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Dopo aver parlato con il personaggio chiave di turno, veniamo indirizzati verso il luogo della missione segnato sulla mappa con l'apposita icona. Le missioni sono tante e molto varie e possono essere portate a termine in vari modi grazie a una struttura dei livelli che offre al giocatore la possibilità di pianificare strategie sempre diverse. La prima missione che funge da prologo è una sorta di tutorial utile a farci comprendere bene come muovere il nostro personaggio nei vasti scenari. Tornano in grande stile le corse sui tetti e le scalate sugli edifici più alti per “sincronizzare” i punti di osservazione e rivelare così porzioni dell'immensa mappa di gioco. Le abilità acrobatiche del protagonista possono essere usate per perlustrare le location, per seguire inosservati una potenziale vittima o in generale per scappare fino a uno dei tanti nascondigli disseminati per le ambientazioni. La trama si dipana attraverso sei sequenze, e alle missioni principali del gioco, che vi terranno occupati per circa 10 ore, si affiancano attività secondarie che permettono di esplorare interamente la mappa senza alcuna restrizione. Tutte le missioni secondarie sono fonte di vero divertimento per chi è in cerca di un'esperienza totalmente libera. Queste consistono nell'espugnare un forte per accaparrarsi tutte le provviste che si trovano all' interno, cercare dei foglietti che rivelano curiosità sui Templari, salvare dei cittadini imprigionati dai soldati e scovare tombe vichinghe che nascondono tesori da vendere ai mercanti. Tra una missione e l'altra si può andare anche a caccia di numerosissime prede quali l'alce, la lepre, il castoro, la lince canadese, il narvalo e l'orso bianco. Ogni animale viene scuoiato e da pelle e ossa si ricavano materiali utili per l'assemblaggio di oggetti come fondine, borse per dardi più capienti e vari abiti. I soldi guadagnati uccidendo e depredando un nemico, invece, possono essere spesi in botteghe disseminate in tutto il mondo di gioco per acquistare nuove armi tra cui spade e pistole, per potenziare l'armatura del protagonista o per rifornire il protagonista di pozioni curative.

Oltre alle varie scorribande sulla terra ferma, torna la possibilità di viaggiare per mare a bordo della Morrigan, una possente nave equipaggiata di cannoni da bordata e mortai. Controllare la nave non è dissimile da quanto visto nei giochi passati: si può navigare a mezze vele per una velocità ridotta oppure a vele spiegate se vogliamo andare più veloci. Quando la nave è ferma, Shay può entrare nella cabina del capitano e interagire o con la mappa per accedere alle missioni in mare o con vari componenti che permettono di equipaggiare nuovi potenziamenti e personalizzazioni. A un certo punto dell'avventura, è possibile equipaggiare la Morrigan anche con un potente rostro capace di frantumare i ghiacciai dell'Artico, così da accedere ad altre zone del mare molto più ampie ed esplorabili. In mare è possibile sfruttare la presenza degli iceberg anche come copertura durante un qualsiasi scontro. Nei combatimenti in mare aperto, l'arma selezionata varia in base alla posizione in cui si guarda, se di fianco, a poppa o a prua. E' fondamentale quindi posizionarsi bene per riuscire ad affondare una nave nemica. Ad esempio se si decide di attaccare con i cannoni da bordata, che hanno una quantità di munizioni illimitata, è necessario spostare la nave e muovere la visuale sulla fiancata, invece se si vuole utilizzare l'olio incendiario per provocare ingenti danni alle navi che vi passano sopra, bisogna spostare la visuale a poppa. E come in passato è sempre possibile abbordare le navi nemiche, dopo averle danneggiate abbastanza: una volta a bordo, dobbiamo uccidere cinque membri della ciurma nemica per far arrendere definitivamente l'intero equipaggio. Fatto ciò, è possibile aggiungere la nave nemica alla nostra flotta usando le parti di questa come pezzi di ricambio per la nostra imbarcazione. Tutto il materiale presente nelle stive delle navi conquistate viene inoltre automaticamente trasferito nella stiva della Morrigan, diventando di nostra proprietà.

Per quanto riguarda i combattimenti a terra, questi risultano meno macchinosi che in passato: ci troviamo a fronteggiare da soli nutriti gruppi di oppositori utilizzando attacchi, parate e contromosse. Possiamo utilizzare una vasta gamma di armi tra cui il fucile ad aria compressa che può sparare dardi soporiferi e dardi esplosivi, bombe fumogene, spade e uno stiletto. Il livello di sfida è medio-alto grazie ad una IA dei nemici migliore rispetto ai precedenti capitoli della serie, anche se comunque non è perfetta. I nemici sono capaci di accerchiarci e coglierci spesso di sorpresa, creandoci non pochi problemi.

Se Shay è vicino a un nemico coinvolto in uno scontro, questo verrà automaticamente "lockato" permettendoci di girare attorno all'avversario; è comunque possibile uscire dal lock e scegliere di combattere contro un altro nemico. Possiamo contrattaccare un avversario ogni volta che sulla sua testa appare un piccolo segnale rosso, però ci sono alcuni nemici che non sono vulnerabili ai normali attacchi e non cadranno facilmente con un semplice contrattacco. Con questi tipi di nemici è necessario ricorrere a strategie differenti che non svelerò per lasciarvi il piacere della scoperta. Per il resto il sistema di controllo è rimasto pressoché identico al passato, con movimenti perfetti del protagonista che permettono di affrontare scalate, salti e corse in maniera molto fluida. Una differenza che balza subito all'occhio di chi ha giocato i passati episodi, è la mancata penalità quando si uccidono i civili, dato che si appartiene all'Ordine dei Templari.

Come nella tradizione della serie, infine, anche Assassin's Creed: Rogue ci fa vivere alcune scene nella "vita reale", ossia all'interno degli uffici dell'Abstergo dove si potranno, volendo, portare a termine semplici compiti come hackerare terminali o trovare tablet disseminati negli uffici che riportano informazioni utili per approfondire aspetti legati alla vita dei Templari e degli assassini. Insomma, le basi su cui si poggia il titolo Ubisoft sono a grandi linee le stesse che abbiamo conosciuto nei precedenti episodi, con un ambiente vastissimo, completamente esplorabile e decisamente vivace.

Amore

Nasce una nuova icona

- Vogliamo dire che Shay Patrick Cormac è uno dei protagonisti meglio riusciti della serie Ubisoft? Diciamolo! Nei giochi in cui la storia ha un ruolo importante, conta moltissimo la figura del protagonista che deve essere in grado di suscitare emozioni nel giocatore lungo tutta l'avventura. Ho trovato Shay Patrick Cormac uno dei migliori protagonisti della serie, anche più carismatico dello stesso Ezio Auditore. Non è un farfallone come lo era Ezio, Shay è seducente nei suoi modi ma allo stesso tempo distaccato e faccia da schiaffi. Gli sviluppatori non avrebbero potuto rendere meglio il protagonista, un uomo sì di grande fascino e ammaliatore ma capace di incredibili atrocità per eliminare i suoi fratelli di un tempo. Il percorso di uomo violento è dettato da un semplice disegno di vendetta, e le fasi della sua trasformazione sono descritte in maniera assolutamente convincente. Nasce insomma una nuova icona della serie e difficilmente, una volta che avrete giocato al titolo, potrete dire il contrario.

Trama

- La storia del gioco mi ha tenuta incollata allo schermo dall'inizio alla fine: tra le fredde acque dell’Atlantico del Nord e le strette vallate fluviali del continente americano, il plot ci accompagna in un crescendo di emozioni e colpi di scena che fanno finalmente luce su alcuni punti oscuri dell'intera serie. Lo stile del racconto è cupo e al tempo stesso elegante, con sequenze ben costruite e suggestive che contribuiscono ad alzare il livello qualitativo del titolo.

Per lupi di mare

- Da grandissima amante del mare e delle imbarcazioni ho apprezzato tantissimo il superbo lavoro svolto dagli sviluppatori riguardo a tutto ciò che ruota attorno alla Morrigan, la nave che guidiamo nel gioco. Ho passato ore divertendomi a bordo della Morrigan tralasciando temporaneamente le missioni principali e dedicandomi alla personalizzazione e al potenziamento dell'imbarcazione. La nostra nave ha una stiva con una capacità di carico limitata, quindi è necessario potenziarla con vari tipi di materie prime che si trovano perlustrando la mappa di gioco. Si finisce per vagare per il mondo soltanto per il desiderio di trovare tutti quei materiali che faranno della Morrigan la nostra personale "Principessa del mare" oltre che una vera e propria corazzata. Tra le materie prime che è possibile utilizzare per migliorare il lato estetico ci sono il legno, il tessuto di vari colori utilizzato per abbellire gli interni e la pietra per restaurare i cabinati interni. A livello di performance, è importantissima la scelta di quale metallo utilizzare per la costruzione delle singole parti della nave. Ad esempio, rispetto al ferro, l'acciaio garantisce una maggiore resistenza strutturale e rende la nave più agile nelle manovre e più veloce. Dopo aver installato sulla nave i potenziamenti migliori la differenza è tangibile, così come sono ben visibili i cambiamenti estetici.

Unisci l'utile al dilettevole

- Come è accaduto con tutti gli altri giochi della serie, anche Assassin's Creed: Rogue ci offre come detto la possibilità di esplorare liberamente ogni ambientazione che fa da cornice alla storia: quando non siamo vincolati da missioni della trama, ci ritroviamo in un mondo immenso, vibrante e pieno di vita dove ogni angolo, strada, edificio può nascondere un segreto ma anche insegnarci tante cose interessanti. Con Assassin's Creed: Rogue si gioca e ci si accultura al tempo stesso. Il gioco contiene una infinità di schede riassuntive, consultabili nel database, che riportano la storia di gran parte dei luoghi visitati e dei personaggi incontrati.

Turisti tra i mari del Nord

- Nell’ambito scenico il titolo offre il meglio di sé; gli sviluppatori hanno dato vita a un titolo dall'atmosfera coinvolgente, ci troviamo davanti ad un prodotto senza dubbio gratificante sotto l'aspetto visivo. Passarete le ore soltanto cavalcando le possenti onde del mare o girovagando a piedi per villaggi, pianure, vallate e zone montuose, ammaliati da scorci estremamente suggestivi e ricchi di stile. Vi sembrerà di avvertire il freddo lungo la vostra schiena quando passerete per i paesaggi innevati fermandovi ad ammirare l’orizzonte avvolto da un bellissimo tramonto. Anche tutti i personaggi si rivelano credibili, con espressioni intense e animazioni perfettamente allineate al contesto. Riguardo al sonoro, le musiche sono tutte orchestrate magistralmente e il doppiaggio in italiano è ben recitato con dialoghi tra i personaggi principali sempre appropriati.

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Odio

Canna storta

- Il meccanismo di puntamento nelle sessioni in cui bisogna utilizzare espressamente le armi da fuoco non è sempre preciso. Talvolta mi è capitato di mirare e sparare a un nemico, anche in spazi ristretti, e di mancarlo clamorosamente a pochi metri di distanza portandomi così a dover ripetere la missione. Quando ciò avviene, ad esempio, in una missione che chiede espressamente di uccidere un personaggio cogliendolo alle spalle senza essere notati, vi assicuro che è alquanto fastidioso. E' chiaro che la soluzione c'è: ossia uccidere il malcapitato di turno infilzandogli direttamente un pugnale o una spada nella schiena. Però perché non devo avere la possibilità di piazzargli un proiettile in testa dato che la missione non fa riferimento al modo in cui dover uccidere il cattivone di turno?

Sessioni Abstergo poco ispirate

- Ho trovato molto noiose le sessione fuori dall'Animus, non all'altezza di quelle viste in passato con Desmond oppure quelle simili vissute in Black Flag. Le missioni negli uffici dell'Abstergo risultano tutte abbastanza simili e prive di mordente. Fortunatamente per la maggior parte di queste non cè l'obbligo di portarle a termine.

Quelle imperfezioni che saltano all'occhio

- Purtroppo sono rimasti alcuni problemi tipici della serie come NPC che si incastrano negli angoli o che quando vengono uccisi rimangono sospesi per aria. Persiste ancora la compenetrazione di modelli poligonali e una resa delle ombre non bella a vedersi. I tempi di caricamento rimangono ancora abbastanza lunghi e spezzano il ritmo di gioco.

Tiriamo le somme

Assassin's Creed: Rogue è un prodotto di tutto rispetto: una trama solida e coinvolgente che svela finalmente tanti lati della storia lasciati oscuri dai precedenti episodi della serie, un reparto sonoro encomiabile ed un sistema di controllo molto intuitivo ne fanno un gioco sicuramente interessante per i possessori di console old-gen. Con Assassin's Creed: Rogue Ubisoft ha chiuso con stile le avventure nel mondo di Assassin's Creed sulle vecchie console, regalandoci un gioco soddisfacente e ricco di contenuti e che non mancherà di affascinarvi e sorprendervi: da avere.
8.5

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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