Recensione - Assassin's Creed: Rogue
di
Valentina Carparelli
P
Il Gioco
America del Nord, XVIII secolo: il caos e la violenza dilagano nelle colonie Americane. La guerra che già infuriava in Europa tra francesi ed inglesi è sbarcata anche nel nuovo continente, sfociando in una sanguinosa lotta per la conquista dei territori del Nord-Est. Insieme ai francesi si schierano alcune tribù indiane, impegnate a difendere le terre natie. In questo scenario incontriamo il protagonista di Assassin's Creed: Rogue, Shay Patrick Cormac, audace membro della setta degli Assassini. Arruolato nella setta alla morte del padre dal suo migliore amico Liam O'Brian, Shay venne addestrato dal Mentore Achille Davenport, lo stesso che addestrò il protagonista di Assassin's Creed III Connor Kenway. La guerra per proteggere le colonie Americane, l'odio per i Templari, le uccisioni, tutto sembra avere senso per Shay fino a quando, durante una missione, gli viene chiesto di sacrificare molti innocenti. Da quel giorno la vita per Shay cambia drasticamente. Dopo aver messo in discussione tutto ciò in cui aveva creduto sino a quel momento, in particolare le reali motivazioni della Confraternita, all'assassino non resta altro da fare che fuggire da coloro che reputava fratelli e accostarsi proprio a quegli ideali che prima combatteva. Eccoci dunque al cuore di Assassin's Creed: Rogue, che racconta la lenta trasformazione di un uomo che vede sbriciolare le proprie certezze, un uomo che da Assassino diverrà cacciatore dei membri della Confraternita degli Assassini, di cui causerà il rovinoso declino.Assassin's Creed: Rogue ci permette di vivere gli eventi che porteranno alla distruzione della Confraternita, in un vasto mondo aperto che si estende dal Nord Est americano alle acque del Nord Atlantico passando per la violenta New York e relativa River Valley. Tutti luoghi in cui la storia di Shay finirà con l'incrociare quella di altri personaggi della saga, come l'Assassino Adéwalé e il gran maestro Haytham Kenway. Questa è a grandi linee la trama che vi porterà a incontrare un cast ricco anche di nuovi personaggi che vi aiuteranno o ostacoleranno nella vostra impresa mentre visiterete un po' alla volta tutte le location che costituiscono il mondo di gioco.
Con questo capitolo Ubisoft introduce per la prima volta la possibilità di giocare nei panni di un Templare, seppur atipico visto che l'addestramento precedente permette a Shay Cormack di utilizzare tutta una serie di abilità proprie dei suoi avversari. Il nuovo punto di vista, tuttavia, apre a tutta una serie di possibilità molto interessanti come, ad esempio, la facoltà di sfruttare, in maniera leggermente diversa rispetto a prima, l'occhio dell'aquila per scrutare i dintorni alla ricerca di Assassini o di sentinelle in agguato. In modalità occhio dell'aquila ora è possibile individuare i nemici anche con una sorta di bussola che ci indicherà la posizione esatta del personaggio che ci interessa osservare. Possiamo, inoltre, individuare la posizione del nemico stando attenti a udire i loro bisbigli o sussurri. Sin da subito, è importantissimo imparare a saper cambiare l'intensità delle azioni di Shay. Normalmente il protagonista è in basso profilo: in questo caso le azioni che si compiono sono meno appariscenti, ma cambiando lo stato in alto profilo possiamo eseguire mosse più rapide e potenti. Tra l'altro, è possibile scegliere le contromisure più appropriate per difenderci dagli attacchi dei membri della Confraternita come, ad esempio, usare una maschera antigas per neutralizzare le bombe fumogene scagliateci contro. Ed è proprio in questa contrapposizione che il gameplay di Assassin's Creed: Rogue offre il meglio di sé, rovesciando la prospettiva e dando al giocatore la possibilità di essere sia preda che cacciatore.
Dopo aver parlato con il personaggio chiave di turno, veniamo indirizzati verso il luogo della missione segnato sulla mappa con l'apposita icona. Le missioni sono tante e molto varie e possono essere portate a termine in vari modi grazie a una struttura dei livelli che offre al giocatore la possibilità di pianificare strategie sempre diverse. La prima missione che funge da prologo è una sorta di tutorial utile a farci comprendere bene come muovere il nostro personaggio nei vasti scenari. Tornano in grande stile le corse sui tetti e le scalate sugli edifici più alti per “sincronizzare” i punti di osservazione e rivelare così porzioni dell'immensa mappa di gioco. Le abilità acrobatiche del protagonista possono essere usate per perlustrare le location, per seguire inosservati una potenziale vittima o in generale per scappare fino a uno dei tanti nascondigli disseminati per le ambientazioni. La trama si dipana attraverso sei sequenze, e alle missioni principali del gioco, che vi terranno occupati per circa 10 ore, si affiancano attività secondarie che permettono di esplorare interamente la mappa senza alcuna restrizione. Tutte le missioni secondarie sono fonte di vero divertimento per chi è in cerca di un'esperienza totalmente libera. Queste consistono nell'espugnare un forte per accaparrarsi tutte le provviste che si trovano all' interno, cercare dei foglietti che rivelano curiosità sui Templari, salvare dei cittadini imprigionati dai soldati e scovare tombe vichinghe che nascondono tesori da vendere ai mercanti. Tra una missione e l'altra si può andare anche a caccia di numerosissime prede quali l'alce, la lepre, il castoro, la lince canadese, il narvalo e l'orso bianco. Ogni animale viene scuoiato e da pelle e ossa si ricavano materiali utili per l'assemblaggio di oggetti come fondine, borse per dardi più capienti e vari abiti. I soldi guadagnati uccidendo e depredando un nemico, invece, possono essere spesi in botteghe disseminate in tutto il mondo di gioco per acquistare nuove armi tra cui spade e pistole, per potenziare l'armatura del protagonista o per rifornire il protagonista di pozioni curative.
Oltre alle varie scorribande sulla terra ferma, torna la possibilità di viaggiare per mare a bordo della Morrigan, una possente nave equipaggiata di cannoni da bordata e mortai. Controllare la nave non è dissimile da quanto visto nei giochi passati: si può navigare a mezze vele per una velocità ridotta oppure a vele spiegate se vogliamo andare più veloci. Quando la nave è ferma, Shay può entrare nella cabina del capitano e interagire o con la mappa per accedere alle missioni in mare o con vari componenti che permettono di equipaggiare nuovi potenziamenti e personalizzazioni. A un certo punto dell'avventura, è possibile equipaggiare la Morrigan anche con un potente rostro capace di frantumare i ghiacciai dell'Artico, così da accedere ad altre zone del mare molto più ampie ed esplorabili. In mare è possibile sfruttare la presenza degli iceberg anche come copertura durante un qualsiasi scontro. Nei combatimenti in mare aperto, l'arma selezionata varia in base alla posizione in cui si guarda, se di fianco, a poppa o a prua. E' fondamentale quindi posizionarsi bene per riuscire ad affondare una nave nemica. Ad esempio se si decide di attaccare con i cannoni da bordata, che hanno una quantità di munizioni illimitata, è necessario spostare la nave e muovere la visuale sulla fiancata, invece se si vuole utilizzare l'olio incendiario per provocare ingenti danni alle navi che vi passano sopra, bisogna spostare la visuale a poppa. E come in passato è sempre possibile abbordare le navi nemiche, dopo averle danneggiate abbastanza: una volta a bordo, dobbiamo uccidere cinque membri della ciurma nemica per far arrendere definitivamente l'intero equipaggio. Fatto ciò, è possibile aggiungere la nave nemica alla nostra flotta usando le parti di questa come pezzi di ricambio per la nostra imbarcazione. Tutto il materiale presente nelle stive delle navi conquistate viene inoltre automaticamente trasferito nella stiva della Morrigan, diventando di nostra proprietà.
Per quanto riguarda i combattimenti a terra, questi risultano meno macchinosi che in passato: ci troviamo a fronteggiare da soli nutriti gruppi di oppositori utilizzando attacchi, parate e contromosse. Possiamo utilizzare una vasta gamma di armi tra cui il fucile ad aria compressa che può sparare dardi soporiferi e dardi esplosivi, bombe fumogene, spade e uno stiletto. Il livello di sfida è medio-alto grazie ad una IA dei nemici migliore rispetto ai precedenti capitoli della serie, anche se comunque non è perfetta. I nemici sono capaci di accerchiarci e coglierci spesso di sorpresa, creandoci non pochi problemi.
Se Shay è vicino a un nemico coinvolto in uno scontro, questo verrà automaticamente "lockato" permettendoci di girare attorno all'avversario; è comunque possibile uscire dal lock e scegliere di combattere contro un altro nemico. Possiamo contrattaccare un avversario ogni volta che sulla sua testa appare un piccolo segnale rosso, però ci sono alcuni nemici che non sono vulnerabili ai normali attacchi e non cadranno facilmente con un semplice contrattacco. Con questi tipi di nemici è necessario ricorrere a strategie differenti che non svelerò per lasciarvi il piacere della scoperta. Per il resto il sistema di controllo è rimasto pressoché identico al passato, con movimenti perfetti del protagonista che permettono di affrontare scalate, salti e corse in maniera molto fluida. Una differenza che balza subito all'occhio di chi ha giocato i passati episodi, è la mancata penalità quando si uccidono i civili, dato che si appartiene all'Ordine dei Templari.
Come nella tradizione della serie, infine, anche Assassin's Creed: Rogue ci fa vivere alcune scene nella "vita reale", ossia all'interno degli uffici dell'Abstergo dove si potranno, volendo, portare a termine semplici compiti come hackerare terminali o trovare tablet disseminati negli uffici che riportano informazioni utili per approfondire aspetti legati alla vita dei Templari e degli assassini. Insomma, le basi su cui si poggia il titolo Ubisoft sono a grandi linee le stesse che abbiamo conosciuto nei precedenti episodi, con un ambiente vastissimo, completamente esplorabile e decisamente vivace.
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