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The Walking Dead: Season Two
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Recensione - The Walking Dead: Season TwoXbox One Xbox 360Game (Xbox One)

Dopo quasi un anno dall’uscita di The Walking Dead: Season Two in versione digital download, Telltale Games ci ripropone nuovamente il suo titolo a tema zombie in cinque capitoli, stavolta raccolti in una pratica collezione pacchettizzata destinata alle nuove console. Curiosi di saperne di più? Allora leggete la nostra recensione.

Il Gioco

The Walking Dead: Season Two apre il sipario a pochi mesi dal drammatico epilogo della prima stagione: stavolta Clementine veste i panni della protagonista e non ricoprirà soltanto un ruolo di contorno, come succedeva durante la prima stagione del titolo Telltale. Fin dalle prime ore di gioco torniamo ad assaporare la tipica atmosfera che contraddistingue la serie videoludica di The Walking Dead, che in questa seconda stagione viene arricchita di maggiori possibilità di approccio per risolvere le varie situazioni avverse che dovremo fronteggiare, presentandoci tante facce nuove, pur non dimenticando alcune vecchie conoscenze che ritroveremo. Il personaggio di Clementine parte lentamente ma si rivela una protagonista di tutto rispetto nonostante la giovane età, fattore che la rende ancora ingenua e non del tutto autosufficiente. Gli insegnamenti di Lee, di Omid e di Christa l’hanno temprata e resa una ragazzina forte e coraggiosa, ma ha ancora necessità di far parte di un gruppo per assicurarsi la sopravvivenza. E il nuovo gruppo di cui entriamo a far parte grazie alla piccola Clementine è costituito da personaggi nuovi di zecca, alcuni dei quali già conosciuti in 400 Days, breve prequel della serie videoludica di The Walking Dead distribuito tramite digital download la scorsa estate.

La struttura alla base di questa seconda stagione è la medesima della precedente: le parole d’ordine sono sopravvivenza e comunità, fattori fondamentali che verranno costantemente messi alla prova dai tipici colpi bassi di Telltale Games, che ci daranno appena una manciata di secondi per decidere della vita o la morte di un personaggio oppure per prendere una determinata posizione appoggiando o meno un membro del gruppo. Non mancano neppure i colpi di scena che spesso ci lasceranno sgomenti e disturbati per la violenza psicologica con cui vengono perpetrati su schermo. Anche in The Walking Dead: Season Two a farla da padroni infatti sono i quick time events, celebri comandi su schermo da replicare pad alla mano che decreteranno o meno la riuscita di una determinata azione. Oltre a premere i 4 tasti colorati, stavolta ci troveremo a spostare anche la levetta analogica destra in base alle indicazioni a video, cosa piuttosto funzionale sia nelle fasi più concitate come le fughe e le battaglie, sia in condizioni più rilassate come ad esempio accendere un fuoco o interagire con alcuni oggetti.

Tecnicamente parlando, uno degli aspetti della versione del titolo per le nuove console è che si arricchisce di una maggiore fluidità rispetto a quella della passata generazione videoludica, fattore che avvalora l’esperienza di gioco specie nelle fasi di caricamento tra una scena e l’altra in cui spesso assistevamo a degli scatti o addiritura dei blocchi temporanei dei personaggi sullo schemo. Maggiore contrasto e definizione è stata data ai modelli poligonali e agli scenari che, tra le varie migliorie, possono vantare di un effetto aliasing praticamente assente.

Se avete apprezzato la prima stagione della serie Telltale, in The Walking Dead: Season Two ritroverete tutte le componenti peculiari dei precedenti capitoli della serie, tra cui splendidi personaggi, dialoghi scritti in modo eccellente e svariati colpi di scena. A mio dire, quello che manca per davvero è il fattore “wow” che ha decretato il grande successo della prima stagione, proprio perché le fondamenta del titolo sono saldamente ancorate nel passato e non propongono nulla di davvero innovativo. Nonostante questo, The Walking Dead: Season Two si dimostra un titolo capace di catturare e incollare il giocatore allo schermo in un crecendo altalenante di emozioni che si concretizzano e esplodono in un finale quasi da antologia.

Amore

Oh my darling Clementine!

- Non basatevi sulle apparenze: la giovane Clementine sarà pure una ragazzina ma dimostra di sapere il fatto suo fin dalle prime ore di gioco. Nei videogiochi è raro vedere un protagonista femminile di questa caratura, specie vista la sua giovane età. Clementine infatti non è più la mocciosa e piagnucolante, zavorra del vecchio gruppo capeggiato da Lee: in The Walking Dead: Season Two sfodera un carisma e un coraggio da leader, vi conquisterà.

Dinamiche sociali

- The Walking Dead: Season Two ci propone ancora più scelte morali rispetto alla prima stagione. Durante tutto il gioco avremo la costante sensazione di fragilità dei rapporti tra i vari membri del nuovo gruppo di Clementine, talvolta starà proprio a noi cercare di far correre o meno buon sangue nella comunità, specie dinnanzi alle atroci difficoltà che dovremo fronteggiare. Devo ammettere che i Telltale hanno fatto davvero un ottimo lavoro sulle dinamiche sociali del titolo.

Emozionante come sempre

- Proprio come la prima stagione, a farla da padrone in The Walking Dead: Season Two ci sono le emozioni che il titolo riesce ad offrire grazie ai suoi personaggi. Il gioco riesce ad immergerci anche stavolta nel pieno dell’atmosfera tipica e malata di The Walking Dead, in cui dovremo cercare di creare alleanze e sopravvivere tanto dai non morti, quanto dagli esseri umani ancora vivi che per certi versi si rivelano ancora più pericolosi e letali.

Trasposizione perfetta

- Questa nuova versione del titolo è ottima: le immagini su schermo sono fluidissime e i rallentamenti e i freeze dei personaggi dovuti ai caricamenti sono ora pressoché nulli, così come sono assenti le scalettature delle linee diagonali presenti in buona parte sulla versione old-gen.

Odio

Cavallo che vince non si cambia

- Nonostante i suoi numerosi pregi, The Walking Dead: Season Two non apporta nessuna reale novità al gameplay, riproponendo le stesse identiche meccaniche di comandi e quick time events su schermo, aggiungendo solo qualche piccola finezza che risulta anche funzionale ma non innova delle meccaniche di gioco che potrebbero (e forse dovrebbero) esplorare nuovi orizzonti, avvalorando così ulteriormente l’esperienza generale.

Trama non memorabile

- La trama raccontata in The Walking Dead: Season Two non convince fino in fondo. Le vicissitudini di alcuni personaggi in particolare mi sono sembrate troppo teleguidate dalla narrazione che, fatta eccezione per lo strepitoso finale, risente un po’ dell’originalità che ho apprezzato nella prima stagione del gioco. Chi nutre grandi aspettative nella scrittura della trama forse rimarrà un pochino deluso.

Tiriamo le somme

The Walking Dead: Season Two ci sorprende proponendoci una protagonista eccezionale, grazie alla quale possiamo godere di un punto di vista inedito e attraverso la quale possiamo ancora una volta godere di splendidi dialoghi, vivere atroci colpi di scena e prendere decisioni cruciali tramite le numerose scelte morali presenti nell’avventura. Nonostante un finale col botto, il ritmo della narrazione non riesce a reggere gli standard qualitativi settati dalla passata stagione, così come il gameplay resta per lo più immutato rispetto a quanto già visto in passato. Nonostante ciò, The Walking Dead: Season Two resta comunque un’affascinante avventura grafica dedicata per lo più ai fan della serie e a chi ha già giocato e completato la stagione precedente e che per questo sceglie deliberatamente di non innovare né rinnovare nulla del suo comparto artistico e del suo canonico gameplay. Proprio per questi motivi mi sento di consigliarlo ai soli appassionati; stia alla larga invece chi sperava in un prodotto completamente diverso.
8.7

Recensione realizzata grazie al supporto di Telltale e Xbox.


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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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