Recensione - Midnight Club 3: DUB Edition
di
Luca Airoldi / Airluck
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Il mondo del tuning
Take2 e Rockstar sfornano un titolo dedicato agli amanti delle due e delle quattroruote, a coloro che quando sentono odore di azoto liquido e quando intravedono brillare neon e cerchioni dorati avvertono un brivido che rapidamente si trasforma in adrenalina pura. A dire il vero Midnight Club 3 è anche un titolo dedicato a chi non desidera altro che sfrecciare tra le vie cittadine caotiche e pullulanti di vita quali sono quelle di San Diego o Atlanta.
Proprio qui sta il punto: un gioco di guida talmente divertente ma al tempo stesso curato che riesce nell’intento di saziare palati dai gusti differenti. O quasi.
Quel “quasi” sta tutto nello storico dissidio tra simulazione e approccio arcade: Midnight Club 3 è un titolo arcade, va dunque preso e gustato fino al suo ultimo centimetro cubo di cilindrata essendo ben consci che frenare all’ultimo momento non significa certo perdere il controllo dell’auto. Tutt’altro. Passaggi su due ruote o impennate fuori dal comune sono all’ordine del giorno, anzi della notte. Dunque è giunto il momento di recarsi all’officina più vicina, scegliere il proprio bolide e scorazzare per la città in cerca di fama e gloria, sfidando in trepidanti testa a testa piloti e motociclisti pronti a tutto pur di tagliare per primi il traguardo e di gettar fango sui propri rivali.
Non possiamo soprassedere sul fatto che ultimamente il mondo videoludico abbia accolto numerosi titoli di guida più o meno arcade nei quali lo scopo fosse mettere mano al proprio bolide truccandolo e facendogli mangiare l’asfalto (NFSU tanto per fare un esempio, oppure l’imminente Juiced), ma possiamo anche affermare con cognizione di causa che questo Midnight Club 3 abbia tutte le carte in regola per trovarsi a ragione il suo posto d’onore.
Un connubio tra divertimento, attenzione per gli innumerevoli dettagli completamente customizzabili (che tra breve analizzeremo) e una giocabilità ponderata non possono che garantire una miscela scoppiettante e per certi versi molto accattivante.
Nello specifico dobbiamo infatti tessere fitte trame di elogi a Rockstar per l’ottimo lavoro svolto in collaborazione con la rivista DUB Magazine (testata del settore del tuning molto diffusa negli USA): ognuno degli innumerevoli veicoli presenti in Midnight Club 3 può essere sviscerato e completamente modificato in tutte le sue parti, siano esse puramente estetiche che prettamente meccaniche.
A tutta birra!
Una volta acquistato il proprio bolide (e soprattutto dopo aver racimolato qualche dollaro grazie alle prime gare clandestine) si schiuderà davanti ai nostri occhi l’immenso, variegato e creativo mondo del tuning. Facendosi spazio tra le infinite possibilità di interazione con il veicolo comincerà pian piano a instaurarsi un irreversibile feeling tra sé e il proprio bolide, che ben presto diverrà un vero e proprio gioiello da custodire e soprattutto esibire di fronte agli occhi degli avversari.
Va detto che è proprio qui, e non tanto nell’aspetto tecnico, che Midnight Club 3 impernia il fulcro del divertimento che sa offrire: perdere, o meglio, spendere ore nel decidere quale spoiler o quale minigonna sia più gradevole esteticamente e più performante o sbizzarrirsi nelle decalcomanie da applicare sulla carrozzeria sono solo esempi puntuali delle possibilità di tuning. Da una parte abbiamo infatti tutto quello che riguarda l’estetica della vettura, compresa la verniciatura della scocca, la forma dei fanali, il colore delle luci al neon sul fondo piatto o delle pinze dei freni e molto altro, e dall’altra le migliorie che riguardano la meccanica dell’auto, dai pneumatici alle sospensioni, dalla centralina al NOS. Tutto ovviamente e rigorosamente di marca, con il valido appoggio e la sponsorizzazione di DUB Magazine. Medesimo discorso per tutto quello che riguarda le due ruote, vero punto di forza del titolo Rockstar soprattutto nei confronti della concorrenza.
Dopo aver spesi i soldi necessari per completare la propria opera d’arte giunge il momento di far valere tale delizia meccanica: qui entra in gioco la componente prettamente arcade evidenziata in fase introduttiva. Ogni gara è un concentrato di adrenalina che scorre tra i vicoli e le strade più o meno affollate delle diverse città, tra sportellate e sgommate mozzafiato. Basta accennare al fatto che gli sviluppatori abbiano inserito vere e proprie “mosse” attuabili a seconda dei potenziamenti montati sui veicoli per capire bene quale sia la natura tutta spettacolo-velocità di questo Midnight Club 3: ogni tipologia di vettura ha le proprie mosse caratteristiche, come per esempio la “furia” per le fuori serie e i chopper (tramite la quale è possibile sprigionare un rumore pazzesco in grado di stordire gli avversari e i passanti) o la “zona” per le auto esotiche o le moto (con cui si rallenta il tempo così da poter effettuare passaggi al limite dell’impossibile). A ciò si aggiunge la possibilità di muovere e indirizzare l’auto o la moto quando queste sono completamente sollevate da terra.
Come se non bastasse sono poi presenti veri e propri potenziamenti (ce ne sono un’infinità) da utilizzare contro gli avversari che permettono tra le altre cose di distorcere la visuale dell’avversario, di congelarlo, di invertire la sua sterzata o di azionargli il freno a mano.
Molto interessante è l’attenzione per le fasi di gestione della scia dietro agli avversari: posizionandosi in perfetta traiettoria si può infatti caricare una barra turbo supplementare da utilizzare a piacimento.
La carriera si svolge direttamente tra le vie delle metropoli, così che viaggiando tranquilli per consumare meno benzina ci si può imbattere in personaggi vogliosi di sfida o in quartieri dove ogni notte vanno in scena corse clandestine da brivido. E così via in un turbinio di gare, denaro guadagnato e subito speso sul proprio gioiello.
Ovviamente una struttura del genere si presta anche a momenti di frustrazione o quantomeno a cali di tensione, anche se la voglia di acquistare nuove vetture e soprattutto di abbellirle al massimo grado tiene sempre viva la sfida. Tutto ciò senza considerare l’ottima modalità online di Midnight Club 3.
Se infatti ostentare e mettere in bella mostra il proprio veicolo assume connotati interessanti di fronte a piloti gestiti dalla CPU, potete facilmente immaginare come ciò prenda una piega totalmente diversa se al proprio fianco, di fronte ad una bellezza che sventola il fazzoletto bianco ai nastri di partenza, ci siano bolidi guidati da piloti in carne ed ossa, pronti a farvi mangiare scintille e bere azoto... Il livello di sfida in Live cresce esponenzialmente e la componente arcade del titolo ben si presta alla frenesia che accompagnerà ogni centimetro di asfalto sgommato.
Oltre a semplici tour amichevoli per le città, si possono organizzare testa a testa o gare su circuiti nei quali ovviamente non è stabilita nessuna percorrenza obbligatoria, ma piuttosto la conoscenza di vicoli e scorciatoie potrà a volte fare la differenza tra un primo o un secondo posto. Per ogni sala d’attesa sarà possibile decidere se permettere o meno i potenziamenti acquisiti in modalità online: il nirvana si ottiene indubbiamente in sfide aperte senza costrizioni, così che ognuno può sfoggiare il proprio bolide, in una insolita gara al più “tamarro”.
Alle classiche gare offline si affiancano poi modalità quali “cattura la bandiera” (conquista una bandiera e portala alla base) o l’interessante modalità “frenesia” nella quale lo scopo è guadagnare punti schivando i veicoli presenti in città con la precisazione che i freni non esistono e che ogni 15 secondi viene automaticamente azionata la nitro!
Esiste infine un editor dei circuiti di gara attraverso il quale si possono disporre a piacimento tra le vie delle tre città i checkpoint da attraversare poi in gara.
La notte su Xbox
E’ probabilmente il comparto tecnico l’unico vero neo di Midnight Club 3: con ciò non vogliamo certo bocciare il lavoro svolto da Rockstar, ma è piuttosto evidente la traccia della programmazione multipiattaforma. L’hardware della X verde non viene sfruttato a dovere, soprattutto considerando una certa “spigolosità” che pervade ambientazioni e veicoli; dopotutto comunque non siamo di fronte ad una simulazione che ricerca la perfezione totale nella riproduzione dei modelli di auto e moto, così che quanto si ha di fronte può essere certamente apprezzabile. Considerevoli sono anche gli effetti grafici di sfocamento e motion blur che Midnight Club 3 sfoggia in più di un’occasione; ben realizzata è anche la riproduzione degli effetti atmosferici come pioggia o foschia.
L’accompagnamento musicale e gli effetti sonori fanno il loro dovere senza voler strafare: temi in perfetto stile cool-metropolitano pompano per bene l’adrenalina e dovrebbero incontrare i gusti degli amanti del tuning.
In generale è comunque più che buono l’impatto con il design elaborato da Rockstar, sia esso relativo ai menu che alle ambientazioni di gara vere e proprie: la scelta di alternare i diversi menu di gioco sulle facciate dei palazzi e dei grattacieli cittadini, movendosi dall’uno all’altro a velocità fulminea, rappresenta una valida alternativa alle classiche schermate fisse, mentre la complessità e la caratterizzazione delle tre diverse città americane garantisce sempre un buon livello di sfida e divertimento.
Peccato per i frequenti caricamenti spezza-continuità che accompagnano i viaggi tranquilli per le strade delle città, segno anche questo di una programmazione ahinoi non esclusiva.
Se state cercando un titolo di guida che sappia farvi divertire e al tempo stesso ragionare sappiate che Midnight Club 3 fa davvero al caso vostro; se siete amanti del tuning non resta che trasformare il consiglio appena dato in un imperativo categorico a non farselo sfuggire. E mi raccomando, non abbiate timore di sfregiare il vostro bolide.
Ringraziamo Take2 Interactive per la collaborazione. 7.6
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