Recensione - Panzer Dragoon Orta
Parliamo di pietre miliari nella storia del videogioco e ci sono voluti 5 lunghi anni per vedere l'evoluzione della serie. Evoluzione che questa volta ha preso forma su Xbox e l'attesa è stata ben ricompensata da un prodotto visivamente mozzafiato. Sia ben chiaro: stiamo parlando di uno shooter, niente di più, niente di meno. Non aspettatevi innovazioni e originalità, ma puro e sacrosanto divertimento e adrenalina.
La storia
Una storia in uno shooter? Si, ed è anche una delle più avvincenti viste in un gioco di questo genere. All'inizio di ogni missione vi verrà proposta una scena in CG (per circa una 20 di minuti in totale) che vi porterà sempre più all'interno della intrigante trama.
Vestirete i panni di un'affascinante ragazza, Orta, che è stata imprigionata per qualche misterioso motivo e liberata, per un ancor più oscura ragione, da un gigantesco drago. Da qui inizia la vostra avventura che vi vedrà combattere contro l'Impero alla ricerca della Verità su voi stessi (wow... i giapponesi ci vanno forte su ste' cose!).
Ora la notizia che tutti voi aspettate: si, le scene in CG possono essere saltate con la pressione di un semplice tasto, ma... vi consiglio di gustarvi l'avvincente storia in un purissimo stile nipponico per dare anche un po' di spessore al gioco (o di riposo alle vostre dita).
Non ho intenzione di rivelare altri particolari della trama, ma posso dirvi che è sufficientemente accattivante da farvi stare ore attaccati al vostro joypad per sapere come finisce.
Giocabilità
Come già detto siamo di fronte ad uno sparatutto o più precisamente ad un "rail shooter", ovvero il vostro draghetto (perché è questo che cavalcherete durante tutto il corso del gioco) continuerà la sua corsa senza mai fermarsi in un'unica direzione. Potrete muovervi in ogni direzione sullo schermo, ma la vostra cavalcatura procederà in avanti senza mai fermarsi.
Non è una tipologia di gioco facile da trovare in questo periodo, le software house ultimamente preferiscono sparatutto in prima persona (Halo) o a 360° (Hunter), ma questo conferisce a PDO un fascino un po' retrò e un pizzico di nostalgia.
Nonostante la linearità della modalità di gioco, in alcune circostanze si presenterà un bivio nel percorso, toccherà a noi il compito di scegliere una strada. Solitamente le due alternative sono piuttosto differenti tra loro e presentano scenari e nemici differenti l'una da l'altra.
Con i grilletti volgerete lo sguardo a destra e sinistra a 360° per poter colpire frontalmente, lateralmente o posteriormente. Tenendo premuto il pulsante A e passando il mirino sopra i nemici è possibile bloccare più bersagli che verranno colpiti contemporaneamente non appena rilasciato il fuoco. Frenesia allo stato puro con una semplicità ed immediatezza che solo Sega può regalare.
Tre livelli di difficoltà per un totale di 10 scenari da completare. Non sembrano numeri eclatanti oggigiorno, ma PDO non è affatto un gioco da prendere alla leggera. E' dannatamente difficile e ogni livello si dimostrerà una sfida nella quale dovrete dare il vostro meglio. Se non siete esperti della serie, o comunque degli sparatutto, vi consiglio di partire dalla difficoltà minore per non rimanere frustrati a metà del primo stage :-). Presa la mano comunque otterete le prime soddisfazioni.
A condire il tutto un sistema di avanzamento che vi renderà sempre più potenti con il progredire delle missioni, ma soprattutto la possibilità di trasformare il vostro Dragoon in tre diverse forme: bilanciato, debole/veloce, forte/lento. Per ogni situazione dovrete quindi decidere la migliore morfologia dragonica. Non si tratta solo di sparare a tutto ciò che si muove, ma un minimo di materia grigia dovrete impiegarla.
Grafica
Una delle migliori vesti grafiche mai apparse su Xbox. Punto.
L'azione è talmente frenetica che spesso non si ha il tempo di stare dietro alla grafica, ma l'atmosfera, i dettagli e gli effetti speciali sono spettacolari. Alcune scene sono dei veri capolavori, praticamente impossibile identificare un poligono tanto che in sostanza è come giocare un film.
Gli scenari sono molto vari e tutti ancorati sui 60fps: canyon, spazio, città, interno di pianeti, lande ghiacciate... ce n'è per tutti i gusti.
La quantità di oggetti sullo schermo è impressionante e non parlo solo di nemici, ma anche scintille, fumo, particelle, esplosioni, neve. Ogni livello ha caratteristiche grafiche proprie ed uniche, lo sforzo creativo per questo titolo è stato decisamente massiccio.
Sonoro
Il camparto audio è ben curato soprattutto per quanto concerne gli effetti sonori. Il dettaglio arriva al rumore del battito delle ali del vostro gigante e ai suoi lamenti se viene colpito. La fanno da padrone comunque esplosioni e raggi laser che lasciano poco spazio ad una colonna sonora che punta ad aumentare l'adrenalina ed enfatizzare l'azione.
Il BGM è in gran parte ispirato ai capitoli precedenti di Panzer Dragoon tanto che a volte sembrano semplici riarrangiamenti... ma questo non dispiace.
Il doppiaggio dei filmati è molto buono (anche se non in italiano) ed eseguito certamente da doppiatori professionisti. A noi non resta che leggere i sottotitoli ;-)
Purtroppo non è possibile personalizzare la colonna sonora con le proprie compilation, ma questa è una funzione che non molti giochi supportano.
Longevità
Arriviamo a quello che potrebbe essere il tallone di Achille di quella che fino a questo momento risulta una Killer App. In modalità Easy impiegherete ben poco a concludere il gioco. In 3 / 4 ore avrete sviscerato ogni recondito aspetto della trama. La longevità aumenta drasticamente a difficoltà media e alta per le quali impiegherete 10 / 15 ore a seconda della vostra abilità.
Per concludere un livello non è necessario abbattere tutti i nemici, l'importante è giungere alla fine del percorso senza essere abbattuti... Ma se il gioco vi prende almeno un po' riproverete lo stesso livello più e più volte alla ricerca del punteggio perfetto.
Quando comunque avrete esaurito le tre modalità base, il gioco prosegue nel Pandora's Box, nella quale troverete nuovi scenari nei quali potrete combattere con diversi personaggi e vestire anche i panni dell'Impero (i cattivi).
Il Vaso di Pandora contiene anche immagini di produzione, la possibilità di affrontare qualsiasi boss incontrato nel gioco, rivivere le proprie gesta nel re-play, ma soprattutto giocare al primo capitolo della saga di Panzer Dragoon (si quello per Saturn). Nonostante questo vetusto capitolo non possa essere paragonato a PDO, si tratta in tutto e per tutto di un nuovo gioco che i nostalgici ameranno ripercorrere dall'inizio.
Conclusioni
PDO è sicuramente uno dei migliori titoli usciti per Xbox. Per la sua immediatezza è adatto a qualsiasi tipo di pubblico e mi sento di consigliarlo anche a chi non è un appassionato di shooter, sarà sicuramente un piacevole diversivo dai soliti giochi di guida o fps.
La grafica, la storia e l'infinita serie di gadget del Pandora's Box sazieranno a sufficienza il vostro ego-videoludico e non vi faranno rimpiangere la cifra spesa.
Resta comunque uno shooter. Gli amanti degli adventure forse non apprezzeranno questo titolo Sega, ma nessuno può togliere a PDO il titolo di miglior shooter apparso su console ad oggi.
Nonostante alla fine sia un gioco usa-e-getta è uno di quei titoli che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni bravo videogiocatore, riservate quindi uno spazio sul vostro scaffale accanto a Halo, DOA3 e Splinter Cell. 9.0
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