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img Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
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Recensione - Metal Gear Solid V: Ground ZeroesXbox One Xbox 360Game

E' risaputo che l'hype che si crea attorno a un nuovo gioco di Kojima raggiunge sempre livelli spropositati: per molti giocatori poche serie sono riuscite a raggiungere un livello d'immedesimazione col protagonista come quella di Metal Gear Solid. Sarà riuscito il leggendario creatore giapponese a fornirci un altro indimenticabile capolavoro della serie? Scopriamolo nella nostra recensione di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes.

Il Gioco

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes non rappresenta un capitolo a sé stante nella saga di MGS ma è pensato come prologo/introduzione a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, il vero quinto episodio della serie atteso per il 2015. Per la prima volta nella serie Kojima ci propone un titolo non lineare, un prodotto sandbox che permette al giocatore di muoversi liberamente all'interno del mondo di gioco e di decidere come meglio portare a termine una missione; il tutto però preservando l'anima stealth che da sempre caratterizza la serie.

La trama è ambientata cronologicamente nel 1975 dopo gli aventi accaduti in Peace Walker e vede protagonista Naked Snake, meglio conosciuto come Big Boss, che dovrà infiltrarsi in una base americana ubicata a Cuba chiamata Camp Omega. Per delle ragioni che si scopriranno giocando, all'interno della base sono stati rinchiusi Paz e Chico. Paz è la giovane allieva del professore Gàlvez conosciuto in Metal Gear Solid: Peace Walker, mentre Chico è il soldato bambino della Sandinista National Liberation Front (FSLN) che fu rapito dall'arma I.A. Chrisalis. Il nostro compito è salvare questi due personaggi.

Come accaduto nei precedenti episodi della serie, non sarà facile portare a termine la missione in quanto a sbarrarci la strada ci penseranno vari nemici: potremo o aggirarli nel tentativo di non farci scoprire, o affrontarli a viso aperto per ucciderli o semplicemente tramortirli. Una buona dose di tattica è la carta vincente per avere salva la vita. Il titolo lascia molta libertà di scelta al giocatore su come e quando affrontare la missione assegnataci. Camp Omega è un'ambientazione molto vasta ed è perlustrabile interamente sin dall'inizio. Ed è conoscendo a menadito l'ambientazione che sarà possibile sfruttare ogni angolo della mappa per aggirare più facilmente il nemico o per prenderlo alle spalle per poi ucciderlo. Per spostarsi da un luogo all'altro dell'ambientazione è possibile anche prendere un veicolo, ovviamente a nostro rischio e pericolo dato che a bordo di un mezzo non passeremo di certo inosservati. E' possibile utilizzare anche determinati oggetti per distrarre i nemici; ad esempio puntandogli contro la nostra torcia li accecheremo, un'azione che ci darà il tempo di attaccarli o ucciderli con un colpo di arma da fuoco oppure di tramortirli con una veloce mossa di karate.

A differenza dei precedenti episodi della serie, in Metal Gear Solid V: Ground Zeroes non si ha più il piccolo radar posto in alto a destra dello schermo per vedere dove sono i nemici e sapere qual è il loro campo visivo. La mappa è visibile attraverso un dispositivo, una sorta di radio, che evidenzia sia la zona da raggiungere che la posizione dei nemici. Per quanto riguarda l'equipaggiamento del protagonista, potremo contare su un fucile d'assalto, una pistola ai tranquillanti, granate, un visore notturno e un binocolo. E' cambiato anche il sistema in cui si rigenera la salute del protagonista, andandone ad adottare uno molto simile a tanti sparatutto moderni: se in passato c'erano le razioni, ora Snake deve nascondersi e aspettare che la salute si rigeneri da sola con un sistema. In alcuni frangenti della storia risulta poi importante interrogare i nemici per estorcergli informazioni: potremo farlo dopo aver preso alle spalle il malcapitato di turno. Le informazioni che otteremo in questo modo ci rivelano particolari luoghi in cui sono nascosti oggetti o documenti fondamentali per proseguire nell'avventura.

Un'altra delle novità del gioco risiede nella funzione denominata Reflex. In pratica se un nemico si accorge di noi, prima che questi faccia scattare l'allarme per avvertire i compagni è possibile rallentare il tempo per una breve manciata di secondi, il tempo necessario per permettere a Snake di compiere un'uccisione immediata ed evitare il peggio. Per i puristi, tale funzione può comunque essere disabilitata nel menu. Nel corso della storia bisogna prestare sempre attenzione a non lasciare traccia dei nemici uccisi prendendoli in spalla e portandoli in un luogo dove nessuno possa vederli. I movimenti di Snake sono i soliti di sempre: può correre, camminare, strisciare a terra, scavalcare recinti e muretti e ovviamente ripararsi dietro oggetti dello scenario.

Il gioco è composto da una missione principale nella quale ci viene raccontato il vero e proprio prologo di The Phantom Pain e quattro ulteriori missioni secondari sempre ambientate a Camp Omega, sbloccabili solo dopo aver completato quella principale: queste ci vedono alle prese con obiettivi come l'uccisione di particolari obiettivi, missioni di salvataggio, recupero di informazioni riservate e così via. Inoltre raccogliendo tutte le toppe XOF che vengono gettate da un elicottero durante la missione principale, potremo sbloccare anche una quinta missione esclusiva per Xbox, che ci vede nei panni di Raiden anche se il gameplay non si discosta da quello che è possibile fare nei panni di Big Boss. La missione principale è completabile in circa un'ora e mezza, anche se c'è chi potrebbe metterci un'ora e chi un po' di più; comprendendo invece anche le missioni secondarie, tutto il gioco è completabile in circa quattro ore. Trattandosi di un titolo a struttura open world, rimane ovviamente la possibilità di ricominciarlo provando approcci diversi.

Amore

Trama

- La storia di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes evolve velocemente in una trama degna di una produzione cinematografica: non mancano colpi di scena e momenti altamente drammatici capaci di catturare il giocatore. Peccato che anche la durata sia più o meno quella di un film, ma quel poco che ci viene raccontato è davvero emozionante.

Missioni extra

- Le missioni extra risultano davvero accattivanti e diverse l'una dall'altra. Mentre alcune, come è nella tradizione della serie, vanno affrontate studiando bene la mappa per trovare il modo più giusto di avanzare senza mettere in allerta il nemico, altre prediligono un'azione più diretta. Ad esempio c'è una missione in cui da un elicottero in volo dobbiamo mitragliare schiere di nemici. Pur essendo slegate dalla trama principale, queste missioni riescono sia a fornire dettagli interessanti sulla vita di personaggi ben caratterizzati che a farci scoprire altri lati del carattere di Snake. Consigliatissimo giocarle.

Piena libertà a Camp Omega

- Il campo d'addestramento che fa da sfondo alle nostre avventure è strutturato magnificamente. L'ambientazione costringe il giocatore a pensare continuamente a come superare ogni ostacolo e c'è piena libertà d'azione: possiamo affrontare una guardia a muso duro con la conseguenza di trovarci poi braccati da numerosi nemici, oppure è possibile attraversare un'area evitando lo sguardo dei nemici e i tanti dispositivi di sicurezza disseminati lungo il campo. Lo scenario liberamente esplorabile rende l'esperienza davvero appagante sia per coloro che prediligono il gaming più frenetico che per gli amanti dell’approccio più stealth. L'aspetto più sorprendente di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è la completa libertà di scelta su come eseguire le missioni. Esaminare gli scenari in cerca di tutte le vie possibili per raggiungere un determinato obiettivo, utilizzando sistemi di copertura, armi silenziose, gadget ultra tecnologici, non ha paragoni e con Metal Gear Solid V: Ground Zeroes tutto questo è possibile.

Gameplay efficace e immediato

- Metal Gear Solid V: Ground Zeroes riesce ad offrici un gameplay semplice ed intuitivo grazie anche alla telecamera alle spalle del protagonista ben posizionata e assolutamente priva di incertezze, che riesce a farcelo controllare sempre con estrema naturalezza. Fattore importantissimo negli stealth game è il sistema di copertura e questo in Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è sempre efficace contro quei nemici che proveranno, in ogni occasione, ad accerchiarci per avere la meglio. Alcuni nemici sono capaci di darci un bel po’ di filo da torcere ma, con discrete dosi di tattica ed astuzia, unite alla conoscenza del territorio in cui ci si trova, si riesce sempre ad escogitare una soluzione per uscirne indenni.

I.A.

- L’I.A dei nemici si è dimostrata solida per tutta l’avventura a patto di giocare a modalità difficile, altrimenti sono facilmente aggirabili. Il consiglio che vi dò è di iniziare Metal Gear Solid V: Ground Zeroes alla massima difficcoltà. In questo caso i nemici si comportano in maniera differente in base alle situazioni e sono capaci anche di aggirarci per colpirci alle spalle.

Grafica

- Il tratto maggiormente distintivo di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è senza ombra di dubbio lo spettacolo visivo (la versione testata è quella Xbox One) che sa offrirci: l'ambientazione è curatissima e ricca di dettagli, con un grandioso sistema di illuminazione a rendere il tutto più suggestivo. Eccellenti di notte gli effetti particellari come la polvere sospesa che si intravede tramite i fari delle auto o le folate di vento che trasportano la sabbia all'esterno del Camp Omega. A tutto questo si aggiunge l'ottima realizzazione dei personaggi, sia quelli con cui possiamo parlare ed interagire che i nemici: tutti presentano volti finalmentediversi ed animazioni estremamente convincenti.Tutto questo grazie al FOX Engine, il motore creato da Kojima.

Musica per le mie orecchie

- Il comparto audio risulta tra i migliori nel genere: giocando a Metal Gear Solid V: Ground Zeroes ci si ritrova avvolti in un turbinio di effetti atmosferici tutti perfettamente direzionati e realistici. Il rumore dei nostri passi, il gocciolare dell'acqua nelle pozzanghere e addirittura il respiro del protagonista che si riesce a percepire in determinate situazioni sono aspetti che offrono un'esperienza altamente immersiva. A tutto questo si aggiunge l'ottima colonna sonora, con musiche di sottofondo sempre adatte a sottolineare l'atmosfera di ogni momento. Il doppiaggio è rimasto quello superlativo dell’edizione americana del gioco, con i dovuti sottotitoli in italiano.

Odio

Via dalle scatole!

- Alzi la mano chi tra i fan della serie nei passati episodi non si è mai nascosto in una scatola di cartone per cercare di sfuggire dai nemici. Che bei ricordi: nascondersi nella scatola ci faceva rimanere col fiato sospeso per paura che il nemico ci potesse scoprire, si rimaneva per minuti interi sempre in guardia col timore di fare un piccolo rumore che ci potesse esporre alla sua vista. Nascondersi in una scatola procurava sempre un alto livello di tensione. Ma in Metal Gear Solid V: Ground Zeroes le scatole di cartone non ci sono più! E' vero che ormai nella maggior parte dei giochi si punta tutto sul realismo, ma chi lo dice che nella vita reale non ci si possa nascondere all'interno di una semplice scatola di cartone? Io l'ho provato e ha funzionato.

The best is yet to come

- Su una figura come quella di Hideo Kojima c'è poco da dire. Può essere considerato da molti un esaltato, un egocentrico, ma alla fine è colui che riesce puntualmente ad impossessarsi delle anime dei giocatori con prodotti di alta qualità. Ma dopo aver concluso Metal Gear Solid V: Ground Zeroes si rimane soltanto con l'amaro in bocca, anche se questo probabilmente dipende più dalle scelte commerciali di Konami che dalla volontà di Kojima stesso. Si è deciso di proporci un titolo che dura anche meno di molti titoli indipendenti per Live Arcade ad un prezzo che si, non sono i 69 Euro dei giochi completi ma non sono neanche i 15-20 Euro che sarebbero stati perfetti per un titolo del genere. E' vero che si tratta di un'esperienza intensa e che non vorreste finisse mai, ma il prezzo proposto per una simile durata sembra un po' eccessivo. Se non altro questo ci fa capire che The Phantom Pain sarà un titolo imperdibile, proponendoci l'alta qualità sperimentata in questo prologo con una durata e vastità di gran lunga superiori.

Tiriamo le somme

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è un gioco visivamente spettacolare e dal gameplay solido, ma con una bassissima longevità. E' pur vero che alla fine è il prologo di The Phantom Pain, ma meno di due ore per la sola storia principale sono davvero poche. Il fattore longevità mi ha lasciata con l'amaro in bocca tanto da non sentirmela di assegnare al prodotto un voto più alto. E' però chiaro che per giocare a The Phantom Pain, quando uscirà, dovrete aver prima giocato a questo prologo: la trama dei due giochi è strettamente collegata. Insomma, la questione è questa: Metal Gear Solid V: Ground Zeroes è sicuramente un titolo intenso e molto valido da giocare, ma se valga la pena di acquistarlo al prezzo attuale dipende dal valore che ognuno di noi dà ai propri soldi. Vale la pena spendere 30-40 Euro per un'esperienza ludicamente eccellente ma che potremmo concludere in un solo pomeriggio? A voi la scelta.
7.5

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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