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img South Park: Il Bastone della Verità
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Recensione - South Park: Il Bastone della VeritàXbox One Xbox 360Game (Xbox 360)

Dopo sparatutto, action games ed una miriade di giochini per browser, chi avrebbe mai pensato che la dissacrante serie di culto South Park avrebbe potuto essere sfruttata anche per la realizzazione di un gioco di ruolo? Si tratta di una sfida che i ragazzi di Obsidian Entertainment, forti di un'esperienza ormai decennale, hanno raccolto volentieri: scopriamo i frutti del loro lavoro nella nostra recensione di South Park: Il Bastone della Verità.

Il Gioco

C'è un nuovo arrivato a South Park: il Novellino, un bambino di 9 anni che si è trasferito in città con i genitori per sfuggire ad un misterioso passato del cui lui stesso non ricorda nulla. Subito dopo aver traslocato, il giovane inizia ad esplorare il quartiere alla ricerca di nuovi amici e scopre che tutti i ragazzi della zona sono impegnati in un coinvolgente gioco di ruolo dal vivo: il Re Mago Cartman ha fondato il suo regno nel giardino di casa, accogliendo la Principessa Kyle ed altri baldi eroi in una compagnia che ha lo scopo di difendere la sacra reliquia, il Bastone della Verità, dall'assalto della banda degli Elfi. Il Novellino non riesce a resistere alla promessa di fantastiche avventure e si unisce al gruppo, venendo ribattezzato come il… Coglionazzo! Inizia così un turbinio di vicende che decenza vorrebbe non venissero mai narrate, mentre il Cogl… Novellino fa la conoscenza di tutti gli abitanti della città, facendosi coinvolgere da Cartman e soci nella crociata in nome del sacro Bastone. Più di questo non vi posso rivelare, ma ne vedrete di tutti i colori, questo è garantito.

Se amate la serie di South Park, l'accenno di trama appena descritto non dovrebbe meravigliarvi: è dal 1997 che la creatura di Matt Stone e Trey Parker ci delizia con storie assurde quanto divertenti, spesso facendoci riflettere su mode, tendenze e fenomeni della cultura pop senza però disdegnare volgarità e la profanazione di qualisiasi tabù esistente. E con South Park: Il Bastone della Verità i due creatori hanno voluto realizzare un gioco che fosse il più vicino possibile ad una versione interattiva del cartone animato: il genere RPG è sembrato perfetto come mezzo per narrare l'epica storia che avevano in mente, e gli sviluppatori di Obsidian si sono prestati a rendere il tutto realtà. Eccoci quindi nei panni del Novellino, appena giunto in città: come in ogni GDR che si rispetti all'inizio del gioco possiamo scegliere il nostro aspetto utilizzando un editor che ci permette di selezionare colore della pelle, dettagli del viso, capelli e vestiario, dopo di che è ora di iniziare ad esplorare le strade di South Park. Lo stile grafico del gioco ricalca fedelmente quello della serie televisiva, quindi i personaggi si muovono come se fossero delle sagome di carta su sfondi 2D, il che conferisce al titolo un aspetto quasi da avventura punta e clicca a scorrimento; durante l'esplorazione è possibile entrare, da subito o dopo averli sbloccati, in tutti gli edifici visibili e interagire con gran parte dei personaggi. Le ambientazioni nascondono inoltre numerosi contenitori - zaini, cesti dei rifiuti, cassetti, armadi, frigoriferi e veri e propri forzieri - da saccheggiare per ottenere oggetti da rivendere oppure utili durante l'avventura ed i combattimenti.

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E, oltre all'esplorazione, sono proprio i combattimenti che costituiscono gran parte dell'esperienza di gioco. Poco dopo l'inizio della storia ci viene chiesto che classe interpretare nel GDR dal vivo di Cartman e soci, facendoci scegliere tra Guerriero, Mago, Ladro ed Ebreo (!). Ognuna di queste porta con sé delle abilità speciali uniche, migliorabili poi man mano che si sale di livello, ma non comporta poi limitazioni nel tipo di armi o armature utilizzabili: si può decidere di essere un mago ed avere quindi accesso a particolari poteri, con la possibilità comunque di usare i più potenti martelli o spadoni (o Dildo della Distruzione) che troveremo. Il sistema di combattimento trae ispirazione dai sistemi a turni tipici degli J-RPG più classici: durante l'esplorazione incontriamo gruppi di nemici che, una volta toccati (è possibile anche evitarli, ma non tutti), danno inizio al combattimento. Una volta che inizia il combattimento ci troviamo in un'arena che ritrae l'ambiente stesso in cui abbiamo incontrato i nemici, e dobbiamo alternare le nostre azioni a quelle degli avversari finché una delle due parti non è completamente sconfitta. In ogni match possiamo avere al nostro fianco un alleato, selezionabile tra quelli disponibili in quel momento (questi varieranno a seconda del punto della storia in cui ci troveremo), scontrandoci contro gruppi che vanno da uno a 6 nemici contemporaneamente: durante il nostro turno possiamo decidere se utilizzare oggetti nell'inventario come pozioni di guarigione, della forza, oppure utili ad aumentare altri attributi, sferrare attacchi con poteri speciali (al costo di PP - Punti Potere, per gli amici PiPì) o attaccare con armi da lancio e da mischia. C'è anche la possibilità di analizzare amici e nemici per capire se abbiano dei particolari bonus, malus o siano vulnerabili ad un certo tipo d'attacco, così da impiegare la strategia più adatta in ogni situazione. Le armi che utilizziamo possono avere anche dei poteri particolari come quello incendiario, scariche elettriche o congelamento, e per vincere un match è essenziale scegliere correttamente l'attacco in base al nemico che abbiamo di fronte. C'è da dire comunque che, giocando in modalità normale, vi troverete con un'abbondanza di pozioni e sarà molto difficile farsi sconfiggere: è comunque possibile cambiare in qualsiasi momento il livello di difficoltà dei combattimenti, così da adattarli al livello di sfida desiderato.

La storia principale è completabile in una dozzina d'ore, non molto per un RPG ma vi garantisco che si tratta di un'esperienza intensa: difficilmente vi sembrerà che gli sviluppatori abbiano aggiunto scene ripetute o poco interessanti solo per allungare il brodo. Ci sono comunque molte possibilità per aumentare il tempo di gioco: esplorando le ambientazioni incontreremo infatti numerosi personaggi che ci assegneranno molte missioni secondarie, grazie alle quali potremo approfondire ancor di più la conoscenza con la città. Ci sono poi numerosi oggetti collezionabili e la storia presenta anche un bivio nel quale dovremo fare una scelta importante che cambierà il punto di vista dal quale giocheremo parte dell'avventura: un incentivo a rigiocare il titolo per scoprire cosa sarebbe accaduto facendo una scelta diversa.

Amore

Una vera esperienza South Park

- Quello che mi ha sorpreso e meravigliato maggiormente di South Park: Il Bastone della Verità è quanto la storia, i personaggi e le situazioni incontrate risultassero assolutamente autentici, come se fossi di fronte ad un vero episodio della serie TV. Senza dubbio il coinvolgimento dei creatori della serie ha dato i suoi frutti: tutta la follia, le situazioni dissacranti e le battute dirompenti di South Park sono qui presenti inalterate (o quasi, come leggerete in basso). Mi sono ritrovato più volte a ridere da solo per una qualche situazione inattesa, un effetto che ultimamente solo Far Cry 3: Blood Dragon era riuscito a provocarmi, ma qui è anche meglio perché si va oltre la pura parodia, che comunque c'è in quantità. Basti dire che ho vissuto scene che non avrei mai pensato di vedere in un videogioco, davvero: da pazzi. Il gioco è poi zeppo di riferimenti agli avvenimenti della serie televisivia: anche la sola raccolta di oggetti da cassetti e scrigni riporta alla mente molti degli episodi visti nel corso degli anni.

Storia

- Al di là delle situazioni che hanno reso famosa la serie di Parker e Stone, il gioco è dotato anche di una trama ben congegnata e coinvolgente: non si tratta solo di un'accozzaglia di battute sconce e situazioni VM 18, ma il tutto è tenuto insieme da un arazzo narrativo che non sfigurerebbe come trama portante per un'intera stagione della serie. Tutto si basa sul GDR dal vivo che Cartman e soci hanno organizzato per le strade di South Park, ma la storia si discosta presto dai binari dell'immaginario fantasy alla Signore degli Anelli per abbracciare ben altri temi, tutti ovviamente affrontati nell'inconfondibile stile di South Park. Le sorprese e i colpi di scena non mancano.

Una South Park tutta da esplorare

- Obsidian ha riprodotto South Park in tutti i suoi luoghi più famosi, mettendoci a disposizione una versione virtuale della città che abbiamo imparato a conoscere in TV: per gli appassionati poterne esplorare ogni angolo e scoprendo man mano i tanti personaggi più o meno noti è davvero il massimo. E non vi parlo di alcune chicche davvero uniche: aspettate solo di poter visitare le lande a nord della città, o di esplorarne le fogne.

Sistema di combattimento

- Una vera sorpresa: il sistema di combattimento a turni ideato da Obsidian, seppur non originalissimo, è realizzato davvero bene e ci mette di fronte a battaglie sempre varie anche grazie ad un buon sistema di progressione del personaggio e dei relativi equipaggiamenti. In sistemi a turni come questo è fin troppo facile cadere nell'insidia della ripetitività, ma qui difficilmente vi annoierete. Probabilmente non è un sistema adatto a tutti, c'è chi preferisce un'azione più diretta, ma trovo che per questo tipo di gioco e di personaggi sia stata la scelta perfetta. Ho trovato poi l'implementazione del sistema di Petomanzia, un potere che Cartman ha insegnato al Novellino, davvero geniale: ma vi lascerò approfondirlo da soli, ne vale la pena.

Come un cartone interattivo

- Plauso anche all'aspetto grafico del gioco, realizzato benissimo tanto che sembra di essere di fronte ad un vero episodio del cartone. I personaggi e relative animazioni sono perfetti, idem per le ambientazioni e tranne che per qualche piccola sbavatura (il Novellino appare leggermente sfocato durante alcune cut-scene, amalgamandosi meno con il resto dell'ambiente) non si riesce a distinguere il videogioco dal cartone animato.

Traduzione perfetta

- Complimenti ai traduttori di Ubisoft, che hanno rispettato l'opera originale traducendo i sottotitoli in italiano usando esattamente le stesse terminologie alle quali la serie televisiva c'ha abituato. Che si tratti del Signor Mackey col suo intercalare "'pito?" o le tante volgarità pronunciate principalmente da Cartman, non c'è parola che appare fuori contesto. Davvero un ottimo lavoro.

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Odio

Mi dispiace Europa, questo non puoi vederlo

- Ed eccoci alle note dolenti. Quando si diffuse la notizia che la versione europea di South Park: Il Bastone della Verità avrebbe avuto 7 scene di circa 20 secondi l'una censurate, ho pensato che non fosse un gran problema: si tratta dopotutto di 140 secondi in tutto il gioco. Purtroppo però la maggior parte di queste si concentrano tutte in quella che è una delle sequenza più belle e memorabili del gioco, andando così a spezzarne spesso il ritmo e nascondendo delle parti che presentano anche una certa interattività. Gli sviluppatori hanno cercato di sdrammatizzare inserendo delle schermate di censura estremamente ironiche con un David di Michelangelo che piange davanti alla bandiera europea, mentre un testo ci descrive quello che avremmo visto in quella scena: seppur si tratti di una trovata simpatica, rimane comunque l'amarezza di non aver potuto vedere cosa c'era in quegli spezzoni tagliati. Voglio comunque chiarire una cosa: Ubisoft ha ritenuto di non mostrare queste scene particolarmente forti (che hanno a che vedere con sonde anali e aborti interattivi), ma non crediate che quanto rimane sia un gioco all'acqua di rose: si tratta comunque di un titolo PEGI 18, e ne vedrete davvero delle belle.

Niente doppiaggio italiano

- Questo è un problema minore. Come ho detto i sottotitoli sono tradotti in maniera eccellente e comunque il doppiaggio in lingua originale è davvero ottimo, ma è indubbio che se Ubisoft fosse riuscita a localizzare anche il parlato, magari coinvolgendo lo studio che cura il doppiaggio della serie TV, saremmo stati di fronte ad un'opera epica. Mi rendo conto però che la cosa sarebbe stata piuttosto impegnativa economicamente, per cui non mi lamento troppo: il gioco rimane comunque pienamente godibile come testimonieranno le risate dalle quali non riuscirete a trattenervi.

Tiriamo le somme

South Park: Il Bastone della Verità è il gioco di South Park definitivo, su questo non ci sono dubbi. Obsidian ha creato una struttura di gameplay solidissima sulla quale ha calato tutta la follia e demenzialità della famosa serie TV, immergendoci in una storia tanto coinvolgente quanto fuori di testa, capace di sorprenderci quando meno ce l'aspettiamo. Scrivendo questa recensione ho dovuto trattenermi più di una volta dal rivelare alcune delle moltissime sorprese che il gioco ci riserva, che avrei voluto menzionare per far capire con cosa abbiamo a che fare; ma fidatevi, ne vedrete di tutti i colori. Se amate il mondo di Kyle, Cartman e compagnia, non potete non comprare questo gioco: non ve ne pentirete, cazzarola!
9.0

Gioco recensito grazie al supporto di Ubisoft ed Xbox.


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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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