Recensione - Rayman Legends (Xbox One)
Il Gioco
Nota bene: la versione next-gen di Rayman Legends è essenzialmente identica a quella già uscita per le precedenti console, per cui vi proponiamo in questo articolo la stessa recensione che facemmo quando il gioco uscì a fine agosto 2013. Per qualche nota sulle differenze nella versione next-gen potete leggere il paragrafo subito prima della sezione "AMORE" e la sezione conclusiva dell'articolo.E' passato ben un secolo da quando Rayman ed i suoi amici hanno salvato la Radura dei Sogni dall'invasione dei Darktoon, ed in tutto questo tempo i nostri eroi non hanno fatto altro che... dormire. Ma mentre questi si prendevano il giusto riposo dalla precedente impresa, gli incubi si sono fatti pian piano strada nei molti mondi della Radura, invadendoli ed imprigionandone i maghetti che li abitano, i Teens. Indovinate a chi toccherà rimediare alla situazione ripulendo i vari mondi?
Come per il precedente titolo della serie, la storia di Rayman Legends non è che un mero pretesto per immergerci nel mondo del gioco e farci completare uno dopo l'altro i molti livelli disponibili. La modalità principale è composta da cinque diversi mondi, accessibili tramite appositi "dipinti", caratterizzati da ambientazioni e meccaniche di gameplay diverse tra loro. Si parte da un classico mondo fantastico caratterizzato da un gameplay più tipicamente platform, passando per quello subacqueo in cui dobbiamo evitare dei laser-sentinella fino ad uno oscuro nel quale veniamo inseguiti da una valanga di malvagie palle di pelo malefiche. Ogni mondo è diviso da più livelli, sbloccabili man mano che completiamo il precedente, e lo svolgimento dei livelli è più o meno simile a quello di Origins: dobbiamo raggiungere la fine del livello passando per diversi stage, cercando di raccogliere più Lum possibile (esserini fluttuanti che fungono da punti) e cercando di liberare i Teens dalle loro gabbie man mano che li incontriamo lungo il percorso. Ogni livello presenta inoltre due sottolivelli nascosti nei quali sono imprigionati il re e la regina Teens di quel livello: opzionalmente dovremo riuscire a trovarli e liberare i regnanti. Alla fine di ogni livello, il numero di Lum e di Teens ottenuti concorreranno a formare nostro punteggio complessivo che ci permetterà di ottenere coppe di bronzo, d'argento o d'oro.
Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, Rayman Legends unisce elementi già visti nel precedente episodio - come la combinazione frenetica di salti, pugni e corse con la possibilità di planare in volo, abbattere barriere, correre sulle pareti e così via - con diverse novità: la più importante è la possibilità, in determinati livelli, di dare ordini a Murfy, la fata-ranocchia vecchia conoscenza della serie. La presenza di Murfy è un'eredità della precedente esclusività Wii U del gioco: sulla console Nintendo il gioco permette infatti ad un giocatore di aiutare il giocatore principale muovendo Murfy sul touch-screen, facendogli tagliare corde, spostare oggetti, infastidire nemici e così via. Qui tali livelli sono rimasti, ma Murfy si posiziona automaticamente sui vari oggetti man mano che procediamo nei livelli e dovremo "attivarlo" premendo il pulsante B al momento giusto; percorrere questi livelli si traduce quindi in una frenetica sequenza di calci, pugni e attivazione dei meccanismi che metterà a dura prova la vostra coordinazione ed il vostro sangue freddo. Oltre a questo vale la pena menzionare alcuni particolari livelli "stealth", con tanto di nemici che fanno il verso a Sam Fisher, nei quali dobbiamo stare alla larga da dei raggi rossi che ci individuano e uccidono all'istante, sfruttando le coperture dell'ambiente o anche l'aiuto di Murfy, quando disponibile, per attivare dei muri che ci terranno al riparo da tali raggi. Ogni mondo poi si conclude con una boss fight, tutte molto divertenti ed ispirate (la mia preferita è quella contro un Luchador gigante), ed un "livello musicale" nel quale dobbiamo correre come dei forsennati senza mai fermarci, saltando e colpendo nemici o ostacoli, il tutto a tempo di musica.
Il tempo di completamento dei cinque mondi principali è più o meno lo stesso di Origins, ossia circa 6-7 ore, ma in Rayman Legends c'è molto, molto di più: man mano che avanziamo e salviamo Teens, vengono sbloccate infatti delle versioni "Invase" di ognuno dei livelli principali, che ci permettono così di rigiocarli in una corsa contro il tempo e contro nemici e ostacoli completamente diversi quelli della prima volta, provenienti dagli altri mondi (da qui, appunto, il termine Invasione); oltre a questo troviamo un mondo bonus raggiungibile solo dopo aver salvato 400 Teens e l'area "Ritorno alle Origini", che ci presenta i mondi di Rayman Origins in versione "rimasterizzata", con le meccaniche di Legends ed ognuno formato da più livelli. Troviamo poi la folle modalità "Kung Foot", che permette a due o più giocatori sulla stessa console di sfidarsi in una partita di calcio in un'arena con due porte ai lati, dove dobbiamo dare violenti colpi alla palla per farla finire nella porta avversaria. Se vi piace poi la competizione, in un'apposita area ci vengono proposte dagli sviluppatori sfide giornaliere e settimanali con la possibilità di confrontare i nostri risultati con quelli dei giocatori di tutto il mondo. Ce n'è infine anche per i completisti e collezionisti, con la possibilità di sbloccare una serie di "Creature", collezionate in un'apposita area, o anche nuovi personaggi da utilizzare alternativamente a Rayman e agli altri personaggi disponibili dall'inizio.
Come già accennato all'inizio dell'articolo, la versione Xbox One del gioco si presenta basilarmente identica a quella provata su Xbox 360: il gioco gira a 1080p/60fps esattamente come faceva anche sulle console old gen, per cui non ci sono neanche differenze sostanziali dal punto di vista della risoluzione di rendering; gli sviluppatori hanno però potuto approfittare della maggior memoria disponibile per utilizzare textures non compresse, il che rende le immagini leggermente più nitide. Si tratta comunque di qualcosa che dovreste sforzarvi di notare: ho passato molto tempo switchando tra le due versioni sulla mia TV e le differenze sono davvero impercettibili. Una cosa invece più evidente è l'assenza delle schermate di caricamento, che in versione old-gen erano presenti, anche se non lunghissime e qui sono completamente scomparse. Ubisoft ha comunque cercato di dare qualcosa in più ai giocatori Xbox One, offrendo le skin aggiuntive di Splinter Ray, Ray Vaas e Globox Vaas e 10 sfide/obiettivi a tempo. Di fatto si tratta comunque di tutte differenze poco importanti e possiamo considerare le versioni old e next-gen praticamente identiche.
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