Recensione - Splinter Cell: Chaos Theory
La serie di Splinter Cell giunge con questo episodio alla sua terza incarnazione: il primo titolo stupì tutti con una interpretazione assolutamente innovativa del genere dei giochi di infiltrazione (o stealth, per i più esperti), basando la propria giocabilità sulla potenza del motore di illuminazione dinamica e sulla capacità del protagonista Sam Fisher di sfruttare le zone di buio per evitare di essere visto dal nemico o sferrare attacchi a sorpresa. Poi arrivò Pandora Tomorrow, che senza aggiornare il motore grafico cercò di limare alcuni difetti di giocabilità del primo titolo introducendo nel contempo una modalità di gioco multiplayer assolutamente innovativa, ad oggi ancora ineguagliata dalla concorrenza. Oggi, con Splinter Cell: Chaos Theory, la serie raggiunge la piena maturità donandoci un episodio profondamente migliorato in ogni comparto: grafica, giocabilità e multiplayer. Vediamo nel dettaglio tutte le migliorie introdotte dai pluri-premiati Montreal Studios di Ubisoft.
Il mondo nel caos
E' il 2007, e le tensioni sul fronte asiatico rischiano di raggiungere la massa critica. Il Giappone, in violazione degli accordi stipulati dopo la seconda guerra mondiale secondo i quali non può avere una forza bellica, decide di dotarsi di una forza di autodifesa informatica chiamata I-SDF per contrastare la minaccia sempre presente di paesi come Cina e Corea del Nord. Questo fa degenerare la situazione, con i due paesi comunisti che interpretano la cosa come una chiara provocazione e si alleano creando un embargo commerciale nei confronti del Giappone. Vista la situazione, gli USA decidono di investigare nella faccenda per allentare la tensione nello scenario asiatico, inviando una nave-spia ultratecnologia nel Mar Giallo. Nel frattempo Sam Fisher sta indagando per Third Echelon (la sottosezione dell'agenzia di sicurezza nazionale americana dedicata alla guerra informatica) nel caso di rapimento di un matematico, uno degli unici due al mondo capaci di comprendere gli avanzati algoritmi di guerra informatica di Philip Masse. Ma quello che sembra un semplice episodio di rapimento da parte di un gruppo di terroristi peruviani si rivelerà avere ripercussioni molto maggiori, fino ad allacciarsi con le tensioni in Asia e porre i presupposti per un tremendo conflitto. E' la Teoria del Caos: il battito d'ali di una farfalla in un luogo può causare un uragano nel lato opposto del pianeta.
Questa è la trama che fa da sfondo alle avventure di Sam Fisher e che lo vedrà spostarsi per il globo nel disperato tentativo di preservare la pace mondiale: Perù, Panama, Stati Uniti, Giappone, Corea del Nord e del Sud e persino una nave al largo dell'Oceano Pacifico saranno il teatro dell'azione nelle dieci missioni di cui è composta la modalità "Solitario" del gioco. A far compagnia a Sam ritroviamo il suo superiore Colonnello Lambert, l'esperta di comunicazioni Anna Grímsdóttir ed il nuovo membro della squadra William Redding che si occupa della pianificazione delle missioni e degli armamenti: questi personaggi, oltre ad altri che potranno comparire in singole missioni, ci daranno una mano sia prima di iniziare una missione con briefing accurati su quel che dovremo aspettarci, che durante l'azione fornendoci qualsiasi informazione rilevante tramite collegamento radio.
Libertà totale
Una delle migliorie più gradite introdotte in SC:CT è quella apportata alla giocabilità: la vastità dei livelli, le molte possibilità di scelta del giocatore, la migliore intelligenza dei nemici ed un rinnovato sistema di salvataggio denotano l'attenzione degli sviluppatori alle critiche mosse al gioco dai giocatori più esigenti, ascoltati allo scopo di fornire una esperienza di gioco migliore e senza sbavature. Già Pandora Tomorrow aveva compiuto un primo passo in questa direzione fornendo dei percorsi multipli per il raggiungimento degli obiettivi delle missioni, ma qui si va anche oltre. Per prima cosa, le mappe di gioco sono vastissime: edifici ed ambienti grandissimi, pieni di stanze da esplorare e strade multiple da percorrere, tanto che si è resa necessaria l'introduzione di una utile mappa 3D che ci aiuterà a non perderci ed a capire sempre l'ubicazione degli obiettivi principali di ogni missione. Gli ambienti sono tanto vasti che l'esplorazione di alcuni luoghi potrebbe anche rivelarsi superflua, ma i designers del gioco hanno pensato bene di arricchire maggiormente l'esperienza inserendo una serie di obiettivi secondari ed opzionali, che ci verranno comunicati nel corso dell'azione ed il completamento dei quali ci farà ottenere dei punti aggiuntivi a fine partita: l'identificazione di casse di armi, l'installazione di sistemi di hacking nelle telecamere, l'individuazione e rimozione di microfoni spia sono tutti obiettivi che ricadono in questa categoria.
Ogni mappa ci darà la possibilità di scegliere liberamente il metodo migliore di raggiungimento di ogni obiettivo: i giocatori maggiormente votati all'azione potranno decidere di utilizzare la linea dura, uccidendo tutti i nemici e seguendo le vie principali di accesso ai locali, mentre i giocatori che preferiscono maggiormente l'approccio stealth avranno la possibilità di agire nell'ombra, passando dai tetti o attraverso condotti di ventilazione, e se saranno sufficientemente in gamba riusciranno a completare ogni missione senza sparare neanche un proiettile e senza aver interagito con alcun nemico presente nella mappa di gioco. Questo sarà possibile grazie ad una serie di nuovi giocattoli tecnologici di cui Sam è equipaggiato. Per prima cosa la fedele pistola silenziata è ora accessoriata anche di un irraggiatore EGM, un dispositivo che permette di spegnere temporaneamente a distanza qualsiasi dispositivo elettrico ed elettronico ed utile soprattutto per mettere fuori uso lampade e telecamere, in modo da permetterci di superare indisturbati delle zone sorvegliate. A questo si affianca il visore EEV, un nuovo visore che ci permette di ispezionare l'ambiente intorno a noi per identificare vari oggetti, e nel caso di computer ci darà la possibilità di accedervi a distanza anche se sono usati da un operatore. C'è poi un nuovo ed utilissimo grimaldello elettronico che potremo usare per scassinare le serrature elettroniche con tastierino numerico oppure i lettori di impronta retinica, così da poter finalmente fare a meno delle guardie nemiche per entrare in determinate aree riservate. Ritroviamo poi l'attrezzatura di ordinanza, come il visore notturno/termico arricchito di una nuova modalità che ci permetterà di vedere tutti i dispositivi in cui circola elettricità (per la verità piuttosto inutile tranne che in un paio di missioni specifiche), il fucile automatico SC-20K dotato di moduli aggiuntivi per lo sparo di precisione, per il fuoco intenso a breve distanza e per lanciare proiettili speciali come microtelecamere, proiettili stordenti e proiettili non letali di gomma, ed infine le varie granate a frammentazione, a luce accecante e fumogena che potranno tornare utili in molte situazioni.
Ma gli sviluppatori non si sono preoccupati di inserire unicamente novità per il giocatore stealth: anche chi predilige l'azione avrà di che divertirsi, soprattutto grazie all'introduzione del coltello, che Sam potrà utilizzare per uccidere al volo dei nemici ai quali si avvicina da qualsiasi direzione, senza dargli tempo di sparare. Per chi invece volesse portare a termine le missioni senza spargimento di sangue ma vuole liberarsi velocemente delle guardie, sarà possibile usare al posto del pugnale delle mosse stordenti, che sortiranno in pratica lo stesso effetto del pugnale ma senza uccidere la vittima. Il coltello può poi essere usato in alcune missioni per tagliare e passare attraverso teli e tessuti, come ad esempio il telo di una tenda da accampamento oppure le pareti di carta di una dimora giapponese, per arrivare alle spalle degli ignari occupanti. Abbiamo infine a disposizione una serie di nuove mosse oltre a quelle usuali che ci permettono di accucciarci, saltare, aggrapparci e restare sospesi tra due pareti vicine: Sam potrà aggrapparsi a tubi sul soffitto per poi spezzare il collo dall'alto ai nemici che gli passano sotto, oppure potrà aggrapparsi a ringhiere e parapetti per afferrare e gettare nel vuoto chiunque gli si avvicini.
Tutto questo non servirebbe comunque a nulla senza dei nemici "intelligenti" e dal comportamento verosimile, ma anche qui notiamo enormi miglioramenti: i personaggi sono molto più attenti a tutto quello che li circonda, e sono capaci di mettersi in allerta non solo per un rumore sospetto o una lampadina rotta, ma anche per un'ombra sospetta che si staglia contro una parete, oppure se trovano qualcosa fuori posto come una porta aperta quando non dovrebbe esserlo. Addirittura anche se spegniamo una luce in una stanza adiacente ad un corridoio perlustrato da una guardia, questa se ne accorgerà ed entrerà per controllare cosa sia accaduto. In pratica i nemici sono maggiormente consapevoli del mondo che li circonda, e reagiscono ad ogni cambiamento sospetto. E' poi migliorato il loro "rapporto con il buio": una volta allertate, molte guardie accenderanno torce o bengala per indagare meglio nell'oscurità, e se ci individuano non sarà più come nei titoli precedenti che continueranno a vederci anche se ci nascondiamo, ma continueranno a sparare nel punto in cui ci hanno visto l'ultima volta dandoci la possibilità di defilarci silenziosamente. E' anche sparito il sistema di allarmi presenti nei titoli precedenti, che vedeva terminare la missione dopo aver fatto scattare tre allarmi: ora gli allarmi esistono ancora, ma semplicemente allo scattare di ognuno le guardie si faranno più circospette ed indosseranno protezioni come elmetti e giubbotti antiproiettile, rendendo più difficile metterle fuori gioco.
In definitiva, l'entità delle migliorie apportate dai game designers è davvero notevole, e tutto contribuisce a rendere meno frustrante e più divertente il gioco, dando estrema libertà al giocatore di adattare l'azione ai propri gusti. I giocatori che prediligeranno l'approccio stealth saranno comunque quelli che ne otterranno maggior soddisfazione, perchè alla fine di ogni missione viene dato un punteggio di completamento variabile dallo 0 al 100%, dipendente sia da quanti obiettivi secondari si sono completati e sia da com'è stata condotta la missione: se non si è ucciso nessun nemico e non si sono fatti scattare allarmi, il punteggio finale sarà molto alto. Ultimo particolare degno di nota è il sistema di salvataggio: finalmente si è abbandonato il sistema a checkpoint che quando qualcosa andava storto ci obbligava ad eseguire da capo intere parti di una missione, ed è stato introdotto un pratico sistema di salvataggio classico che ci permette di salvare ovunque e quante volte vogliamo. Ancora una volta, libertà.
Non c'è dubbio che, alla luce di quanto detto finora, SC:CT si delinei dal punto di vista della giocabilità come un vero capolavoro, capace di farsi apprezzare da tutti i tipi di giocatori e di donare oltre venti ore di gioco ulteriormente aumentabili grazie alla possibilità di rigiocare le missioni utilizzando approcci e strade diversi da quelli usati in precedenza, cercando magari di migliorare i punteggi ottenuti.
Il fascino dell'oscurità
Ancor prima di poter godere della splendida giocabilità, non appena vi immergerete nel mondo di Sam Fisher sarete colpiti da una caratteristica molto più evidente: la grafica. E' incredibile quello che gli sviluppatori sono riusciti a realizzare in questo terzo episodio, ottenendo una resa grafica ai limiti del fotorealismo e regalandoci uno dei giochi visivamente più maestosi tra tutti quelli usciti finora su Xbox. Le superfici di tutti gli oggetti sono rese in maniera sublime, con un realismo incredibile nei riflessi quando irraggiate dalla luce, soprattutto se si tratta di superfici umide come dei massi bagnati dall'acqua: le ambientazioni all'aria aperta sono infatti una gioia per gli occhi, assolutamente sbalorditive. Ma anche al chiuso le pareti degli uffici, i tubi incrosti di ruggine, i muri di mattoni hanno una resa visiva incredibile. Anche i personaggi sono resi ottimamente, con volti e corpi estremamente dettagliati (anche se i volti di protagonista e nemici sembrano un pò troppo "di plastica") ed ottime animazioni, soprattutto quelle di Sam Fisher che non è mai sembrato così vero nei movimenti. Gran parte del merito di questo se la prende una tecnica introdotta lo scorso anno dal bellissimo The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay e conosciuta come Normal Mapping. Questa tecnica è l'evoluzione del già noto Bump Mapping, e permette una resa visuale assolutamente splendida con un basso numero di poligoni, grazie all'utilizzo di textures precalcolate che fanno sembrare tridimensionali delle superfici che in realtà non lo sono. Oltre alla resa realistica dei materiali concorrono all'effetto visuale complessivo gli ancor più straordinari effetti di luce ed ombre, gli effetti climatici, gli effetti di trasparenza, di calore, di fumo, l'acqua e così via. Una gioia per gli occhi.
Anche il comparto sonoro presenta una realizzazione notevole: le musiche di sottofondo, composte dalla star della musica elettronica Amon Tobin, sono adattissime alle atmosfere del gioco e creano un perfetto tappeto sonoro per le nostre azioni, mentre gli effetti sonori ed ambientali sono realizzati ad arte e con un ottimo uso dell'audio posizionale (per gli utilizzatori di impianti DD5.1). Ciliegina sulla torta l'ottimo doppiaggio in italiano, che vanta ancora una volta la voce di Luca Ward nel ruolo del protagonista. Ascoltare i dialoghi dei nemici è sempre molto utile e spesso ci troveremo ad ascoltare conversazioni divertenti anche da parte di nemici che abbiamo catturato e stiamo interrogando, come nel caso di un soldato in una villa giapponese che crede che Sam fosse un ninja ed esaltato gli chiede di essere ucciso con la cerbottana.
Gioco di squadra
Un'altra grande novità di Chaos Theory è la modalità Cooperativa, che ci permetterà di giocare con un amico una mini-storia di cinque missioni (quattro + l'addestramento iniziale) sulla stessa console a schermo condiviso, via system link o su Xbox Live. Come fatto nell'episodio precedente con la modalità multiplayer, anche questa volta gli sviluppatori di Ubisoft hanno dato il massimo per realizzare una modalità di gioco innovativa, mai vista prima. Differentemente dagli altri titoli cooperativi che vedono i giocatori affrontare gli stessi livelli del gioco in singolo senza particolari interazioni reciproche, qui avremo a disposizione una serie di mappe realizzate appositamente per questa modalità, nelle quali non si riesce a procedere se non si collabora. In questa modalità interpreteremo due spie che iniziano a lavorare in coppia all'interno di Third Echelon. Oltre al set di mosse disponibili nella modalità Solitario, abbiamo a disposizione una serie di nuove mosse di coppia che ci permetteranno di compiere azioni altrimenti impossibili. Un giocatore potrà fare la scaletta all'altro per permettergli di raggiungere zone molto alte e l'altro una volta aggrappatosi potrà far arrampicare il compagno sul proprio corpo, uno può calare una fune in una botola per far poi scendere l'altro, e molte altre possibilità. Senza contare tutte le strategie che due giocatori possono attuare: ad esempio uno potrebbe richiamare l'attenzione di una guardia chiamandola (utilizzando la propria voce attraverso il microfono!) mentre l'altro gli scivola alle spalle per catturarla, oppure per oltrepassare una zona controllata da telecamera il primo può tenerla disabilitata col jammer mentre il secondo passa, ecc. Giocare in coppia non è mai stato così divertente, e non possiamo che complimentarci con i realizzatori per aver introdotto questa novità.
Ovviamente troviamo in piena forma la modalità multiplayer realizzata per Pandora Tomorrow: quattro giocatori potranno scontrarsi su Xbox Live dividendosi in una coppia si spie ed una coppia di mercenari e scegliendo il terreno di gioco tra un totale di undici mappe (sei nuove mappe più le cinque presenti nell'episodio precedente). Non mancano le novità: i mercenari sono stati dotati di nuove mosse corpo a corpo che rende più difficile per le spie affrontarli a viso aperto, ma per contro gli agenti segreti possono ora disporre di un camuffamento mimetico "alla Predator", che gli permetterà di diventare invisibili anche in piena luce, seppur per periodi di tempo molto ridotti. Ancor più di prima conta per il successo la conoscenza approfondita delle mappe: le sei nuove mappe inserite sono vastissime sia negli spazi aperti che al chiuso, e chi riuscirà a conoscerle fin nel minimo dettaglio disporrà di un notevole vantaggio strategico. Per le persone più inesperte sono presenti due lunghi tutorial interattivi, uno per le spie e l'altro per i mercenari, il cui scopo è dotare il giocatore di tutte le abilità necessarie per affrontare il gioco online. Seppur magnificamente realizzata, questa modalità rimane comunque molto impegnativa e sicuramente poco adatta al giocatore occasionale, ma chi riuscirà a dedicare il giusto tempo nell'apprendimento delle mappe e dei meccanismi di gioco sarà premiato con una delle più belle e complesse esperienze multiplayer mai realizzate.
Ad un pelo dalla perfezione
Viste le lodi sperticate a questo gioco nelle quali ci siamo lanciati finora, vi chiederete probabilmente il perchè di un voto che manca per un pelo il massimo. Presto detto: a SC:CT manca tanto così per raggiungere la perfezione a causa di due difetti, anche se il secondo è meno importante.
Il primo difetto è secondo noi la storia: la trama generale è sicuramente interessante, ma questa ha lo scopo di fornire degli scenari per le azioni di Sam Fisher senza immergerlo realmente in una storia coinvolgente, eccitante ed entusiasmante. Non ci sono personaggi con un loro carisma, non c'è una trama che ci trasporti dandoci il desiderio di vedere fino alla fine come va a finire, non ci sono eclatanti colpi di scena o sconvolgimenti della storia. Insomma, un gioco perfetto con un'anima un pò deboluccia: consigliamo ai designers Ubisoft Montreal di ispirarsi a titoli come Halo ed il già citato Riddick oppure, rimanendo in casa, a quanto fatto dai ragazzi di Gearbox con Brothers in Arms. E' nostra opinione che un gioco di questa caratura al giorno d'oggi non possa accontentarsi di una storia sufficiente ma debba mirare a coinvolgere il giocatore nella trama tanto quanto lo intrattiene con la giocabilità e lo stupisce con la grafica.
Il secondo problema è decisamente secondario ma può capitare ad alcuni giocatori: durante la prova del gioco in cooperativa via Xbox Live ci è capitato, a più riprese ed in giorni diversi, di avere numerose di disconnessioni tanto da non riuscire a completare una missione dall'inizio alla fine senza interruzioni. Indagando sui forum internazionali abbiamo scoperto che si tratta di un problema diffuso, e sembra che tutti i giocatori che ne sono afflitti abbiano una Xbox piuttosto vecchia, montante un lettore Thomson (notoriamente poco affidabile). Sembra infatti che il gioco effettui dei caricamenti dell'audio durante l'azione, e se questo nelle partite in singolo non causa problemi tranne che per delle brevi interruzioni nel flusso audio, nel gioco in cooperativa via Xbox Live provocherebbe la disconnessione con la necessità quindi di riavviare la partita con il compagno. Ubisoft ci ha confermato di essere a conoscenza del problema e che se sarà risolvibile tramite una patch faranno di tutto per farcela avere in tempi brevi, altrimenti l'unica sarà contattare l'assistenza Microsoft per ottenere la sostituzione del lettore DVD della console, se ancora in garanzia. In ogni caso, si tratta di un problema che coinvolge solo una parte dei giocatori Xbox Live, per cui non è da considerarsi gravissimo.
Esperienza letale
Abbiamo amato i primi due episodi della serie e non credevamo si potesse fare molto di più, ma questa nuova avventura di Sam Fisher è riuscita a stupirci. Splinter Cell: Chaos Theory rappresenta un capolavoro di giocabilità e di esecuzione tecnica, ed è indubbiamente il miglior stealth game mai realizzato. Il livello di soddisfazione che si prova nell'infiltrarsi in una banca, penetrarne il caveau e fuoriuscirne senza essere visti da persona alcuna è qualcosa che si può provare solo qui, e la scritta "100% Completato" che il gioco ci elargisce alla fine di una missione eseguita in modo ineccepibile è un premio fantastico. Il Re è tornato, ma non preoccupatevi se non riuscite a vederlo: agisce nel buio come un fantasma e non lascia tracce. E' Sam Fisher, la Splinter Cell!
Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione. 9.6
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