Recensione - Brothers In Arms: Road to Hill 30
Dopo aver riscosso numerosi successi con i titoli bellici della linea fanta-politica Tom Clancy's, Ubisoft decide di variegare l'offerta affrontando le tematiche storiche della seconda guerra mondiale, e lo fa affidando allo sviluppatore Gearbox Software il duplice compito di esplorare nuovi meccanismi di gioco che riescano a coniugare azione e strategia in maniera efficace, cercando nel contempo di ottenere una ricostruzione storica accurata di ciò che accadde nelle campagne della Normandia sessant'anni fa.
Storie di fratelli in arme
Il pregio principale di Brothers in Arms: Road to Hill 30 (d'ora in poi BiA:RtH30) è rappresentato dal suo alto livello di realismo, unito alla capacità di renderci partecipi dell'avventura che i soldati americani si trovarono a vivere dal momento in cui si lanciarono nei cieli della Normandia. In BiA:RtH30 ci caleremo nei panni del sergente Matt Baker, comandante di una squadra di paracadutisti della compagnia Fox che, costretti a lanciarsi sotto il bombardamento della contraerea tedesca, finiscono sparsi per le campagne sottostanti. Il nostro scopo primario è quindi quello di cercare e riunire i membri della squadra e poi procedere con lo scopo della missione, che prevede la presa della città di Carentan, obiettivo strategico per l'esito dell'offensiva americana. Negli otto giorni durante i quali si svolge l'azione, il gioco ci condurrà in un giro turistico per le campagne francesi, dandoci la possibilità di godere dell'ospitalità dei soldati tedeschi ma anche di ammirare gli stupendi paesaggi del luogo fatti di orti, casali, fattorie e zone (dis)abitate più o meno grandi. Gli sviluppatori hanno posto grande cura nella riproduzione delle località, servendosi di foto e ricognizioni aeree dell'epoca per ottenere la massima fedeltà nella ricreazione di edifici, strade e terreni.
Ma il fattore "realismo" non si ferma solo alla rappresentazione dei paesaggi: un grande ruolo in questo senso è svolto dalla riproduzione del comportamento dei soldati, che all'inizio di ogni missione (sono 20 in tutto) potremo ascoltare chiacchierare degli argomenti più disparati, e che nel mezzo dell'azione continueranno ad interagire tra di loro oppure con noi facendo sentire sempre la propria presenza. Il feeling che ne deriva è quello di essere davvero parte di un gruppo affiatato di commilitoni e di essere responsabili per le loro vite, il che contribuisce quindi ad un alto livello di immedesimazione nel gioco.
Gioco di squadra
BiA:RtH30 non si limita semplicemente a calarci in un contesto realistico sfruttando i meccanismi di gioco classici degli sparatutto in prima persona, ma sfrutta un sistema di combattimento del tutto inedito che permette di amalgamare tattiche di guerra a corto raggio con l'azione tipica degli sparatutto. Nel corso delle varie missioni avremo la responsabilità di guidare l'azione di una o due squadre di uomini pronti ad eseguire ogni nostro ordine fidandosi delle nostre decisioni. La maggior parte delle volte avremo una squadra di copertura, il cui scopo principale è tenere bloccati i nemici con un fuoco di soppressione costante e quindi equipaggiata maggiormente con fucili ed armi a medio-lungo raggio, ed una squadra di assalto, equipaggiata con mitra e granate e specializzata nel combattimento a distanza ravvicinata, da utilizzare per sterminare il nemico mentre è bloccato dal fuoco di soppressione dell'altra squadra. Ci sono comunque delle varianti: talvolta potremo contare su una sola squadra, ed altre volte la squadra di assalto sarà sostituita da un carro armato dalla potenza di fuoco devastante ma vulnerabile ad attacchi anti-carro. Tramite un sistema di controllo estremamente intuitivo che fa uso dei grilletti dorsali e del pad direzionale del joypad, potremo in ogni momento ordinare diversi comandi alle squadre a nostra disposizione. Possiamo ordinare di seguirci, di mettersi al riparo, di correre in un dato punto da noi indicato, di aprire un fuoco di soppressione oppure di assaltare il nemico.
Per aiutarci a decidere meglio come muoverci, gli sviluppatori hanno ideato due sistemi estremamente efficaci: il primo è un sistema di icone che compaiono sopra le truppe nemiche e ne indicano lo stato, permettendoci di capire se sono inchiodati sotto il fuoco di una delle nostre squadre senza possibilità di muoversi oppure se sono liberi di agire indisturbati e quindi altamente pericolosi. Queste icone, rappresentate da dei cerchietti che cambiano colore a seconda dello stato delle truppe nemiche, sono chiaramente visibili anche da dietro muri e ripari, una trovata geniale che ci permette di dare ordini ai nostri compagni anche quando non abbiamo visibilità diretta del nemico, il caso più comune durante combattimenti di questo tipo: ci si ripara dietro un muro e poi si ordina ai compagni di attaccare una specifica postazione. Il secondo meccanismo votato alla tatticità del gioco è una speciale vista dall'alto del campo di battaglia, attivabile in qualsiasi momento mettendo in pausa l'azione, che ci permette di dare uno sguardo alla posizione di tutte le parti coinvolte e del terreno circostante, in modo così di organizzare la strategia di attacco migliore. Oltre a questo potremo poi agire in prima persona come in ogni FPS che si rispetti: abbiamo a disposizione un ampio arsenale di armi che comprendono fucili a lungo raggio e di precisione, armi automatiche e granate, con la possibilità di raccogliere ed utilizzare le armi lasciate a terra dai soldati nemici uccisi, utilissimo per non rimanere mai a corto di munizioni. L'impostazione del gioco è però estremamente simulativa, per cui scordatevi le azioni eroiche compiute in titoli apparentemente simili dove possiamo affrontare decine di nemici uscendone vincitori anche grazie alla presenza di provvidenziali e magici kit di guarigione istantanea: qui se non si agisce in concerto con i propri soldati sfruttando adeguatamente le protezioni fornite dall'ambiente, non si finisce da nessuna parte se non sepolti ai piedi di un albero.
Tutti questi elementi rendono il gioco estremamente tattico, dove si vince se si riesce a studiare bene il modo di agire in ogni diversa situazione. Le ambientazioni aperte offrono fortunatamente molte possibilità di aggirare e prendere ai fianchi il nemico, e la sfida maggiore è posta dal riuscire a farlo tenendo in considerazione tutte le truppe nemiche sparse sul campo di battaglia. Tutto ciò sarebbe ovviamente poco efficace e realistico se il comportamento dei nostri soldati e di quelli nemici non fosse sufficientemente verosimile. Anche su questo fronte possiamo confermare che gli sviluppatori hanno svolto un ottimo lavoro, seppur non privo di difetti. I soldati nemici si comportano sempre in maniera molto realistica, riparandosi quando sono attaccati ed uscendo allo scoperto per colpirci quando si sentono più sicuri, e questo basta per garantire un buon livello di realismo ai combattimenti. I nostri compagni di squadra hanno invece degli alti e bassi: per la maggior parte del tempo si comportano realisticamente, trovando riparo e rispondendo al fuoco nemico in maniera appropriata, ma a volte ci capiterà di vederli morire per cause assolutamente stupide. Ad esempio indicandogli di spostarsi da una parte all'altra, talvolta potrebbero decidere di correre allo scoperto piuttosto che dietro dei ripari disponibili sullo stesso percorso, oppure quando gli diciamo di ripararsi dietro un muro qualche volta qualcuno dei soldati si metterà davanti allo stesso, aperto al mortale fuoco nemico. Si tratta comunque di eventi piuttosto rari, e per la maggior parte tutto fila liscio come dovrebbe. Un ulteriore appunto va fatto, a nostro avviso, al fatto che le locazioni non siano effettivamente davvero aperte, e la nostra libertà di movimento è limitata da ostacoli o muri invisibili posti dagli sviluppatori per delimitare l'area di azione. Il motivo di questo è ovviamente quello di guidarci entro schemi tattici prestabiliti e per la maggior parte non ci si fa molto caso, ma sicuramente avremmo gradito la possibilità di decidere più liberamente i percorsi di attacco ad un dato obiettivo, senza dover essere incanalati entro percorsi decisi dai designers del gioco.
Nel caso che qualcosa vada storto durante un'azione, il gioco utilizza un sistema di checkpoints ed avremo sempre la possibilità di ricaricare dal checkpoint precedente. Addirittura, se ricarichiamo più volte lo stesso checkpoint, al terzo tentativo il gioco ci proporrà di caricare guarendo e resuscitando tutti i compagni feriti o morti in precedenza, in modo così da affrontare il nemico con la squadra al completo ed in piene forze. Certo, questo cozza con la simulatività del gioco, ma è sicuramente una opzione molto utile perchè potremmo arrivare ad un certo punto con pochissimi soldati e non riuscire a sconfiggere i nemici perchè in netta inferiorità numerica: in questo caso avremmo l'opzione di ribaltare le sorti della situazione e continuare con il gioco.
La guerra in cartolina
La grafica del gioco assolve pienamente allo scopo di riprodurre ambientazioni realistiche e suggestive: la parte più impressionante è la riproduzione della vegetazione, che rende in maniera egregia i lussureggianti scenari della campagna francese in primavera. Il verde regna ovunque, con alberi mossi dal vento, prati ricchi di ciuffi d'erba e rovi che forniscono utili ripari. Anche gli edifici disseminati per il territorio evidenziano lo stesso livello di cura: a media e lunga distanza possiamo ammirare degli esterni estremamente fotorealistici, che immersi nella bellissima vegetazione contribuiscono a mostrarci dei panorami da cartolina, davvero bellissimi. Ottima anche la realizzazione dei soldati, molto ben dettagliati e dai volti estremamente reali, e dotati di buone animazioni. Si nota comunque il carattere multipiattaforma del titolo, infatti seppur la grafica sia di ottimo livello, non riesce a raggiungere le vette di quei titoli sviluppati per sfruttare le caratteristiche specifiche della console. Il frame-rate scorre per la maggior parte del gioco con una buona fluidità, ma a volte è possibile notare dei fastidiosi rallentamenti in corrispondenza dell'ingresso in aree con molti soldati: probabilmente il gioco carica dinamicamente i nemici e questo provoca i rallentamenti. Fortunatamente durante l'azione vera e propria tutto fila liscio, per cui si tratta di un difetto sicuramente perdonabile. I meriti maggiori vanno in definitiva alla direzione artistica del gioco: i designers sono riusciti infatti a creare dei paesaggi assolutamente suggestivi, tanto che talvolta ci sarebbe piaciuto avere una macchina fotografica virtuale per immortalarli e riguardarli in seguito.
Ad arricchire ulteriormente l'esperienza di gioco contribuisce il comparto audio, realizzato in maniera pregevole in tutti i suoi aspetti. Dalla colonna sonora solenne e cinematografica agli effetti sonori resi in maniera assolutamente realistica, tutto contribuisce ad aumentare la nostra immersione nella storia. Il sibilare dei proiettili che ci sfiorano e si infrangono sulle superfici dietro di noi, le esplosioni dei diversi tipi di armi, il suono prodotto quando ricarichiamo le armi sono realizzati con assoluto realismo e con un uso eccellente dell'audio posizionale, così da sfruttare al meglio le potenzialità degli impianti audio più avanzati. Tutte le voci sono poi doppiate completamente in italiano, ed oltre ai dialoghi con i personaggi che intervengono a cavallo delle varie missioni, potremo anche sentire le grida e le esclamazioni realistiche dei nostri compagni durante le azioni belliche: sotto i colpi dei nemici continueranno ad urlare tra loro e verso di noi contribuendo al realismo della scena.
Gioco online
BiA:RtH30 prevede il supporto ad Xbox Live per quattro giocatori: nelle diverse modalità offerte si potrà infatti vestire i panni degli americani o dei tedeschi in scontri due contro due o uno contro uno. Va subito sottolineato però che gran parte del realismo e dell’atmosfera che contraddistinguono il gioco in singolo non si avverte purtroppo nel gioco online. Spieghiamoci meglio: se da una parte, giocando offline, ci si sente davvero nel mezzo di una vera battaglia e si respira una tensione del tutto particolare, una volta scesi sul campo in rete tutto ciò viene in parte a mancare. Le strategie e i tatticismi dureranno infatti ben poco, mentre azioni e movimenti dettati dalla foga prenderanno presto il sopravvento: ciò non significa che non ci si diverta online, tutt’altro, ma dispiace il fatto di ridursi a gestire momenti più alla “rambo” che di guerra tattica vera e propria.
A complicare il tutto ci si mette anche il sistema di rigenerazione semicasuale: una volta morti si ritorna in vita in posizioni molte volte inadeguate e totalmente scoperte di fronte ai fucili nemici. Un altro appunto va fatto alla gestione non felice delle connessioni alle partite esistenti: la funzione “OptiMatch” è infatti praticamente inutile a causa degli elevati tempi di caricamento e delle difficoltà di connessione stesse. Intraprendere una sessione di gioco risulta pertanto un tantino frustrante, almeno che non si crei personalmente una lobby.
Una volta accettati questi compromessi ci si può calare in battaglia nelle diverse modalità offerte dal gioco: come detto dovremo scegliere se prendere parte alla squadra d’assalto o di fuoco dell’esercito statunitense o delle controparti tedesche. Il gameplay ricalca quello caratteristico del gioco offline, così che il nostro compito sarà quello di comandare i componenti di una delle due squadre prima menzionate.
Le mappe a disposizione sono circa una decina, tutte molto studiate e dettagliate (gli scenari sono infatti ottimi come quelli offline), ognuna delle quali offrirà obiettivi diversi e variegati. In linea generale i militari delle squadre americane dovranno portare a termine determinati compiti (far saltare postazioni nemiche piuttosto che raggiungere determinati punti della mappa) mentre i soldati tedeschi dovranno impedire che tali obiettivi vengano raggiunti dal nemico. Buona nota l’assenza quasi totale di lag, presente solo sporadicamente nella comunicazione vocale.
Una volta appreso e capito per bene l’obiettivo da portare a termine e soprattutto cercando di non farsi prendere dalla foga dello scontro a viso aperto, il gioco online di BiA:RtH30 riesce a riproporre le ottime meccaniche che gestiscono il gioco offline; resta comunque presente quel senso di mancato tatticismo che a molti potrebbe anche piacere, ma che in parte snatura l’essenza e l’anima del titolo Ubisoft.
Operazione riuscita!
Brothers in Arms: Road to Hill 30 riesce a mantenere la promessa di immergerci in maniera realistica in uno dei momenti più importanti della seconda guerra mondiale, offrendoci un modello di gioco innovativo ed altamente soddisfacente. Gli sviluppatori di Gearbox Software sono riusciti a cogliere e fondere tra loro i maggiori pregi di titoli come Call of Duty e Full Spectrum Warrior, regalando agli amanti delle simulazioni belliche un nuovo gioiello da apprezzare e giocare fino all'ultimo caricatore. Trovatevi un riparo, ordinate un fuoco di copertura ed iniziate a stanare quei maledetti crucchi!
Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione. 9.0
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