Recensione - Batman: Arkham Origins
di
TheFury87
P
Il Gioco
Il nuovo Batman: Arkham Origins ci riporta quasi agli esordi dell’Uomo Pipistrello nei panni di supereroe, quando ancora in molti a Gotham City non sapevano nemmeno della sua esistenza o credevano che fosse solo una leggenda metropolitana. La notte della vigilia di Natale il sadico criminale Maschera Nera mette una taglia di 50 milioni di dollari sulla testa di Batman, richiamando così a Gotham otto dei migliori assassini in circolazione (tutti nemici più o meno noti agli appassionati del fumetto che evito di elencare per chi volesse scoprirli nel corso del gioco). In questa difficile situazione Batman non può contare nemmeno sull’aiuto della polizia, fortemente corrotta in molti suoi elementi e divisa tra chi crede che il super-eroe con il mantello sia un criminale da assicurare alla giustizia e chi vorrebbe catturarlo per ottenere la taglia messa sulla sua testa. Il codice morale di Batman gli impone di non starsene nascosto ad aspettare che il pericolo sia passato, perché sa che i criminali causerebbero grossi problemi in città coinvolgendo persone innocenti per attirare la sua attenzione e quindi scende in campo per risolvere la situazione in prima persona: da qui si sviluppa un’interessante trama (senza lesinare anche qualche colpo di scena) che ci vedrà affrontare un criminale dietro l’altro nel tentativo di arrivare a confrontarci con Maschera Nera, e ad incrociare anche altri nemici storici di Batman non direttamente interessati alla taglia ma che portano il numero totale di avversari celebri ben oltre la decina.Il gioco è ambientato in una gigantesca Gotham open-world (la mappa è molto più grande rispetto al capitolo precedente, anche se alcune sezioni sono le stesse viste in Arkham City), tutta da esplorare a colpi di rampino non solo per portare a termine le missioni della trama principale ma anche per i classici obiettivi secondari che abbiamo imparato a conoscere in passato: crimini “minori” da sedare, collezionabili da raccogliere ed anche qualche enigma da risolvere. A livello di gameplay, nonostante l’assenza di Rocksteady al timone, l’impianto di gioco è rimasto sostanzialmente invariato: l’esplorazione della città è nuovamente incentrata sull’utilizzo del citato rampino e delle planate con il mantello per muoversi da un tetto all’altro, mentre vista l’ampiezza della mappa è stata inserita l’utile possibilità di sfruttare il Batwing - il velivolo di Batman - per spostarsi velocemente in alcuni punti della città. All’interno degli edifici invece diventano fondamentali i numerosi accessori di Batman, visto che molto spesso ci troveremo a dover utilizzare il Batarang radiocomandato per premere un interruttore irraggiungibile, superare porte bloccate elettronicamente usando il decodificatore, sfruttare il Bat-Artiglio o il Gel Esplosivo per aprire nuovi passaggi e molto altro ancora.
I confronti con i nemici sono suddivisi in due sezioni distinte come in Arkham City: da una parte i classici combattimenti corpo a corpo che possono coinvolgere un gran numero di avversari e che sono basati ancora una volta sul tempismo nel contrattaccare e sulle combo da inanellare; dall’altro le sezioni stealth, in cui muoversi da un punto di vantaggio all’altro cercando di eliminare un criminale dopo l’altro senza farsi scoprire. Per ogni nemico eliminato ed in base alle modalità utilizzate si ottengono dei punti Exp, che come al solito servono per aumentare la resistenza della tuta, sbloccare nuove combo o potenziare gli accessori. Ritorna anche la modalità Detective, che si attiva semplicemente premendo un tasto e che mette in evidenza tutti i punti di interesse presenti nel campo visivo, il numero di avversari e le loro condizioni. In Batman: Arkham Origins sono anche presenti delle sezioni di investigazione più complesse rispetto ai predecessori, con tanto di analisi delle prove ritrovate sulla scena del crimine e possibilità di ricostruire visivamente il delitto su cui stiamo indagando. Per quanto riguarda le modalità di gioco, la Storia è affiancata dalle Sfide (altra riproposizione di quanto visto in Arkham City), ovvero da un gran numero di mappe da completare raggiungendo il punteggio richiesto, eliminando tutti i nemici nel minor tempo possibile o completando alcuni obiettivi specifici. Gran parte di esse sono riprese dalla Storia e di conseguenza sono suddivise nelle stesse sezioni di gameplay, ovvero corpo a corpo oppure stealth: per aumentare il punteggio finale si possono selezionare degli opportuni modificatori, che possono ad esempio rendere i nemici più resistenti nel corpo a corpo o inibire l’utilizzo della modalità Detective nelle mappe Stealth.
E’ presente anche l’opzione “Nuova Partita +” (sbloccabile come al solito dopo aver finito il gioco una prima volta) e la modalità estrema “Io sono la Notte”, che non ho avuto modo di provare visto che si attiva solo dopo aver terminato la Nuova Partita +, ma che in base a quanto rivelato dagli sviluppatori richiederà di finire il gioco senza poter salvare né usufruire di vite multiple, ovvero dovendo ricominciare il gioco da capo ad ogni KO. A completare il tutto c’è anche il multiplayer competitivo online, non molto ampio (solo una modalità di gioco e 4 mappe) ma tutto sommato ben curato: gli otto giocatori presenti in ogni partita sono suddivisi in tre fazioni in conflitto l’una con l’altra: 2 Eroi (Batman e Robin), 3 membri della banda di Bane e 3 della banda di Joker. Mentre le due bande criminali si scontrano allo scopo di eliminarsi l’un l’altra e nel frattempo conquistare alcuni punti di controllo posizionati nella mappa, i due eroi hanno il compito di fermare il maggior numero possibile di nemici. I respawn per i criminali sono limitati, e nel caso in cui finiscano l’unico modo per riacquistarne è uccidere un Eroe. Nei panni degli Eroi il gameplay è piuttosto simile al gioco in single player, mentre comandando un criminale il gioco è molto vicino ad uno sparatutto in terza persona (un po’ grezzo a dire la verità), quindi dotati di armi da fuoco e con armamenti specifici propri di ognuna delle due gang. Inoltre, ad un certo punto della partita si attiverà un punto d’ingresso: il primo membro di una delle due bande ad arrivarci potrà prendere il comando del boss della propria gang (quindi Bane o Joker), anch’essi caratterizzati da particolari abilità personali. Non si tratta di una modalità così divertente da distogliervi dalla Storia, ma va apprezzato l’impegno nel creare qualcosa in grado di aumentare la longevità totale.
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