Recensione - Painkiller: Hell & Damnation
Il Gioco
A seguito di un terribile incidente stradale che ha spezzato la sua vita e quella della sua amata consorte, l’anima di Daniel Garner, protagonista di questo sparattutto in soggettiva, si trova al cospetto del Tristo Mietitore, la Morte in persona, che, in una sorta di perverso e macabro gioco gli offre la possibilità di ricongiungersi con l’anima dell’amata compagna di vita, smarrita in una sorta di limbo, afflitta da eterna sofferenza. Il patto è semplice: poiché la Morte, a seguito di una scommessa con il Demonio ha perso settemila anime, Daniel sarà chiamato a recuperarle, fronteggiando e massacrando le schiere demoniache, forte di un vasto quanto particolare arsenale, ma soprattutto della Soul Catcher, una potentissima arma offertagli proprio dalla Morte per accelerare l’operazione di “raccolta”.Questa l’esile base narrativa su cui poggia il gameplay di un FPS dalle meccaniche molto tradizionali, che ci vedrà impegnati attraverso i quattro atti che ne compongono la campagna single player, nel massacro delle orde infernali e degli enormi boss di fine livello.
Essendo Painkiller: Hell & Damnation remake dell’omonimo titolo uscito ormai ben dieci anni fa, era piuttosto scontato aspettarsi una meccanica di gioco in linea con le produzioni dell’epoca. Ed infatti è esattamente così. Painkiller: Hell & Damnation è uno shooter piuttosto “ignorante”, che richiederà in buona sostanza di “blastare” tutto ciò che tenti di frapporsi tra noi ed il prossimo checkpoint, scaricando copiose dosi di rovente piombo (ma non solo!) sui malcapitati demoni accorsi alla mattanza ed acquisendone le anime, attraverso le quali potremmo tra l’altro accedere alla forma demoniaca del nostro alter-ego, in grado di mutare in un’inarrestabile e drammaticamente letale macchina di distruzione.
La stessa struttura dei livelli, estremamente lineare e concepita come una serie di aree da ripulire in successione palesa la natura “old” del titolo: non è dato spazio all’esplorazione, non c’è il rischio di perdersi attraverso i livelli: in Painkiller: Hell & Damnation si avanza, e si massacra. Punto!
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