Recensione - Call of Juarez: Gunslinger
Il Gioco
Abilene, Kansas, 1910: la porta del saloon si spalanca e lascia entrare una figura dall'aspetto stanco e combattuto, uno straniero che sembra averne viste tante. Il suo ingresso suscita l'interesse dei presenti ed il pistolero si qualifica come Silas Greaves, cacciatore di taglie. Bramosi di ascoltare le storie di un vero avventuriero, gli astanti gli chiedono delle sue storie e Silas non se lo fa ripetere due volte iniziando a raccontare dei suoi incontri e scontri con leggende del calibro di Billy the Kid, Pat Garrett, i fratelli Dalton e altri ancora.La linea portante della storia di Call of Juarez: Gunslinger è proprio questa: il gioco ci vede vivere in prima persona i racconti di Silas così come lui li narra ai suoi interlocutori. Il cacciatore di taglie commenta in maniera spesso molto colorita (ed in inglese, con sottotitoli in italiano) gli avvenimenti mentre noi siamo impegnati a far fuori intere bande di fuorilegge; a volte il corso degli eventi cambia repentinamente o subisce dei brevi rewind perché Silas si accorge di qualche incongruenza nel suo racconto, cosa che porta ad un repentino cambio degli scenari proprio davanti ai nostri occhi.
Il gameplay alla base di Call of Juarez: Gunslinger ricorda molto quello di un classico Call of Duty: procediamo linearmente tra le ambientazioni, fermandoci ad affrontare di volta in volta diversi gruppi di banditi che ci sbarrano il cammino, con la possibilità di nasconderci dietro i molti ripari offerti dagli ambienti. Le armi usate sono quelle classiche dell'epoca: revolver, fucili da caccia o a pompa e altre varianti, mente i nemici non presentano un'IA particolarmente articolata limitandosi a nascondersi e correre da un riparo all'altro, tranne per alcuni programmati per correrci incontro armati di asce oppure protetti da grandi scudi di legno. Si tratta in definitiva di uno sparatutto dall'anima fortemente arcade e questo lo dimostrano anche i punteggi che appaiono accanto ai nemici quando li colpiamo, variando a seconda del tipo di uccisione: questi vanno a riempire una barra di esperienza che ci permette poi di sbloccare varie abilità extra.
Il gioco è organizzato in 14 episodi, al termine di ognuno dei quali dobbiamo affrontare una boss battle oppure un classico duello tra pistoleri. Le prime sono generalmente dei combattimenti contro nemici particolarmente potenti, spesso aiutati da gruppi di tirapiedi, che dobbiamo capire come affrontare efficacemente e ai quali dobbiamo sottrarre tutta la salute. I duelli invece mostrano in primo piano la mano di Silas sospesa sulla pistola ed il nemico di turno sullo sfondo: con i due stick analogici dobbiamo cercare di tenere la mano ferma sulll'impugnatura dell'arma e la mira focalizzata sul nostro avversario, per poter così aumentare rispettivamente la velocità di estrazione e l'accuratezza della mira. Quando poi il nostro nemico si muove per estrarre, possiamo farlo anche noi: la velocità e la corretta mira dell'azione dipendono da come abbiamo operato gli stick in precedenza, e questo determinerà l'esito dello scontro.
La storia del gioco vi terrà impegnati per circa 5-6 ore ed il gioco vi permette anche di rivivere singolarmente i vari episodi, i singoli duelli o anche rigiocare le ambientazioni già sbloccate in modalità Arcade, che elimina il commento di Silas immergendoci nella sola azione con lo scopo di fare più punti possibile da paragonare poi in apposite classifiche. Nei livelli è poi possibile reperire oggetti segreti che sbloccano delle schede informative nelle quali vengono trattate con accuratezza storica le varie leggende del west, sicuramente un incentivo ad esplorare con maggior cura le ambientazioni.
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