Recensione - Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
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Il Gioco
Ninja Gaiden 3 è stato sicuramente, agli occhi di critica e pubblico, il peggior capitolo della serie per molteplici aspetti. L’assenza del padre della serie, Tomonobu Itagaki, si era fatta sentire e la qualità del prodotto, complici una serie di scelte poco fortunate, non era riuscita a fare breccia nei cuori degli appassionati. Dopo aver ascoltato la voce dei fan, Team Ninja ha deciso di tornare sui propri passi e realizzare una versione riveduta e corretta del loro gioco: Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge.Partiamo dalle notizie negative: la trama è sempre quella. Uno dei punti a sfavore del gioco è stata sicuramente una trama al limite del ridicolo. Un susseguirsi di azioni si spettacolari, ma allo stesso tempo quasi ridicole che non hanno fatto altro che far diminuire l’interesse nei confronti del prodotto. Per aiutare un’agenzia governativa estera, Ryu incrocerà il gruppo terroristico “Lord of Alchemy”, una setta che punta alla ricerca del DNA di un Dio e nella ricostruzione genetica dei dinosauri. Inoltre il capo di questa setta lancerà una maledizione a Ryu in grado fondere il suo braccio con la lama del drago. Una maledizione in grado rilasciare all’interno del nostro eroe tutto il dolore provocato dall’uccisione delle sue vittime, tanto da poterlo persino percepire.
Fortunatamente, tantissimo lavoro è stato invece fatto per il combat system che può vantare un make-up totale. A partire dal numero e dalla cattiveria dei nemici su schermo, passando per boss fight finalmente impegnative e arrivando ad una crescita del personaggio più credibile, Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge sembra riportate ai fasti di un tempo quello che la serie sembra aver smarrito. Questa volta ci troviamo davanti ad un titolo davvero impegnativo, che sin da subito non lesina nel punire il giocatore ad ogni minimo errore, sfiorando quasi la frustrazione se il pad non è maneggiato da giocatori esperti e/o amanti del perfezionamento.
A questo poi si aggiungo una serie di novità in termini numerici come l’aggiunta di nuove armi da sbloccare, nuovi Ninpo da utilizzare durante la battaglia e molto altro ancora. Tutti elementi che rendono la crescita del personaggio finalmente credibile ed appagante.
Non mancano in questo senso anche novità più corpose come la possibilità in diverse occasioni di utilizzare la bella Ayane al posto di Ryu. L’attraente lottatrice di Dead or Alive 5 è la protagonista di alcuni livelli e, oltre alla sua prorompente bellezza, porta sullo schermo un combat system leggermente diverso da quello di Ryu stimolando così il giocatore ad utilizzare un set di mosse differente da quello usato normalmente. A questo si aggiungono una serie di sfide sparse per i livelli in grado di rendere ancora più competitivo un contesto di gioco già molto impegnativo. Portare a termine queste missioni vorrà dire guadagnare un nutrito quantitativo di punti karma.
Sotto l’aspetto tecnico il titolo si mostra molto simile a quello della console Nintendo, potendo vantare lo stesso grado di pulizia in termini di resa visiva. Purtroppo permangono i problemi legati alla telecamera e sopratutto ad un frame-rate che il più delle volte mi è sembrato inciampare in situazioni con molti nemici su schermo. Il comparto audio è lo stesso della versione precedente e contempla la presenza di un doppiaggio in lingua inglese oppure per in giapponese per i veri puristi. Rimane comunque la possibilità di servirsi dei sottotitoli in lingua italiana.
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