Recensione - Omerta: City of Gangsters
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Il mondo dell’intrattenimento va a periodi: western, storico, di guerra e così via. E’ innegabile come i film di stampo noir/mafioso siano tornati di moda proprio in questi ultimi anni con tantissimi film e serie TV che hanno fatto il pieno di ascolti portando su schermo storie ambientate in piena epoca proibizionista. Anche il mercato dei videogiochi non è stato a guardare, e dopo titolo come Mafia o L.A. Noire ecco spuntare uno strategico convertito da PC che mira a trasformare il giocatore da semplice immigrato a boss di Atlantic City.All’inizio del gioco ci viene chiesto di dare un nome al nostro personaggio, scegliere tra diversi aspetti fisici - semplicemente delle foto, niente di tridimensionale - e di forgiarne la storia, scegliendo tra differenti risposte multiple. Queste andranno ad influenzare i diversi parametri del nostro alter ego come intelligenza, forza, furbizia e così via. Una volta sbarcato in America, il nostro personaggio di origine sicula si trova a dover gettare le basi per la nascita del suo impero: per farlo deve iniziare ad assoldare i suoi primi fidati scagnozzi e affidargli dei compiti, all’inizio semplici e poi via via sempre più complicati, che porteranno denaro fresco (e sporco!) nelle nostre casse. Questo denaro potrà essere a sua volta riciclato per espandere il mercato comprando o contrabbandando merce per un totale di ben 28 attività illegali presenti sulla mappa. Oltre al traffico illecito abbiamo anche la possibilità di compiere furti, omicidi e i classici blitz senza scendere dalla macchina ma sparando dai finestrini, più intimidatori che altro.
Il gioco è diviso in due tronconi: la parte gestionale e quella delle sparatorie. Se la prima, sfruttando una visuale isometrica, è esattamente come vi ho raccontato finora, la seconda prende spunto dalla serie X-COM proponendoci lo stesso aroma di strategia a turni. All’interno dell'area di gioco possiamo in ogni turno muovere e sparare per un determinato quantitativo di mosse, oltre alla possibilità di sistemarci dietro a dei ripari per nascondere la linea di tiro all’avversario.
Tornando alla parte gestionale, troviamo un sistema economico abbastanza semplice e che una volta assimilato porterà abbastanza velocemente soldi nelle casse della famiglia. L’importante infatti è sempre contrabbandare la risorsa che in quel momento è meglio pagata sul mercato nero, una caratteristica questa che, rimanendo quasi sempre costante nella partita, influenza alla radice il sistema economico. Inoltre troveremo unicamente la polizia come ostacolo alla nostra attività e questo potrebbe rilevarsi un problema non da poco, visto che in moltissime occasioni saremo quasi sempre liberi di agire indisturbati nei nostri traffici illeciti.
La campagna in singolo offre una durata estremamente soddisfacente con più di 20 ore di gioco, durante le quali oltre a condurre Atlantic City nella corruzione più torbida e totalmente gestita dalla nostra famiglia, i compiti che ci verrà chiesto di portare a termine alla lunga diventeranno abbastanza ripetitivi, rischiando di far annoiare il giocatore.
Sotto l’aspetto tecnico il titolo tradisce la sua natura di porting da PC: l’interfaccia di gioco, per quanto non impossibile da usare è sicuramente nata per essere giocata con mouse e tastiera e questo la porta ad essere in alcune sporadiche occasioni abbastanza macchinosa. Per quanto riguarda l’aspetto, in linea di massima la qualità grafica è più che sufficiente, senza nessuno tipo di dettaglio che faccia gridare al miracolo. Qualcosa di più forse si poteva fare per il level design delle sparatorie che avvengono quasi sempre all’interno di magazzini abbastanza anonimi. Pur essendo presenti altre location, un po di varietà aggiuntiva non avrebbe guastato.
Infine il titolo offre una completa localizzazione in lingua italiana con dei testi a schermo puliti e chiari. L’aspetto musicale invece riprende una serie di motivi jazz e blues chiaramente ispirati al periodo storico in cui viene ambientata la storia.
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