Recensione - Doom 3 BFG Edition
di
TheFury87
P
Il Gioco
Siamo nel 2145 e il pianeta Marte è diventato la principale base di ricerca della Union Aerospace Corporation, un’enorme multinazionale che sfrutta il pianeta rosso per condurre le proprie ricerche in diversi ambiti, tra cui biologia, esplorazione spaziale, sviluppo di nuove armi e teletrasporti: trovandosi al di fuori della giurisdizione terrestre, la UAC conduce i propri studi ignorando qualsiasi legge o principio morale. Inizialmente la multinazionale aveva costruito i propri laboratori su Marte allo scopo di rendere il pianeta abitabile, nella prospettiva di trasferirvi parte della popolazione terrestre: ma in seguito al ritrovamento di alcuni antichi manufatti marziani riportanti straordinarie conoscenze tecnologiche, la UAC abbandonò il suo obiettivo iniziale per concentrarsi sullo studio di tali tecnologie. In particolare, nel periodo in cui il gioco è ambientato i maggiori sforzi della compagnia sono rivolti agli esperimenti su di un portale che gli scienziati sono riusciti ad aprire, seguendo le indicazioni riportate sui manufatti marziani: attraversandolo, si raggiunge un inospitale mondo popolato da terribili creature. Nonostante i risultati di questi esperimenti siano tenuti segreti ai dirigenti della UAC che vivono sulla Terra, le voci di continui incidenti fatali e rapporti di persone scomparse nel nulla li spingono ad ordinare una serie di controlli su ciò che sta realmente accadendo nei propri laboratori di Marte. Insieme a coloro che dovranno eseguire i controlli, sul pianeta rosso giunge anche il protagonista di Doom 3, un marine senza nome (passato alla storia come “Doomguy”) chiamato per sostituire un commilitone morto in seguito ad un incidente. Dopo aver mosso i primi passi nella base nei panni del soldato, la situazione diventa subito tragica: un’onda di energia dall’origine imprecisata avvolge la base e trasforma quasi tutti gli esseri umani in non-morti. Subito dopo, i laboratori vengono invasi da decine di mostruose creature che sono riuscite ad attraversare il portale, il cui funzionamento ora è chiaro a tutti: si tratta di un varco per l’Inferno. Nei panni di Doomguy, il nostro scopo è quello di fermare l’invasione prima che i mostri raggiungano anche la Terra.Questa è la trama alla base di Doom 3, terzo capitolo di una delle saghe più importanti della storia videoludica, i cui primi due capitoli (usciti per PC tra il 1993 e il 1994) hanno contribuito a far conoscere i videogiochi al grande pubblico nonché a porre le basi di un genere videoludico che ancora oggi è estremamente apprezzato: lo sparatutto in prima persona. Doom 3, uscito a 10 anni di distanza dal secondo capitolo, non è in realtà un sequel dei capitoli precedenti quanto più un reboot creato appositamente per riportare in auge il marchio. A livello di gameplay, si tratta di uno sparatutto in prima persona nudo e crudo dall’impostazione piuttosto classica: armi in gran quantità, tonnellate di piombo e centinaia di mostri (umani e non) da abbattere a forza di fucilate in mezzo agli occhi. Anche l’ambientazione non è troppo originale: il gioco si svolge per lo più al chiuso, all’interno delle strutture della UAC fatte di stretti corridoi, ascensori, laboratori e via dicendo. Ciò che invece ha contribuito a distinguere la saga di Doom dai numerosi concorrenti è l’atmosfera, fortemente impregnata di elementi horror: in Doom 3 in particolare, a farla da padrona è l’oscurità imperante, unita ad una serie di continui suoni angoscianti ed al fatto che dietro ad ogni angolo e porta chiusa, nonché spesso alle nostre spalle, c’è sempre qualche creatura pronta ad attaccarci in men che non si dica e a farci letteralmente saltare sulla poltrona dallo spavento.
Insomma, si tratta di una saga che per svariati motivi ha lasciato un solco indelebile nel cuore di milioni di videogiocatori, diventando a tutti gli effetti un esempio da seguire per decine e decine di software house negli anni a venire. Ed oggi, per celebrare l’avvicinarsi del ventesimo anniversario dall’uscita del primo storico capitolo, Bethesda e Id Software hanno deciso di rispolverare il terzo episodio della saga rilasciando sul mercato Doom 3 BFG Edition, una collection che oltre a Doom 3 e a due sue espansioni (Resurrection of Evil, già rilasciata tempo fa, e l’inedita The Lost Mission) contiene anche Doom 1 e 2. Il gioco non è stato solamente rivisto a livello grafico per non sfigurare in alta definizione, ma ha subìto anche qualche modifica al gameplay e alla struttura dei livelli: la novità più sostanziosa è certamente rappresentata dal nuovo funzionamento della torcia, che nella versione originale era possibile impugnare soltanto dopo aver riposto l’arma mentre in questa ri-edizione è utilizzabile in contemporanea con qualsiasi arma. In più, a detta degli stessi sviluppatori, il gioco è stato reso più accessibile a tutti attraverso un paio di accorgimenti: il sistema di salvataggio unisce ora i salvataggi liberi ad un sistema di checkpoint che rende l’avanzamento nel gioco decisamente più agevole, mentre alcune sezioni sono state rese più facili da affrontare tramite l’introduzione di un numero maggiore di munizioni e l’eliminazione di alcuni nemici. E’ presente infine anche la modalità multiplayer, che però non presenta alcuna novità di rilievo rispetto a quanto era presente nella versione originale rilasciata nel 2005.
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