Recensione - Port Royale 3
Il Gioco
Port Royale 3 rientra nella categoria dei titoli gestionali, dove al giocatore è richiesta la creazione di un solido e florido impero attraverso l’attenta pianificazione di strategie di gioco adeguate. Contesto e periodo storico ci vedono protagonisti dell’epoca del colonialismo americano verso la fine del 16 secolo, con Spagna, Olanda, Inghilterra e Francia che si trovano a contendersi le migliori rotte commerciali fra le città del “Nuovo Mondo”. Le molte città che si stanno rapidamente sviluppando sulle coste di quelli che un giorno diverranno gli Stati Uniti d’America necessitano infatti di ogni genere di bene per poter crescere in termini di popolazione, forza lavoro e produzione, quindi gli scambi di tali prodotti hanno dato forte slancio ad un’intensa attività commerciale. A questo punto entriamo in gioco noi che, inserendoci come quinta potenza in campo, dovremmo tentare di attuare delle valide tattiche mercantili per superare in termini di potenza economica le grosse nazioni già presenti nella regione con le loro imponenti flotte navali.Inizialmente abbiamo a disposizione un budget piuttosto modesto, che ci consentirà unicamente l’acquisto di una piccola imbarcazione e un po’ di mercanzie con le quali cominciare i primi scambi. Determinante per poter conseguire dei congrui utili è la scelta della merce da acquistare e la determinazione della miglior città dove venderla. Le meccaniche commerciali in Port Royale 3 poggiano sull’universale legge economica della domanda e dell’offerta: una città che produce grano ne avrà grandi quantitativi a disposizione con la conseguenza che il prezzo d’acquisto sarà molto basso; acquistare qui per vendere dove tale materia prima è carente e dove la forte domanda determina quindi un notevole aumento del costo della stessa è sicuramente un'ottima strategia. Metabolizzato tale semplice principio ed apprese le migliori rotte commerciali, gli introiti cominceranno a crescere rapidamente e potremo quindi considerare di reinvestire i nostri capitali accrescendo ad esempio il numero di vascelli nella nostra flotta, aumentandone capacità di carico o designando nuove rotte commerciali per le nuove navi, oppure decidere di investirli all’interno delle città, andando ad accrescerne ad esempio la capacità produttiva, costruendo al loro interno nuove attività come piantagioni di tabacco, di cotone, acciaierie o distillerie e ricavandone naturalmente ulteriori utili.
Gran parte dell’azione prende luogo sulla mappa nautica, una dettagliata rappresentazione della zona caraibica attraverso la quale possiamo visualizzare tutte le città scoperte (non sono tutte visibili dall’inizio della partita, la maggior parte di esse devono venir scoperte arrivandoci a distanza visiva con qualche vascello), vedere i movimenti dei bastimenti avversari e naturalmente comandare le nostre flotte. L’azione di gioco avviene completamente in tempo reale, con la possibilità di accelerare il tempo a nostro piacimento in caso di necessità. In ogni momento possiamo però accedere ad una visuale su una specifica città per verificarne la grandezza, controllare gli edifici più importanti ed eventualmente costruirne di nuovi. Purtroppo però muovere importanti carichi da porto a porto non è un’attività delle meno rischiose: oltre a tempeste marine ed uragani che rischiano di danneggiare anche gravemente le nostre imbarcazioni, la piaga della pirateria incombe come un'ombra sulle nostre navi cargo, spesso esposte ad assalti ed arrembaggi da parte di questi predatori intenzionati a mettere le mani sulle nostre mercanzie e sui vascelli stessi. Costituire flotte munite di galeoni da guerra o dotare le imbarcazioni di cannoni per difendersi risulta quindi di vitale importanza per proteggere i nostri affari.
Va detto però che la pirateria costituisce anche un opportunità: se vi sentite persone d’azione più che mansueti commercianti, potreste anche pensare di intraprendere questo genere di “carriera”: in fondo, perché acquistare le merci quando le possiamo sottrarre ad altri? Sicuramente una scelta economicamente più vantaggiosa, anche se moralmente opinabile.
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