Recensione - PES 2013 (Pro Evolution Soccer)
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Che PES necessitasse di uno scossone era una cosa alquanto palese dato che la serie, un tempo dominatrice incontrastata degli stadi virtuali, da troppi anni aveva subito il sorpasso da parte della concorrenza. Scossone che è finalmente arrivato, con Shinji “Seabass” Takatsuka che ha lasciato le redini del progetto al un più giovane ed ambizioso Kei Masuda. Questo, come ha sottolineato a più riprese, ha deciso di approcciare la serie con una filosofia totalmente diversa da quella di Seabass: creare un gioco che fosse allo stesso tempo completo e semplice da giocare. Ed effettivamente PES 2013 propone sin dall’inizio una serie di novità che, pur non modificando radicalmente l’impalcatura di gioco, offre degli spunti molto originali per la serie.Il titolo ora ci dà la sensazione di match più fluidi, realistici e meno vincolati ai paletti che tutti i fan che hanno giocato i precedenti capitoli sicuramente ricorderanno. Questo merito va dato principalmente all’introduzione del PES Full Control e della possibilità di effettuare passaggi e tiri manuali in qualsiasi momento, indipendentemente dal tipo di controllo selezionato. La prima caratteristica permette al giocatore di effettuare particolari stop in grado di smarcare il giocatore per mandarlo al tiro e disorientare il difensore, mentre grazie alla semplice pressione di un tasto possiamo effettuare passaggi e tiri in maniera del tutto manuale, così da offrire un assist perfetto in grado, magari, di mettere fuori gioco tutta la difesa avversaria. Questa tecnica, associata alla possibilità di buttare nello spazio un giocatore non controllato direttamente utilizzando lo stick di destra, permette di imbastire azioni non solo molto più fluide, ma anche discretamente realistiche. Stesso discorso per quanto riguarda il tiro, che permette di selezionare direzione e potenza della palla per infilarla in tutti gli angoli dello specchio di porta non protetti dal portiere. Anche i difensori in questo capitolo mi sono sembrati decisamente più fluidi e reattivi, dando una maggiore sicurezza al giocatore stesso.
A queste importanti caratteristiche si sommano anche il sistema Player ID e una maggiore cura negli scontri di gioco da parte del motore fisico del gioco. Proprio i duelli spalla a spalla, elemento cardine su un campo di calcio, sono ora molto più realistici con il direttore di gara che sembra molto meno influenzato da questo aspetto, fischiando il giusto. Per far apprezzare tutte queste carattistiche, Masuda ha rallentato in maniera tangibile la velocità di gioco in modo da dare il tempo al giocatore di orchestrare al meglio la manovra di attacco, che a conti fatti rimane comunque nettamente predominante su quella difensiva.
Per quanto riguarda le modalità di gioco, moltissima importanza è stata data alla possibilità di giocare la Champions League, L’Europa League e la Copa Libertadores totalmente sotto licenza. A queste si aggiungono poi le classiche Master League, sia offline che online. Per quanto riguarda queste modalità sono state apportate diverse novità sia per quanto riguarda le trattative, che ora tengono conto dello stato d’animo del giocatore, del suo attaccamento alla squadra o del fatto di sentirsi in ballottaggio all’interno della squadra, ma soprattutto per quanto riguarda la crescita dei giocatori. Ora è infatti possibile assumere uno staff tecnico specifico, migliorare le prestazioni dei nostri giocatori con allenamenti specifici o il materiale tecnico adatto. Tutti elementi che si rispecchiano poi anche nella modalità Diventa un Mito - altra colonna portante della serie - che ci dà la possibilità di impersonare un giocatore esistente, o uno creato da noi, all’interno di una squadra con lo scopo di farlo diventare il top player per eccellenza. A corollario di questo bisogna anche aggiungere le classiche competizioni come tornei customizzati e campionati ufficiali delle maggiori leghe europee e una modalità allenamento totalmente inedita che permetterà ai giocatori di apprendere al meglio tutte le novità del prodotto.
PES 2013 è però sinonimo di online e anche quest’anno potremo contare su una serie di novità sia per quanto riguarda le partite singole che per la già citata Master League online. Quella più significativa è sicuramente l’introduzione di un valido matchmaking che mette a confronto giocatori dello stesso livello, penalizzando al contempo i cheaters e coloro che lasciano la partita anzitempo. E' poi possibile entrare a far parte della community della propria città per difenderne i colori (più di 200 tra cui diverse italiane) e infine è presente come sempre una componente sociale battezzata “myPES” che ci permette di condividere gioie e dolori sui social network con i nostri amici.
Sotto l’aspetto estetico il titolo offre un comparto del tutto simile a quello già conosciuto nei precedenti capitoli, offrendo un discreto dettaglio per i volti dei calciatori e un po' meno per quel che riguarda lo stadio e soprattutto il pubblico. Abbastanza anonimo anche il comparto audio, ad eccezione della telecronaca affidata alla coppia Pardo-Marchegiani che risulta abbastanza contestualizzata a quello che sta accadendo sul campo.
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