Recensione - Dead or Alive 5
Il Gioco
Dopo gli eventi di DOA 4 tutti i lottatori sono tornati alle loro vite, ma questa pace è destinata a durare due soli anni: lo spettro di Alpha, il clone superpotenziato di Kasumi fuggito dalla DOATEC alla fine del precedente episodio, torna infatti a polarizzare l'attenzione di alcuni di loro mentre un nuovo torneo DOA si occupa di riunire gli altri insieme a nuovi personaggi ed alcune guest star prese in prestito dalla serie Virtua Fighter di Sega. Questa è, in soldoni, la trama che sorregge la modalità Storia del gioco, rivelatasi sorprendentemente molto ricca. Qui vivamo infatti l'intera storia impersonando di volta in volta un diverso protagonista, per un totale di 18, attraverso 71 diversi capitoli composti ognuno da un un singolo combattimento preceduto da una breve cut-scene che narra un pezzo di storia. In questa modalità i combattimenti sono tutti molto veloci e composti da un singolo round, ed in ognuno di essi il gioco ci propone delle sfide extra come l'eseguire una specifica mossa un certo numero di volte, aiutando così i novizi ad impratichirsi con le meccaniche del gioco.Alla modalità storia, che seppur molto ricca di contenuti vi ruberà non più di cinque-sei ore, si affianca tutto il parco di modalità che ci si aspetterebbe da un titolo del genere: il classico Versus per disputare una partita veloce contro la CPU o un amico, l'Arcade che ci permette di svolgere una sequenza di incontri con un personaggio a scelta, la Sfida a Tempo e la Sopravvivenza. Immancabile l'area Allenamento, nella quale oltre a poter provare tutte le mosse contro nemici statici o dal comportamento programmato, possiamo anche simulare il lag di rete a diversi livelli di latenza per allenarci a combattere online in condizioni sfavorevoli. Ed a proposito dell'area multiplayer online, qui troviamo la possibilità di disputare le classiche partite veloci o classificate oltre che match "Sala d'Attesa" nei quali un massimo di 16 giocatori possono incontrarsi per disputare a turno i combattimenti mentre gli altri osservano gli scontri in atto: una modalità molto interessante che dovrebbe essere emulata anche da altri picchiaduro. Purtroppo per questa recensione, avendo ricevuto il gioco due settimane prima dell'uscita, non sono riuscito a trovare giocatori online con i quali scontrarmi; non posso quindi esprimermi sulla qualità del netcode.
A livello di gameplay Dead or Alive 5 mantiene inalterate le caratteristiche distintive della serie: alle classiche combo si affianca un sistema di prese, e proiezioni/contromosse capace di dare grandi soddisfazioni al giocatore più tecnico e impegnato, in grado di trasformare i match in sfide all'ultimo riflesso. Altra caratteristica mantenuta è però la capacità del gioco di rimanere molto soddisfacente anche per il gamer occasionale e maggiormente button-masher, che chiaramente non avrà grandi possibilità con i più esperti ma che può comunque ottenere buone dosi di divertimento giocando con suoi pari o contro la CPU a livello medio-basso, magari con l'obiettivo di migliorarsi un po' alla volta. Una novità del sistema di combattimento è l'introduzione delle battaglie Tag, che come accade nella serie Tekken ci permettono di scambiare il lottatore sul ring ed effettuare prese di coppia. A questi si aggiungono due novità: i colpi critici, capaci di lasciare il nemico indifeso e alla mercé delle nostre combo, ed i colpi di potenza, effettuabili solo una volta per round quando il nostro lottatore ha meno di metà energia. Questi sono lenti da caricare e quindi ci espongono ai colpi nemici, ma se portati a segno con successo sono in grado di arrecare un grande danno scaraventando il nostro avversario attraverso lo stage. E parlando di stage, in Dead or Alive 5 ne troviamo ben 25 molti dei quali dotati di oggetti distruggibili che possiamo travolgere durante la lotta e con una struttura multi-livello capace di donare maggior varietà, anche visiva, ai combattimenti.
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