Recensione - Darksiders II
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Il primo Darksiders uscì nel non troppo lontano 2010 nell’indifferenza generale. Tuttavia, un gameplay a metà tra i meccanismi di Legend of Zelda e quelli dell’action adventure più classico, una storia intrigante e un design accattivante si sono rivelati elementi fondamentali per il successo del titolo, che si è rivelato a tutti gli effetti la prima grande sleeper hit di quell’anno. Un successo di questo tipo non poteva che spingere sia Vigil Games che THQ a svilupparne un seguito. In Darksiders II torneremo quindi nel bel mezzo della guerra tra Inferno, Paradiso e ovviamene l’Arso Consiglio. A differenza di quello che lascia intuire il titolo, non si tratta di vero e proprio seguito ma di una storia che corre parallela al quella del primo gioco e che ci narrerà le gesta del secondo dei quattro cavalieri dell’Apocalisse, Morte, impegnato a tentare di scagionare Guerra dal suo presunto tradimento.Rispetto al primo capitolo ci troviamo di fronte ad un titolo più ampio, duraturo e impegnativo. Gli elementi RPG che nel primo episodio erano solamente accennati, in questo secondo passaggio sono stati non solo ampliati ma anche ben amalgamati all’interno delle meccaniche di gioco. Come sempre a fare da padrone è l’approccio action, con Morte in grado di brandire oltre alle sue temibili falci anche un’arma secondaria più altri diversi gadget che potrà acquisire nel corso dell’avventura. I combattimenti sono arricchiti dalla possibilità non solo di selezionare un gran numero di armi diverse, ma anche di modificare parametri di attacco e difesa andando a personalizzare il nostro personaggio sia per quanto riguarda il già citato arsenale, che nell’abbigliamento come spalliere, corpetti, amuleti, anelli e cosi via. Questa caratteristica si rivela assolutamente fondamentale per fronteggiare i nemici più ostici, unitamente alla possibilità di migliorare il nostro personaggio tramite una crescita di livello sia nell’arte del combattimento che in quella della magia.
A questi elementi già molto importanti, si aggiunge una nuova possibilità per Morte data dalla possibilità di arrampicarsi agilmente su sporgenze e pareti, aggiungendo così una nuova e interessante caratteristica quasi platform allo stile di gioco. Tutto questo avviene in ambienti vasti e intriganti, sia sotto l’aspetto contenutistico grazie a forzieri, dungeon segreti, missioni secondarie e NPC conosciuti, che per quel che riguarda il design e la qualità audio/visiva. Ambienti iconici come la terra dei creatori, l’oltretomba o la Terra stessa sapranno stupirvi per qualità e quantità di dettagli.
Oltre alla storia principale e alle molte missioni secondarie, il giocatore puà anche cimentarsi in due particolari sfide. La prima, chiamata “Labirinto dell’arbitrio”, ci chiede di affrontare una serie di nemici e, dopo averli uccisi, di scegliere una porta tra quattro che ci porterà, casualmente, verso qualcos’altro. La particolarità sta nel fatto che all’interno della campagna potremo trovare delle note che ci daranno l’ordine giusto delle porte per raggiungere forzieri con armi o oggetti rari da far utilizzare a Morte. La seconda, chiamata “Prova del fuoco” è invece una classica arena in cui fronteggiare ondate sempre più forti di nemici: ogni tot ondate ci verranno offerti dei premi per terminare il combattimento, estarà a noi decidere di accettare la ricompensa oppure continuare con ondate più difficili per ottenere ricompense maggiori e più prestigiose. Una versione molto violenta del nostro vecchio lascia o raddoppia.
Anche se non è presente un vero e proprio comparto multiplayer, il gioco è comunque dotato di caratteristiche sociali: sarà possibile confrontarsi e sfidare i propri amici nelle modalità appena descritte tramite apposite classifiche, inoltre è possibile cedere o scambiare gli oggetti trovati con i nostri amici.
Sotto l’aspetto tecnico il titolo offre un level design superiore al precedente episodio, con aree vaste che possono contare su una qualità generale assolutamente encomiabile pur senza esagerare in quantità poligonale. I combattimenti risultano fluidi e immediati grazie anche ad un frame-rate stabilissimo e tempi di caricamento minimi. Stesso discorso riguarda anche il comparto audio, con una buona campionatura dei suoni e un doppiaggio in lingua italiana più che discreto.
Commenti