Recensione - Pro Evolution Soccer 4
di
Luca Airoldi / Airluck
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Una lunga attesa
Alla fine Microsoft ci è riuscita: per tanto, troppo tempo, Xbox non ha avuto nel suo parco giochi una simulazione calcistica degna di questo nome. Un titolo che potesse soddisfare la sete di calcio propria del continente europeo, un titolo che potesse usufruire appieno del servizio Live per poter dar vita a sfide infinite. Niente di niente.
Fino ad ora.
E quando si parla di simulazione calcistica, il titolo che balza subito alla mente, pur con tutte le buone parole che si possono spendere per la serie FIFA, non può che essere Pro Evolution Soccer. Fin dalla nascita della console verdecrociata PES è stato solido appannaggio della concorrenza, tanto che spesso le speranze di vederlo approdare ai lidi Microsoft sembravano quasi affievolirsi sempre più.
Ma come ben sappiamo, la speranza è l'ultima a morire ed infatti Pro Evolution Soccer, all'alba della sua quarta edizione, è arrivato anche su Xbox. E, come prevedibile, non delude assolutamente ma anzi si fregia anche dell'esclusiva modalità online: un duro colpo inflitto da Microsoft alla concorrenza e che non può far altro che fomentare la nostra gioia.
PES4 si presenta come un titolo di fattura sopraffina, un titolo che riesce nel difficile intento di soddisfare la sete di calcio di tutti gli sportivi, italiani in primis: una simulazione calcistica quasi perfetta e che senz'alcun dubbio incollerà ai joypad per molto, molto tempo tutti i calciofili.
Ciò che balza subito all'occhio nel titolo Konami è l'assoluto realismo che lo contraddistingue: un realismo che tocca tutte le componenti del gioco, dallo studio delle formazioni e delle tattiche al campo di gioco vero e proprio. La chiave di volta dell'ottima qualità di PES4 sta appunto nel realismo che esso riesce a proporre, soprattutto considerando il fatto che esso non nuoce assolutamente al fattore giocabilità: un mix di realismo e divertimento che dà origine a qualcosa di unico e stupendo.
Calcio reale o solo simulazione?
Il realismo, dicevamo: ebbene, non appena l'arbitro fischierà il calcio d'inizio, entreremo in tutto e per tutto in una partita di calcio dal sapore vero. A parte l'egregio lavoro svolto dagli sviluppatori in termini di fluidità di gioco, che poi analizzeremo, ciò che colpisce immediatamente è la vastità di azione e temi offensivi (o difensivi) che si possono mettere in atto. Contropiedi fulminei, passaggi smarcanti o filtranti, lanci in profondità, scambi veloci e in generale tutto il repertorio tipico del gioco del calcio fa parte di PES4: ogni azione sarà diversa dalla precedente e da quella che la seguirà, le fughe in fascia potranno essere concluse con cross rasoterra fulminanti, con incursioni repentine verso il centro dell'area o con qualsiasi altro movimento ci possa passare per la testa.
Ed è questo il realismo che tutti noi vogliamo vedere in un gioco di calcio.
Ma non solo: il fatto che PES4 sia così realistico va a riflettersi su tutti gli altri parametri che gestiscono le squadre, tra cui ovviamente i singoli giocatori. Provate a giocare contro una grande squadra e suderete davvero sette camicie nel tentativo di contenere le spinte offensive dei suoi giocatori; tentate di dribblare Nesta o di fermare Nedved e vi accorgerete che non sarà la certo lo stesso che avere davanti un calciatore sconosciuto.
Allo stesso modo, le piccole squadre adotteranno tattiche più accorte e prudenti, ostentando difficoltà ad imbastire azioni complesse o spettacolari: potrà capitare che giocatori avversari non eccelsi sbaglino passaggi o lanci smarcanti, esattamente come accade nella realtà. Certo anche i grandi campioni possono sbagliare, ma il modo in cui è calibrata L'Intelligenza Artificiale è davvero pregevole, cosa che aumenta ancora una volta il senso di estremo realismo che permea tutte le fasi di gioco. In modo equivalente, provate ad esibirvi in dribbling mozzafiato prima con Zidane e poi con un difensore qualunque del Livorno (per fare un esempio) e ne potrete apprezzare i differenti risultati.
Tutto ciò aggiunge anche un notevole aspetto strategico al gioco: giocare con squadre di livello non eccelso comporterà un approccio alla gara differente rispetto al momento nel quale giocheremo con undici campioni.
In una parola sola la profondità di gioco che offre PES4 è assolutamente sconvolgente: la sensazione che matura dopo poche partite è proprio quella di essere di fronte ad un vero gioco di calcio.
L'attenzione dimostrata dagli sviluppatori nei confronti delle fasi gi gioco si riscontra anche in tutto ciò che sta al di fuori del campo: la gestione delle tattiche, della formazione e dei singoli giocatori riprendono i canoni vincenti della serie Pro Evolution Soccer, ribadendone la completezza e la facilità di interazione. Potremo ritoccare la squadra in ogni suo singolo giocatore, andandone a modificare posizione, ruolo e comportamento, così come potremo studiare numerose tattiche di gioco e di movimento in campo: i più esigenti tatticisti potranno dunque trovare pane per i loro denti.
Passaggio, stop e dribbling
L'estremo realismo di PES4 coinvolge anche il reparto tecnico del gioco: il lavoro svolto da Konami a livello di movimenti e fluidità è senza dubbio ottimo. I calciatori corrono e si producono in movenze assolutamente naturali e mai legnose: finte, scatti, cadute a terra e scivolate sono rese nel migliore dei modi, così come egregia è la fisica che gestisce il pallone in tutti i suoi risvolti, dalle parabole tese o arcuate alle deviazioni anche minime. L'impatto è dunque fotorealistico e decisamente buono, anche se alcuni aspetti necessitano ancora di miglioramenti: primo fra tutti il pubblico sugli spalti, piatto e anonimo, e l'aspetto fisico (soprattutto facciale) dei giocatori. Se infatti molti di essi sono subito riconoscibili, altri risultano essere realizzati in maniera approssimativa e semplicistica. Piccolo appunto anche ai terreni di gioco: alcuni di essi sono semplicemente stupendi nei colori e nel taglio dell'erba, mentre altri sembrano meno curati da questo punto di vista. A livello generale l'impatto grafico è comunque più che buono e mette in mostra davvero un'ottima fluidità. Di buon livello anche il comparto sonoro, anche se ancora una volta il commento in Italiano, affidato a Marco Civoli e Maurizio Sandreani, non stupisce più di tanto. Gli effetti sonori e i cori sono ben realizzati, così come indicati sono i motivi che accompagnano le scelte nel menu di gioco.
Ma veniamo ora all'aspetto senza dubbio più interessante e stimolante: la giocabilità di PES4. Come si accennava all'inizio della recensione, l'estremo realismo del titolo viene affiancato in maniera decisiva dalla giocabilità, così da poter dare origine ad un'accoppiata vincente. La facilità con la quale si possono mettere in atto le infinite azioni di gioco è semplicemente disarmante: in men che non si dica sarete in grado di produrvi in passaggi filtranti, cross pennellati e recuperi mozzafiato. Ciò non significa che venga a mancare la sfida, anzi, mettere la palla in rete è tutt'altro che facile, ma la mole e la varietà di manovre di gioco effettuabili è decisamente strabiliante.
La giocabilità di PES4 è anche però l'aspetto più controverso del gioco: se, come appena affermato, bastano davvero pochi minuti per maturare un ottimo feeling con il gioco, un altro discorso riguarda invece la messa in atto di finte e dribbling. Ciò deriva, purtroppo, dall'assenza sul joypad Microsoft di un secondo tasto dorsale: le finte di corpo si eseguono infatti tramite il tasto NERO, effettivamente scomodo da raggiungere nelle fasi concitate di gioco. Per nostra sfortuna anche cercando di riconfigurare la distribuzione dei comandi sui tasti del joypad la situazione non migliora: effettuare le finte rimane abbastanza difficoltoso. Pur restando in ogni caso innegabile la difficoltà di utilizzo del joypad Microsoft, ciò non compromette assolutamente l'ottimo feeling con il gioco, soprattutto perché con un po' di pratica si possono ottenere tutti i risultati, facendo sì che la giocabilità rimanga il punto forte del titolo.
Il pallone è sempre rotondo ma...
Diverse e interessanti sono le novità introdotte da Konami nel quarto capitolo della sua serie calcistica. Se da una parte la ricetta vincente di Pro Evolution Soccer è stata, per nostra gioia, ripresa e raffinata, dall'altra non mancano novità inedite che già avevamo ampiamente descritto in sede di anteprima.
Tra le più interessanti meritano di essere menzionate la presenza in campo dell'arbitro (finalmente), la possibilità di calciare punizioni indirette e soprattutto l'introduzione delle cure sanitarie a bordocampo, così che un giocatore leggermente contuso potrà essere medicato fuori dal campo per poi rientrare dopo pochi minuti sul terreno di gioco (sempre che le cure siano andate a buon fine).
Ciò che però ha sempre costituito il "tallone di Achille" della serie nei confronti della concorrenza è stata l'assenza di licenze ufficiali dei campionati di club: ebbene, ora anche Konami ha acquistato i diritti per poter nominare con il loro nome reale tutte le squadre del campionato italiano (evvai!), spagnolo e olandese. Troveremo dunque tutta la nostra Serie A aggiornata (anche se non proprio agli scambi di mercato dell'ultima ora purtroppo) con tanto di neopromosse pronte ad infastidire le grandi.
Molto lavoro è stato condotto sulle opzioni di editing dei giocatori, che risultano essere ora molto complete e varie: per fare un esempio si possono anche personalizzare ognuna delle componenti della divisa, dalla maglia agli scarpini.
Le modalità a disposizione ricalcano quelle classiche presenti da sempre nella serie Pro Evolution Soccer: l'"allenamento", nel quale ci si può impratichire con i comandi e si possono sostenere sfide che permettano di guadagnare punti PES, la "coppa", con la quale si possono organizzare tornei di tutti i tipi sia a livello nazionale che di squadre di club, e le due tipologie di "campionato", quello classico (scegliendo la nazione nella quale si vuole intraprendere con al propria squadra di club l'ascesa al primo posto in classifica) e il "campionato master", nel quale dovremo condurre la nostra squadra dalla seconda divisione al campionato massimo gestendola in tutto e per tutto, compresi scambi e compra-vendite di giocatori. Presente anche il negozio PES dove potremo spendere i punti PES guadagnati nelle varie competizioni per acquistare nuovi stadi, nuovi palloni, nuovi effetti grafici per i replay oppure incrementare, cosa tra l'altro molto interessante, la difficoltà di gioco aggiungendo le classiche "stelle" alla CPU avversaria (ottima opzione per i veri esperti).
Evviva il Live!
Veniamo ora alla modalità più attesa e certamente più esaltante: l'opzione Live. Quella che rappresenta la grande esclusiva per Xbox di PES4 si dimostra essere qualcosa di strepitoso, qualcosa che aggiunge una marcia in più al titolo, qualcosa che probabilmente spinge la longevità di PES a livelli infiniti. Giocare contro un avversario in carne ed ossa, seduto magari su un divano dall'altra parte del mondo, è un'esperienza unica, così come unico è il fatto di poterci parlare proprio mentre stiamo affondando in fascia, dribblando il suo terzino, crossando e schiacciando in rete in mezza rovesciata...
Purtroppo dobbiamo però ammettere che Konami non ha svolto un lavoro di ottimizzazione attento a livello di connessioni: capita spesso che giocando in partite organizzate da stranieri si presenti un eccessivo lag che purtroppo mina in maniera innegabile l'azione di gioco. Fortunatamente ciò non accade giocando insieme a persone italiane: in questo caso, anzi, la situazione è ottima e il divertimento raggiunge livelli estremi.
Le opzioni di gioco online prevedono la possibilità di organizzare o prendere parte a sfide amichevoli tra squadre nazionali o di club, siano esse di 90 minuti o con tempi supplementari e calci di rigore: tutte le opzioni relative alla gestione delle formazioni sono presenti anche in Live, con l'eccezione che non sarà possibile caricare dal disco rigido impostazioni di squadre salvate giocando offline. Si potrà invece immagazzinare tutte le proprie modifiche attuate una volta connessi così da poterle utilizzare nelle partite seguenti fino a tutta la durata della connessione; una volta disconnessi esse verranno cancellate.
Interessante è la modalità di richiesta di pausa: ogni giocatore ha a disposizione tre pause a partita che vanno segnalate durante l'azione di gioco e che avranno luogo solo una volta che la palla uscirà dal campo o ogniqualvolta ci saranno situazioni di gioco fermo. Konami inoltre mette a disposizione poi una serie di classifiche generali, mensili e settimanali dove vengono conteggiate le vittorie, i pareggi e le sconfitte di ogni giocatore.
Non c'è che dire: se amate il calcio, PES4 giocato su Xbox Live rischia davvero di annullare tutta la vostra vita sociale che non riguarda Xbox: uomo avvisato mezzo salvato...
Goal!!!
Ebbene, tutti i calciofili verdecrociati in astinenza possono avere finalmente tra le mani il numero uno delle simulazioni calcistiche, Pro Evolution Soccer 4. Un gioco completo, realistico, variegato e divertente che, pur dimostrando di poter essere ancora migliorato in alcuni suoi punti, non potrà che fare la gioia degli sportivi. E, come se non bastasse, si aggiunge il supporto Live che rappresenta a pieno merito il nirvana videoludico del divertimento: siamo certi che anche con il passare del tempo PES4 si allontanerà difficilmente dalla vostra Xbox, e onestamente crediamo che nessuno possa spodestarlo dal trono di miglior gioco di calcio perlomeno fino all'uscita del prossimo capitolo della mitica serie Pro Evolution Soccer. 9.2
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