Recensione - Steel Battalion: Heavy Armor
Il Gioco
Corre l'anno 2082: l'umanità è ri-piombata in una sorta di età della pietra dovuta a un virus divora-silicio che ha cancellato tutta la tecnologia digitale nel mondo. Gli Stati Uniti sono ormai l'ombra di ciò che erano un tempo: sottomessi dall'alleanza asiatica che ha diffuso questo virus, agli Americani non resta che combattere per resistere all'annientamento definitivo. A questo punto entriamo in scena noi, che con altri tre commilitoni saliamo a bordo di un Vertical Tank (o VT), uno strano incrocio tra un mech fantascientifico ed un carro armato della Seconda Guerra Mondiale, e diamo inizio alla battaglia.Cominciamo col dire che Steel Battalion: Heavy Armor non è un gioco Kinect “convenzionale”, ma dispone di un'integrazione ibrida con il classico pad. Tramite questo è possibile eseguire unicamente le azioni basilari: movimento e fuoco. La stragrande maggioranza delle azioni va comunque eseguita tramite il Kinect, anche quelle basilari come il cambio di tipo di munizione; ma anche qui il tutto non si svolge come gli usuali giochi Kinect visto che dovremo stare seduti davanti al sensore come se stessimo alla guida del mezzo, per poi alzarci in piedi solo quando la situazione lo richiede. Saliti a bordo del VT, le azioni da compiere sono tantissime: per prima cosa occorre tirare la leva per avviare il mech mimando l'azione con il braccio; allungando le mani in avanti ci si avvicina all'oblò e con il pad si fa avanzare il pesante mezzo corazzato. La maggior parte delle leve disponibili si trovano nella parte centrale del mech, occorre guardarsi intorno unicamente per interagire con i tre nostri commilitoni. All'interno del VT infatti, non saremo soli. Abbiamo tre compagni di squadra, ognuno con uno specifico compito: due ricaricano le armi, uno è l'addetto alla radio. Naturalmente questi non sono immortali e occorre prestare estrema attenzione soprattutto agli assalti da terra della fanteria. I nemici infatti non esitano ad avvicinarsi e a far fuori l'equipaggio del carro aprendone il portellone.
La prima missione funge da completo tutorial che spiega passo a passo tutte le operazioni da fare per portare a casa la pelle. I gesti sono tantissimi e occorre una grandissima manualità e precisione per effettuarli tutti senza rischiare di finire a gambe all'aria. Il gameplay è improntato sul realismo: i danni che vengono subìti dal VT non sono riparabili e aumentano la difficoltà del gioco man mano che questo procede. Si va dai danni meccanici ai buchi nello scafo, che espongono l'equipaggio al fuoco diretto del nemico. Inoltre, sebbene non sia presente nessuna modalità multiplayer competitiva, Steel Battalion: Heavy Armor possiede alcune missioni della campagna che sono giocabili in co-op online fino a 4 giocatori. Queste particolari missioni, che è comunque possibile affrontare in single player con i tre altri compagni controllati dalla CPU, permettono di sbloccare nuovi armamenti ed equipaggiamento per modificare il VT. Nel gioco sono infatti presenti un gran numero di potenziamenti con cui personalizzarlo.
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