Recensione - Max Payne 3
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Il Gioco
Max è un uomo estremamente provato da una vita dominata da assassinii, poteri forti e organizzazioni criminali, ma anche dall’alcol da cui non si separa mai e con cui praticamente convive nei suoi momenti liberi, riflettendo sul passato e sul presente. E nonostante il trasferimento da New York a San Paolo di Brasile, continua a vedere attorno a sé quel profondo e radicato marciume tale da far confondere il giusto con lo sbagliato. Payne ora lavora per la ricca famiglia De Branco come guardia del corpo in una città che di certo è sempre pronta a riservare brutte sorprese a causa delle sue radicate differenze economico-sociali e dei suoi forti contrasti, ma che in ogni caso regala quegli alcolici puri che tanto fanno star bene il protagonista. Ad una sola settimana dal suo arrivo, Max si trova già in grandi party lussuosi, ricchi di celebrità e politici importanti appesi ad una corda che rischia sempre di spezzarsi: a seconda di come gira la fortuna, infatti, ci si può ritrovare sulle solite riviste patinate o negli obitori. La sorte decide così di girare a sfavore dei ricconi e la situazione precipita quando dei banditi ben armati fanno irruzione in un locale rapendo Fabiana, moglie di Rodrigo Branco. Ovviamente toccherà a Max cercare di salvare la donna e scoprire chi siano i mandanti del rapimento: a fargli da spalla troviamo Passos, altro ex poliziotto che ci accompagnerà nelle nostre pericolose scampagnate e che si rivelerà veramente utile nelle situazioni più disperate grazie alla sua abilità di poter pilotare elicotteri. La storia si dipana con intensità sin dai primi minuti di gioco, nonostante il giocatore non potrà ancora essere in grado di riconoscere i veri burattinai che gestiscono le fila delle vicende: ad aiutarci nel percorso investigativo, oltre ai personaggi e ai fatti che verranno introdotti in ogni nuovo capitolo, sono presenti anche degli indizi in stile L.A. Noire sparsi in diverse missioni e che contribuiscono a chiarire il quadro messo in piedi fino a quel momento.Tra le meccaniche di gioco ritornano il bullet-time, ovvero la possibilità di rallentare il tempo per meglio colpire i nemici, e lo shootdodge che consiste nel buttarsi in avanti a tempo rallentato per schivare i proiettili o per meglio raggiungere i nemici. Il bullet-time, attivabile con la pressione sullo stick destro, risulta estremamente utile nelle situazioni più concitate permettendoci così di analizzare con più calma l’ambiente circostante e di mettere a segno quanti più colpi di precisione possibili. Lo shootdodge, eseguibile con la levetta del movimento in combinazione con il tasto RB, risulta fondamentale in quei capitoli in cui i cecchini nemici cercano di eliminarci, ma può essere utilizzato in qualsiasi momento se il giocatore lo ritiene necessario. Sia in single player che in multiplayer, le due funzionalità in slow motion sono attivabili con l’accumulo dell’adrenalina derivata dall’uccisione o dal ferimento dei nemici, e più i colpi saranno particolari, più si ricaricherà rapidamente. In Max Payne 3 un altro aspetto fondamentale del gameplay è riservato alle coperture che fungono da temporanei ripari strategici per poter accumulare adrenalina o prendersi cura dei criminali. Anche la salute del protagonista è preziosa per il proseguimento delle missioni e il bullet-time può contribuire a conservarla, ma nei casi più disperati è possibile contare sugli antidolorifici sparsi in vari punti delle missioni, come semplici cassette di pronto soccorso o lasciati imprudentemente su delle scrivanie. Se si decide di non utilizzare un antidolorifico mentre stiamo ormai per morire, il gioco ci dà la possibilità di rialzarci solo se riusciremo ad uccidere un nemico prima di cadere a terra: dalla stessa posizione prona si può anche continuare a sparare contro altri banditi se la situazione lo richiede. Nel corso del gioco, oltre agli indizi già citati, ci sarà spazio anche per i collezionabili rappresentati da delle armi dorate, ognuna delle quali divisa in tre spezzoni per poter allungare la ricerca. Per gli amanti di medaglie e onoreficenze, sia la campagna in singolo che Arcade e Multiplayer presentano le cosìdette “Sgobbate”, una sorta di stats tracker che tengono conto di tutte le nostre azioni per poi restituirci punti esperienza.
La campagna single player si compone di 14 capitoli con una durata che si attesta intorno alle 12-15 ore a seconda della difficoltà e delle tattiche scelte, con la possibilità di poter inizialmente selezionare tra tre livelli (Facile, Medio, Difficile) e una volta terminata la campagna alle difficoltà più alte di poter sbloccare due livelli aggiuntivi (Hardcore e Vecchia Scuola) per gli amanti delle esperienze toste. Il gioco dà inoltre la possibilità di scegliere anche tre tipi di mira: Manuale (dove il giocatore può gestire nemici e posizione del mirino a sua discrezione), Semi-Assistita (dove il giocatore può puntare ancora i nemici che desidera ma il mirino segue i movimenti del nemico precedentemente agganciato) e Assistita (dove il mirino aggancia automaticamente i nemici e li segue in qualsiasi direzione essi vadano).
Per quanto riguarda il doppiaggio, come da tradizione Rockstar è presente il parlato originale in lingua inglese mentre sono disponibili come sempre i sottotitoli in lingua italiana (i dialoghi in portoghese delle organizzazioni locali non vengono tradotti proprio per mettere il giocatore allo stesso livello del protagonista, che non conosce minimamente la lingua). Dalla campagna derivano tre modalità Arcade aggiuntive, sviluppate principalmente per restituire ancor più varietà e per attirare quella fetta di pubblico alla ricerca di sfide: si tratta di Sfida a Punti e Ultimo Respiro, quest’ultima presente anche in versione Hardcore. Nella prima, come suggerisce anche il nome, bisogna cercare di accumulare il maggior numero di punti possibili: questi derivano dalle uccisioni e dai ferimenti e possono essere incrementati grazie ai moltiplicatori dati dal bullet-time, dai colpi messi a segno e dalle serie di uccisioni ininterrotte; nella seconda modalità ci viene dato un minuto di tempo per uccidere i nemici e completare il livello con il maggior tempo bonus accumulato: più avversari uccideremo, più il tempo aumenterà e più serie di uccisioni effettueremo, più altro tempo extra guadagneremo.
Presente anche il comparto multigiocatore, suddiviso in elenchi partite con mira manuale e mira semi-assistita mentre le modalità presenti sono Deatmatch e Deathmatch a Squadre (distinte per 8 e 16 giocatori e con le varianti Recluta, Normale e Hardcore), Payne Killer (una sorta di modalità VIP dove il primo ad uccidere prende le sembianze di Max mentre il primo a morire gioca come Passos: a questo punto entrambi devono sopravvivere e cercare di abbattere i predatori. Una volta morti, i ruoli vengono sostituiti da altri giocatori e così via fino a decretare il vincitore che avrà raccolto il massimo dei punti) ed infine Guerriglia (modalità che riprende in tutto e per tutto il single player condividendo eventi simili, storie, fazioni e lo stesso meccanismo di cutscene con l’unica differenza che si tratta di scontri tra giocatori in carne ed ossa). Tutte le caratteristiche principali della campagna si ritrovano anche in multiplayer: abbiamo a disposizione il bullet-time, lo shootdodge e gli antidolorifici. Per attivare il bullet-time e le altre abilità, che si compongono di tre livelli ciascuno, è necessario avere a disposizione un certo carico di adrenalina che viene iniettata ogni qualvolta si uccide un nemico o si depreda un cadavere: quando il tempo viene rallentato, tutti i giocatori che sono nella visuale del membro che l’ha attivato, nemico o amico che sia, sono soggetti ad esso e di conseguenza possono divenire bersagli facili. Depredando i cadaveri, caratteristica abbastanza inusuale nei giochi competitivi, è possibile ottenere oltre all’adrenalina già citata anche munizioni per le armi, soldi e antidolorifici per rigenerare la propria salute. Infine non poteva mancare la personalizzazione del proprio arsenale in cui, a partire dal livello 4, è possibile modificare armi a disposizione, tipo di granate, abilità e bonus aggiuntivi. Nella scelta del proprio equipaggiamento risulta fondamentale tener conto del peso che ci si porta dietro: più saremo leggeri, più rapidamente rigenereremo la nostra salute e avremo resistenza infinita; al contrario, più saremo carichi e più tutte le nostre caratteristiche riguardanti salute e resistenza peggioreranno.
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