Recensione - The Witcher 2: Assassins of Kings - Enhanced Edition
Il Gioco
Regni del Nord, fine 1200: ci troviamo in un mondo medievale dominato dalle guerre tra regnanti in cui umani, nani ed elfi convivono in un precario equilibrio pregno d'odio e pregiudizi razziali ed in cui la magia ricopre un ruolo primario. Non si tratta però di un mondo fantasy alla Tolkien; tutto è più cupo ed oscuro ed i confini tra bene e male sono più sfumati, impercettibili. In tale contesto emerge la figura dei Witcher, esseri mutanti dall'aspetto umano ma dotati di abilità speciali, addestrati ed utilizzati come cacciatori di mostri. Geralt di Rivia è uno di questi e lo troviamo all'inizio di The Witcher 2: Assassins of Kings - Enhanced Edition imprigionato in una cella, accusato di aver ucciso Foltest, re di Temeria. Interrogato da uno degli agenti più fidati di Foltest, Geralt rivive in una serie di flashback gli eventi che hanno portato alla sua incarcerazione: l'assalto da parte del re al castello di La Vallette, occupato dalla regina che si è ribellata al suo stesso marito, la vittoria delle truppe del re e la sua conseguente uccisione per mano di un nerboruto assassino che Geralt riconosce essere un altro Witcher e che, subito dopo l'uccisione, sparisce lasciando il protagonista come unico sospetto per la morte del sovrano. Dopo essere sfuggiti alla prigionia, nei panni di Geralt dovremo iniziare ad indagare sul fantomatico assassino per scoprire chi c'è dietro alla cruenta uccisione di re Foltest e riscattare il nostro nome: inizia così un viaggio che ci porterà a conoscere personaggi affascinanti e luoghi pregni di mistero, oltre a farci esplorare il passato del protagonista che lui stesso sembra aver dimenticato.The Witcher 2: Assassins of Kings - Enhanced Edition si presenta come un action-RPG in terza persona in cui gli elementi di combattimento, dialogo, esplorazione, evoluzione del personaggio e sequenze narrative si fondono tra loro a creare un affresco completo e convincente. Non si tratta però propriamente di un titolo open-world, anche se non manca la componente free roaming: il gioco è infatti diviso in tre diversi capitoli - oltre ad un prologo ed un epilogo - in ognuno dei quali troviamo una diversa, vasta, ambientazione con la possibilità di esplorarne ogni millimetro, parlare con gli abitanti, entrare nelle case, trovare oggetti e così via, oltre ovviamente a svolgere le missioni della storia principale o le quest secondarie in cui potremo imbatterci. Il mondo di gioco è comunque estremamente convincente: non solo le ambientazioni sono dettagliatissime e ricche di particolari, ma i molti personaggi seguono cicli giorno/notte che rendono il tutto più verosimile.
A differenza di altri titoli di questo tipo, non abbiamo voce in capitolo sulla creazione del nostro personaggio e non possiamo sceglierne l'aspetto, il nome o le caratteristiche iniziali; se questo da un lato riduce il fattore ruolistico, dall'altro gioca a favore della narrazione, qui molto più solida e cinematografica grazie all'uso di un personaggio fisso attorno al quale ruotano tutti gli eventi. Questo non significa però che manchi il fattore di personalizzazione e crescita del personaggio, anzi: nel corso della storia potremo equipaggiare Geralt con armature sempre migliori e dotate magari di bonus aggiuntivi come la resistenza al veleno, al fuoco o al sanguinamento, così come è possibile trovare armi sempre più efficaci, divise tra quelle ordinarie e le spade d'argento da Witcher, più efficaci contro i mostri. Le armi sono poi modificabili con rune capaci di aggiungere ulteriori effetti permanenti o speciali unguenti da spargere sulla lama che donano ai nostri colpi effetti temporanei come l'avvelenamento; lo stesso dicasi per vesti ed armature, potenziabili con elementi atti a renderle più robuste o aggiungere resistenza a particolari tipi di danno. Alla pari degli unguenti per le armi, Geralt può infine assumere anche delle pozioni - acquistabili presso i mercanti o creabili seguendo le ricette e gli ingredienti trovati nel corso dell'avventura - capaci di conferirgli particolari abilità temporanee come la rigenerazione veloce della salute, la vista notturna, l'immunità al veleno e così via; è possibile assumere più di una pozione per combinare più effetti insieme, ma ognuna di queste ha una sua tossicità e dobbiamo cercare di rimanere sotto la soglia di sicurezza per evitare di finire per avvelenare il protagonista. Elemento estremamente importante è però il fatto che le pozioni si possano assumere unicamente quando Geralt non è in combattimento: quindi durante le lotte è impossibile guarire le proprie ferite a meno che non ci si fosse preparati prima con una pozione di guarigione veloce. Questo significa che, soprattutto di combattimenti molto impegnativi, è bene prepararsi assumendo le pozioni più adatte.
E proprio il sistema di combattimento è l'elemento che più di tutti fa sembrare il gioco quasi concepito per il mondo console piuttosto che essere nato su PC: grazie all'uso dei pulsanti per attacco leggero, pesante, parata e schivata, i combattimenti risultano estremamente fluidi ed il giocatore esperto riuscirà a destreggiarsi anche in caso di attacchi contemporanei da parte di più nemici (che non aspettano il loro turno per colpirci come accade altrove, ma approfittano di ogni possibilità per attaccarci alle spalle). Oltre alle classiche armi è possibile anche usare le innate abilità da Witcher di Geralt come una sorta di spinta telecinetica, il posizionamento di trappole magiche, il lancio di palle di fuoco o il condizionamento mentale di un nemico per farlo combattere contro i suoi compagni. A tutto questo si accostano ulteriori mezzi come tagliole e trappole esplosive, bombe, pugnali da lancio e altri strumenti utilizzabili per aiutarci nei combattimenti. Ed ovviamente Geralt stesso è "potenziabile": ad ogni passaggio di livello ottenuto con l'accumularsi di esperienza, possiamo spendere dei "punti talento" su quattro diversi alberi delle abilità dedicati al combattimento, all'alchimia, all'uso dei poteri o all'allenamento generale.
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