Recensione - Alan Wake's American Nightmare
Il Gioco
Chi attendeva il nuovo evento del mondo di Alan Wake, è finalmente stato esaudito: tuttavia non pensate a Alan Wake's American Nightmare come un vero e proprio seguito, quanto più a uno spin-off che prende solo il concept originale e lo impianta in una diversa location. Se invece non avete giocato ad Alan Wake e avete in programma di farlo, vi consiglio di non giocare a questo: è infatti ricchissimo di riferimenti alla storia del gioco originale. Il gioco è costruito come se fosse una puntata di Night Springs, il programma televisivo che era possibile osservare nei vari monitor sparsi nell'originale Alan Wake. In questo “episodio speciale” di Night Springs, ci viene raccontata una storia scritta da un giovane Alan Wake che si trova alle prese con il “sig. Graffio”, incarnazione dell'oscurità a sua immagine e somiglianza. Alan Wake's American Nightmare è ambientato in una cittadina dell'Arizona, sancendo anche da questo lato la totale divisione dal titolo originale. La narrazione è strutturata in maniera circolare e tema dominante è la lotta tra la luce e il buio. La circolarità è data dal fatto che Alan e tutti i personaggi secondari siano costretti a rivivere più e più volte la stessa situazione e a completarne le missioni nelle diverse varianti in cui vengono proposte.Il gameplay è quello classico di Alan Wake: il giocatore è dotato di una torcia, di un'arma da fuoco pesante o leggera (fucile o pistola/mitraglietta), di qualche bengala, granate accecanti e della pistola lanciarazzi. Per poter ferire e uccidere i nemici occorre prima illuminarli con la torcia fino a consumarne lo scudo protettivo di oscurità e potergli quindi infliggere il colpo finale. Tornano sulla scena tutti i nemici di Alan Wake, più qualche aggiunta e variante: gli uccelli ad esempio non attaccheranno più a stormi ma si uniranno formando una creatura terrestre. Inoltre la struttura “circolare” a cui accennavo prima taglia fuori quei pochi elementi free-roaming che derivavano da ciò che era originariamente il progetto “Alan Wake”. Il gioco è infatti strutturato a “istanze”, totalmente slegate l'una dall'altra, la cui ambientazione e missione corrispondente si ripete ciclicamente. A ogni ripetizione varia la difficoltà e il numero di nemici, oltre al modo per compiere la missione. Le location sono solo tre: l'osservatorio, la stazione di servizio e il drive-in. A fare da incipit a ognuna delle tre parti della storia sono stati inseriti una serie di filmati dal vivo. La componente principale resta comunque la trama, che viene narrata nella solita maniera coinvolgente, e che viene approfondita dai vari oggetti che si trovano in giro, come le televisioni e le radio. I livelli sono disseminati di pagine del manoscritto di Alan Wake's American Nightmare (ben 53) che, oltre ad approfondire la trama, hanno anche l'utilità di sbloccare in tutte le modalità delle valigie che contengono le armi più potenti. La durata della storia si assesta sulle 4-5 ore, che ci permettono di godere appieno della trama e di raccogliere tutti i collezionabili che non sono troppo difficili da trovare.
Una volta terminata la campagna, potrete dilettarvi con la modalità Arcade. Questa mette il giocatore di fronte a un'arena ad ambientazione chiusa, contro ondate di nemici e con lo scopo di restare in vita fino all'alba, trascorsi cioè 10 minuti di tempo reale. Il punteggio finale è calcolato in base a quanti nemici vengono uccisi e a un moltiplicatore che si incrementa schivando gli assalti, uccidendo nemici e non venendo colpiti.
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