Recensione - Catherine
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Fin dal suo annuncio Catherine è riuscito a colpire l’attenzione del grande pubblico per via delle conturbanti immagini in cui la protagonista veniva ritratta. Uscito sul mercato giapponese, i riscontri della critica confermarono la bontà del titolo tanto da incuriosire anche l’utenza occidentale e avviare la distribuzione anche in America ed ora finalmente in tutta Europa. La storia ci vede impersonare Vincent Brooks, un trentenne con una vita abbastanza piatta che sta vivendo una sorta di crisi esistenziale a causa della sua ragazza, Katherine McBride, che dopo cinque anni vuole ora una stabilità totale nella loro relazione, convolando a nozze. Le cose iniziano a cambiare quando nel suo quartiere la stampa e i media iniziano ad interessarsi a degli strani casi di omicidio/suicido che si sono verificati nei dintorni. Tre uomini sono stati trovati morti e le indiscrezioni della polizia parlano di morte nel sonno. Contestualmente a questi avvenimenti, nel bar solitamente frequentato da Vince e i suoi amici chiamato Stray Sheep, arriva una donna misteriosa chiamata Catherine di cui il protagonista si invaghisce immediatamente. Da quel momento in poi la vita di Vince sarà completamente messa in subbuglio da una serie di strani incubi notturni e dalla sempre più incalzante doppia relazione tra Katherine e Catherine.Nella modalità principale che ci vede vivere le vicende di Vincent, Catherine ci presenta in maniera alternata due fasi di gioco nettamente distaccate tra loro: quella diurna e quella notturna. Di giorno spenderemo la maggior parte del tempo all’interno del bar a parlare con i personaggi, ordinare da bere, ascoltare la musica al jukebox e scambiarci SMS al telefono con entrambe le ragazze. Tutte le scelte che compiremo di giorno influenzeranno in maniera netta e decisa la costruzione dei livelli che compongono gli incubi di Vincent. La parte notturna infatti cambia totalmente volto al titolo trasformandolo in una sorta di puzzle/platform game. Lo scopo di queste fasi è infatti cercare di scalare una torre partendo dalla sua base per raggiungerne la cima, e per farlo dovremo tirare, spostare e spingere una serie di cubi così da crearci una scalinata per arrivare sempre più in alto. Questo concetto estremamente semplice viene reso più complesso da numerose variabili che si vanno via via ad intensificare proseguendo nell’avventura. Ad, esempio ad un certo punto si potranno trovare altri personaggi sotto forma di pecore che cercheranno di raggiungere a loro volta l’uscita utilizzando e muovendo blocchi. In questo caso oltre al ragionamento sulle mosse da utilizzare bisognerà pensare in maniera molto veloce, prima che gli altri personaggi - gestiti dall’intelligenza artificiale - ci rubino la mossa. Sparsi nei livelli possiamo inoltre trovare del denaro e delle piume che serviranno a comporre dei cuscini utili per ottenere vite extra.
Oltre alla modalità in singolo, il titolo offre una componente multigiocatore sia competitiva che cooperativa. La prima mette i giocatori a confronto in diversi livelli/puzzle dove vince chi raggiunge per primo la cima. La modalità cooperativa chiede invece ai partecipanti di collaborare per riuscire a raggiungere l’obbiettivo comune che è sempre rappresentato dall’arrivo alla cima della torre. Questa modalità è giocabile anche in locale da un singolo giocatore. In entrambi i casi, una volta completati i livelli i nostri punteggi vengono pubblicati all’interno di alcune leaderboards che servono a decretare il miglior giocatore di Catherine.
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