Recensione - The Elder Scrolls V: Skyrim
Il Gioco
Come per tutti i giochi della serie TES, The Elder Scrolls V: Skyrim ci mette nei panni di uno sconosciuto abitante delle lande di Tamriel il quale, un po' alla volta, scoprirà il proprio destino di perno centrale in eventi di grandissima importanza. In questo caso ci troviamo 200 anni dopo la fine di Oblivion nella regione di Skyrim, le terre più a nord del continente caratterizzate da alte montagne innevate e abitate principalmente dai Nord, una sorta di equivalente dei nostri vichinghi. Il re di Skyrim è stato recentemente assassinato, e questo ha dato il via ad una guerra di secessione tra la regione ed il resto dell'Impero. In questo contesto ci troviamo all'inizio del gioco prigionieri su un carro diretto ad un forte imperiale, insieme ad alcuni banditi accusati di far parte del gruppo di fuorilegge che hanno assassinato il re; il nostro destino sembra quello di essere brutalmente decapitati, quando un drago attacca il forte dandoci l'occasione di fuggire. Inizia così una lunga avventura che ci vedrà esplorare tutta la vastità delle terre e montagne di Skyrim, scoprendo un po' alla volta che ci è stato riservato un destino unico: quello del Sangue di Drago, l'unico capace di parlare la lingua dei draghi e di venire a capo del mistero che minaccia le terre a nord. Come mai, nonostante fossero scomparsi da centinaia di anni, i draghi stanno tornando? Cosa vogliono e come possiamo fronteggiarli?Ma la storia principale è solo una parte minoritaria dell'esperienza complessiva che il gioco è in grado di offrire: siamo infatti di fronte ad un GDR puro con struttura open-world, dove possiamo raggiungere - capacità del personaggio permettendo - qualsiasi punto dello scenario su cui i nostri occhi si posino ed in cui possiamo forgiare autonomamente il nostro percorso di eroi. All'inizio del gioco ci viene richiesto di creare il nostro personaggio scegliendone la razza tra una vasta gamma di possibilità - oltre agli umani divisi in Nord, Bretoni e Imperiali troviamo anche l'equivalente Tamreliano di orchi ed elfi di vario tipo, oltre ai felini Kajit ed i rettiloidi Argoniani, ognuno differenziato oltre che per l'aspetto anche dalle capacità di base - e dandogli un nome, dopo di che siamo pronti per modellarlo con le nostre stesse azioni. A differenza di altri RPG e dei precedenti titoli della serie, infatti, in Skyrim non ci viene fornita una scelta per la classe di personaggio da interpretare ma partiamo allo stesso livello con tutte le caratteristiche - rappresentate da una serie di costellazioni - che potremo poi far avanzare semplicemente giocando e utilizzandone più talune piuttosto che altre. Ad esempio se useremo spesso incantesimi di distruzione, la relativa costellazione aumenterà gradualmente di livello permettendoci così, a intervalli predefiniti, di sbloccare nuove abilità relative a quel tratto; lo stesso avverrà se useremo frequentemente armi a una mano, scudi, se accuseremo molti colpi con armatura pesante e così via. Non si sceglie quindi dall'inizio se essere maghi, ladri, guerrieri, arcieri ma sarà il modo stesso in cui giocheremo a determinare dinamicamente il tipo di personaggio che rappresenteremo. Oltre all'uso delle varie caratteristiche sono presenti comunque degli aiuti extra per aumentare più velocemente di livello: incontreremo spesso dei personaggi specializzati nelle varie abilità che, sotto compenso, ci potranno allenare facendoci progredire più velocemente, così come potremo scoprire alcune pietre che, attivabili solo una alla volta, ci daranno accesso a speciali "benedizioni" che ci permetteranno di aumentare la velocità di apprendimento delle varie caratteristiche (come le pietre del mago, del guerriero e del ladro che troviamo all'inizio del gioco) oppure di avere accesso a poteri speciali da usare una volta al giorno. Oltre alle singole caratteristiche, inoltre, il personaggio salirà di livello anche complessivamente, permettendoci ad ogni nuovo livello di potenziare una delle tre caratteristiche tra Magika, Salute e Vigore: la prima aumenta il numero di magie lanciabili prima che la relativa barra si esaurisca, la seconda il numero di ferite che possiamo sopportare prima di morire e la terza gli sforzi che possiamo compiere prima di stancarci, oltre al peso complessivo che possiamo trasportare.
Alla continua progressione del personaggio, molto importante nell'economia del gioco, si affianca la struttura completamente aperta del mondo di Skyrim: in ogni momento possiamo decidere di allontanarci dalla storia principale per esplorare città, dungeon, parlare con i tanti personaggi e portare avanti la miriade di missioni secondarie che questi hanno da affidarci. Potremo inoltre unirci a gilde di ladri, assassini o maghi per prender parte a missioni atte a potenziare le nostre capacità in quei comparti o addirittura unirci agli eserciti dei Nord o degli imperiali per aiutare una delle due fazioni a spuntarla nella guerra di secessione che dilania quelle terre. C'è poi tutta la componente di raccolta oggetti, sia nelle ambientazioni e sui corpi dei nemici uccisi che nei molti negozi che incontreremo, i quali a differenza di altri titoli di questo tipo offrono generalmente una selezione limitata di tutti gli oggetti ottenibili; gli stessi negozianti, in puro stile TES, hanno fondi limitati per cui non potremo vendergli tutte le nostre merci perchè non riuscirebbero a pagarle. Questi oggetti possono essere armi, armature, pergamene magiche, pozioni, cibo o beni preziosi da rivendere, oltre ai tantissimi libri che possiamo leggere per apprendere nuovi dettagli sulla storia di Tamriel o per imparare magie e nuovi skill. Possiamo inoltre specializzarci nella forgiatura o nell'incantamento di armi, così come nell'alchimia: tutte attività che, se esplorate a fondo ci permetteranno di creare con le nostre mani oggetti ed armi estremamente potenti. Trattandosi di un mondo estremamente vasto, il gioco ci permette di percorrerlo sia a piedi che a cavallo (ma attenzione, il nostro destriero può sempre morire e riacquistarlo ci costerà caro, a meno che non decidiamo di rubarlo a qualche stalliere), oppure sfruttando i tanti carri in attesa fuori le città principali, sempre pronti a portarci ai quattro angoli del regno in cambio di un modesto compenso.
C'è poi il sistema di combattimento, basato sulla possibilità di assegnare armi, scudi e magie ad ognuna delle due mani, da usare poi con i rispettivi grilletti del joypad: questo offre una grandissima versatilità, permettendoci di crearci il nostro personale stile di combattimento. Io ho ad esempio deciso sin dall'inizio di utilizzare uno stile ibrido tra guerriero e mago, utilizzando con la destra solo armi a una mano - spade, mazze, martelli o asce, meglio se incantate per arrecare più danni - mentre l'altra era sempre equipaggiata con una magia d'attacco o di ristoro, per recuperare salute in caso di ferite gravi. Questa configurazione mi impediva però di utilizzare uno scudo, e mi sono quindi specializzato nell'indossare armature pesanti per poter attutire maggiormente i colpi nemici. Con un sistema di questo tipo, la libertà fornita al giocatore è altissima e potrete scegliere lo stile che vi è più congeniale; Bethesda ha peraltro migliorato molto l'interfaccia permettendoci di selezionare velocemente, con la croce direzionale, armi, oggetti e magie da usare in battaglia, dopo averle impostate come "preferite" all'interno del nostro inventario. Oltre all'uso di armi e magie troviamo infine gli Urli, poteri speciali il cui uso è permesso unicamente al Sangue di Drago: si tratta di parole pronunciate nella lingua dei draghi che danno accesso a poteri immensi: man mano che procediamo nella storia apprendiamo nuove parole e altre potremo scoprirne se decideremo di esplorare a fondo tutto il mondo di gioco. Si tratta di poteri estremamente efficaci, il cui uso può fare spesso la differenza in un combattimento con nemici potenti.
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