Recensione - Supremacy MMA
Il Gioco
Non avendo seguito lo sviluppo di Supremacy MMA, pur essendo un appassionato di arti marziali, il mio primo impatto con il nuovo titolo di 505 Games è stato sicuramente molto particolare. Non mi sarei infatti aspettato nella maniera più assoluta di trovarmi tra le mani un gioco dalla natura così drasticamente arcade, un picchiaduro nel quale gli atleti, pur contando su una modellazione tridimensionale, si fronteggino su un piano bidimensionale (come accade in Street Fighter 4). Eppure il gameplay proposto è proprio simile a quello del citato picchiaduro Capcom, salvo che al posto di vedere i nostri guerrieri fronteggiarsi a suon di palle di fuoco ed improbabili uppercut volanti, attingono a piene mani dall’immenso parco di colpi , prese e proiezioni che il mondo delle arti marziali ha da offrire.Il sistema di combattimento tenta di essere quanto più snello ed intuitivo possibile, con due tasti per pugni e calci, uno per la parata ed uno per clinch ed atterramenti. Il tempismo risulta fondamentale negli scontri in quanto sferrare un attacco con giusto timing, mentre l’avversario sta cercando di portarsi a sua volta in posizione offensiva ad esempio, consente di infliggere un quantitativo di danni nettamente superiore rispetto ad un attacco portato ad un avversario in posizione neutra. Lo stesso tempismo risulta fondamentale nella fase di lotta a terra, sia per riuscire a liberarsi da posizioni di svantaggio, sia per mettere a segno le dolorosissime e molto efficaci leve articolari. A livello scenografico appare evidente la volontà della software house di enfatizzare all’esasperazione la durezza e violenza dei combattimenti underground, proponendo oltre ai più classici stadi ed arene anche locations come garage e magazzini ed inserendo un sistema di gestione visiva dei danni in grado di offrire copiosi spargimenti di sangue.
Amore
Sesso "debole"
- Confesso di aver avuto non poche difficoltà nel trovare dei lati positivi in una produzione, questa, davvero molto scadente. Uno può però essere individuato nella presenza, evento davvero raro in un fighting game basato su arti marziali e sport da ring, di combattimenti tra atleti facenti parte del gentil sesso. In effetti una feature di poco conto, considerando anche il fatto che il roster annovera unicamente due dolci femminucce, ma mi sono comunque sentito di citarla.Odio
Lo show dei burattini
- La prima cosa che salta all’occhio non appena iniziato un match è l’imbarazzante legnosità ed innaturalezza delle movenze dei modelli poligonali su schermo. Davvero non ricordo un picchiaduro così mal realizzato sotto questo aspetto: i modelli dei fighters sono animati in maniera davvero pessima e molto “scattosa”. Ad aggravare il tutto improvvisi quanto inspiegabili cali di frame rate che tendono frequentemente a “congelare” l’azione per tempi relativamente lunghi.Gameplay
- Il feedback percepito durante le sessioni di gioco certo non è quello che ci si aspetterebbe nell’assistere ad un incontro di MMA: troppa frenesia e velocità caratterizza i match, che dovrebbero invece far della strategia e della tattica il loro punto forte. E’ pur vero che l’intenzione è quella di offrire al pubblico un prodotto volutamente arcade, ma a mio avviso è stato proprio questo l’errore più grosso degli sviluppatori: MMA ed immediatezza non vanno a braccetto, in nessun caso.Mi sono ritrovato infatti tra le mani un prodotto da un lato molto semplificato per numero di combo e mosse effettuabili, dall’altro un sistema di controllo veramente troppo confuso, specialmente nei tentativi di clinch ed atterramenti e difesa dagli stessi, tanto da riuscire a generare in breve tempo molta frustrazione e davvero poco (o per meglio dire nullo) divertimento.
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