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Recensione - RAGEXbox 360Game

Il rilascio di un nuovo FPS da parte di id Software è sempre un evento, non solo perchè le loro produzioni si alternano a molti anni l'una dall'altra ma soprattutto perchè parliamo degli inventori stessi del genere. L'arrivo di RAGE era quindi attesissimo: ne abbiamo seguito lo sviluppo negli anni, ed ora è finalmente tra noi. Dopo averlo sviscerato a fondo, eccovi cosa ne pensiamo.

Il Gioco

Anno 2029: un enorme meteorite è diretto verso la Terra ed il suo impatto è destinato a decimare la popolazione oltre che a creare incredibili mutamenti climatici. L'umanità si prepara all'evento creando il progetto Eden, il cui scopo è mettere in salvo un certo numero di prescelti inviandoli al sicuro sottoterra in apposite strutture chiamate Arche: qui vi rimarranno in animazione sospesa per decenni, grazie all'aiuto di particolari nanomacchine iniettate nel loro sangue, in attesa che il globo nuovamente abitabile. A distanza di 106 anni da questo catastrofico evento, le arche iniziano a riemergere al suolo e si aprono liberando i loro occupanti, i quali si ritrovano in un mondo completamente nuovo, devastato, arido e popolato da pochi sopravvisuti ed esseri mutati. Noi impersoniamo proprio uno dei "risvegliati", che dopo essere uscito dalla sua Arca (i cui altri abitanti sono tutti misteriosamente morti) fa subito la conoscenza di alcuni mutanti che lo attaccano violentemente: fortunatamente è presente nei paraggi uno dei sopravvissuti locali, che fa fuori i mutanti e ci porta al suo covo, una stazione di servizio ormai decadente. Da qui inizia la nostra storia: essendo dei nuovi arrivati dobbiamo farci strada facendo favori qua e là, svolgendo missioni per varie autorità locali fino a scontrarci con l'Autorità, una forza di polizia che comanda tutti con pugno di ferro e che è particolarmente interessata a catturare i reduci del programma Eden. Durante le nostre avventure esploreremo lande desertiche, metropoli ormai morte e incontreremo singolari individui, mentre diventeremo una figura sempre più centrale nella storia del posto e nella lotta dei sopravvissuti locali contro l'Autorità.

La campagna di RAGE presenta una struttura molto particolare, che miscela tra loro diversi generi allo scopo di coinvolgere il giocatore in un'esperienza nuova e diversa dal solito. Abbiamo infatti piena libertà di esplorazione delle ambientazioni sia a piedi, negli insediamenti urbani dove possiamo interagire con i molti personaggi, che in macchina - a bordo di rugginosi mezzi che ricordano molto quelli di Mad Max - per percorrere le grandi distanze che separano tra loro le varie location. Se già questa libertà e interazione sociale possono ricordare quelle di un GdR, tale impressione è rafforzata ulteriormente dalla possibilità di raccogliere oggetti in missione, che potremo poi vendere a vari negozianti in cambio di crediti oppure combinare tra loro, previa disponibilità delle "ricette" con le istruzioni, per creare oggetti molto utili come grimaldelli elettronici per scassinare porte, torrette mitragliatrici automatiche, robot sentinella, automobiline telecomandate esplosive, granate elettromagnetiche e molti altri. Senza contare poi che molti personaggi hanno missioni da assegnarci e potremo accettarne anche più alla volta, scegliendo poi quale rendere attiva da un apposito menu. Quello che separa però il gioco dal genere GdR è l'impossibilità di evolvere il personaggio - tranne che per la classe di armatura e qualche abilità - e la trama fissa, non influenzabile dalle nostre azioni, così come non possiamo intervenire in nessun modo nei dialoghi: anzi, si tratta in realtà di monologhi visto che non udiamo mai la voce del nostro personaggio.

Oltre alla componente free-roaming, gli sviluppatori hanno voluto dare grande importanza anche alla guida in auto. Come già spiegato, infatti, i veicoli sono fondamentali per spostarsi all'interno delle terre devastate (con una mappa che ci indica sempre la strada da seguire per raggiungere il nostro obiettivo) ma ci permettono anche di variare il gameplay grazie a combattimenti e gare su quattro ruote. Durante i nostri spostamenti è facile infatti incontrare gruppi di predoni motorizzati che cercheranno di farci fuori: in tal caso potremo decidere se fuggire o affrontarli a nostra volta, levandoli di mezzo e guadagnando così importanti crediti. Se optiamo per questa seconda possibilità, dovremo fare buon uso delle armi montate a bordo - mitragliatrici e lanciamissili che lockano automaticamente il nemico di fronte a noi - e dei diversi extra a nostra disposizione come scudi energetici, mine di prossimità per gli inseguitori, dispositivi in grado di generare onde d'urto e così via. Tutti questi accessori, armi comprese, vanno però acquistati presso appositi negozi negli insediamenti di sopravvissuti e poi montati sull'auto nei garage: qui possiamo anche modificare la vettura potenziando gomme, ammortizzatori e motore, oltre che applicare delle skin alla carrozzeria per modificarne l'aspetto. Per aggiungere poi un pizzico di sale agli spostamenti, gli sviluppatori hanno poi introdotto la "pioggia di meteoriti". Mentre ci spostiamo in auto da un luogo all'altro può iniziare una pioggia di meteoriti i cui massi vanno a cadere sulla strada lungo il nostro percorso; il nostro scopo è raccoglierli tutti prima che scada il tempo come in una corsa a checkpoint. Infine, oltre agli spostamenti sul territorio, le macchine sono essenziali anche per svolgere una serie di gare, accessibili presso appositi scommettitori, in cui abbiamo lo scopo di arrivare per primi, completare il percorso entro un certo periodo ed altro ancora, con la possibilità di guadagnare denaro e "certificati" spendibili in potenziamenti per l'auto.

Ma ovviamente il cuore del gioco risiede nel gameplay FPS: questo entra in scena quando, dopo aver ricevuto una missione, raggiungiamo il luogo della stessa. Dopo un beve caricamento ci ritroviamo nello scenario della missione, che può essere sia al chiuso che all'aperto ma che si distacca dall'ambientazione "esterna" esplorabile per la struttura estremamente lineare. Ogni missione ricalca effettivamente la struttura degli FPS classici, dove dobbiamo seguire un percorso predeterminato per raggiungere uno o più obiettivi mentre facciamo fuori tutti i nemici che ci si parano davanti. Nel fare questo abbiamo però a disposizione, oltre alle nostre armi - pistole, fucili d'assalto, shotgun e così via - anche gli aiuti costruibili con i materiali reperiti in giro: torrette automatiche, automobiline esplosive e altre diavolerie ci vengono quindi in aiuto soprattutto quando c'è da contrastare le ondate di nemici più corpose o i boss più coriacei. Anche se è presente un sistema di checkpoint, durante le missioni possiamo comunque salvare la partita in ogni momento ed è sicuramente un'azione raccomandata: non si sa mai infatti quando troveremo un nemico particolarmente duro, e se ci affidassimo solo al sistema di check-point automatici potremmo trovarci a ricominciare la missione dall'inizio in caso di morte. Il gameplay è estremamente classico, molto run-and-gun: nessun sistema di copertura o espedienti particolari, pura e semplice azione sparatoria condita come già detto dai vari tool che potremo costruire o da armi particolari, come la silenziosissima balestra o i boomerang ad elica. Oltre che da questi elementi, il gameplay è comunque reso pià vario anche dai nemici stessi, il cui comportamento è sempre diverso a seconda dei clan a cui appartengono: troviamo quelli che corrono da tutte le parti saltando e rotolando a terra per non farsi colpire, quelli che ci attaccano in maniera più diretta e in corpo a corpo o quelli più tecnologici e preparati, come le guardie dell'Autorità. Nel caso in cui veniamo colpiti, i nanotriti nel nostro sangue riusciranno a curare le ferite ma in maniera lenta, quindi dovremo ripararci per non farci colpire ulteriormente: qualora questo non fosse possibile, abbiamo la possibilità di usare dei bendaggi medici per la guarigione istantanea. Ma anche nel caso in cui dovessimo essere uccisi, il gioco ci mette a disposizione un meccanismo di sicurezza: un defibrillatore automatico che, tramite un mini-gioco, ci permette di far ripartire il nostro cuore elettrificando al contempo i nemici che ci sono vicini. Unico inconveniente, dopo l'uso il defibrillatore ha bisogno di ricaricarsi e non potremo più usarlo finchè non sarà pronto. Ma nel corso della storia abbiamo la possibilità di aumentare il numero di cariche a disposizione, così da poter usare più volte di seguito questo utile dispositivo salvavita.

La storia del gioco vi terrà impegnati per una dozzina d'ore, senza considerare le missioni secondarie ed i "tombini" sparsi per i livelli, attivabili tramite un codice presente nella confezione e che danno accesso ad aree aggiuntive in cui sfogare la propria foga distruttoria. Oltre a questo, c'è il multiplayer che si divide in due modalità principali: troviamo "Leggende della Zona Devastata", una serie di missioni extra pensate appositamente per la cooperativa a due giocatori, online o in split-screen, oppure la possibilità di giocare competitivamente in gare automobilistiche nella modalità "Road Rage". Piuttosto atipicamente per id Software, non esiste alcuna modalità competitiva per la parte FPS del gioco.

Amore

Panorami mozzafiato

- Il tratto maggiormente distintivo di RAGE è senza dubbio lo spettacolo visivo che è in grado di fornire al giocatore: tutte le ambientazioni, sia esterne che al chiuso, sono artisticamente curatissime e ricche di dettagli, con un ottimo sistema di illuminazione a rendere il tutto più suggestivo. Gli sviluppatori hanno "scolpito" ogni oggetto ed elemento dell'ambiente per far sì che non apparissero mai ripetitivi, e questo lo si nota sin dal'inizio dalla splendida fattura delle rocce, picchi e montagne delle terre devastate, mai così convincenti in un gioco di questo tipo, arricchite anche da un cielo reso in maniera magistrale. Ad aumentare l'impatto visivo delle ambientazioni troviamo anche effetti particellari come polvere sospesa illuminata dai raggi del sole o le folate di vento che trasportano la sabbia del deserto. A tutto questo si aggiunge l'ottima realizzazione dei personaggi, sia quelli con cui possiamo parlare ed interagire che i nemici: tutti presentano volti ed animazioni estremamente convincenti.

Fluidità

- Come se non bastasse lo spettacolo visivo offerto dal gioco, gli sviluppatori hanno dato il massimo per offrire un frame-rate inchiodato a 60 fps, che giova notevolmente al gameplay rendendo tutto più fluido e garantendo un'ottima sensazione di velocità durante le corse in auto, nonostante in questi casi la visuale sia in terza persona. Sfrecciare a tutta velocità tra le rocce dei canyon con una fluidità simile offre uno spettacolo riscontrabile raramente persino nei racing game.

Audio e soundtrack

- Così come è stata posta grande cura nella realizzazione delle visuali, id Software ha fatto grandi sforzi anche per il comparto audio, che risulta tra i migliori nel genere. Chi utilizza un impianto surround si troverà avvolto in un turbinio di suoni tutti perfettamente direzionati, realistici ed estremamente definiti, provenienti non solo dalle armi usate durante gli scontri ma anche dalle ambientazioni stesse: il rumore del vento, il gocciolare dell'acqua ed il suono dei nostri stessi passi contribuiscono tutti ad un'esperienza altamente immersiva. A tutto questo si aggiunge l'ottima soundtrack, con musiche di sottofondo sempre adatte a sottolineare l'atmosfera di ogni momento.

L'eroe della wasteland

- Una cosa che mi ha colto di sorpresa e che sicuramente non mi aspettavo è come gli abitanti della wasteland vengano a conoscenza delle nostre imprese e reagiscano commentandole al nostro passaggio: dopo una missione o una gara particolarmente impegnativa non è raro imbattersi in qualcuno che, vedendoci, si complimenta per le nostre recenti imprese entrando anche nello specifico di quello che abbiamo fatto. Davvero una piacevole sorpresa.

Tante cose da fare

- Oltre alle missioni della storia principale, RAGE offre tante attività secondarie per variare il menu: ho già accennato alle gare e alla possibilità di personalizzazoine delle auto, poi di tanto in tanto incontriamo dei personaggi che ci chiedono di svolgere dei compiti - recuperare oggetti o cercare determinate persone - offrendo in cambio ricompense monetarie, oggetti particolari o ricette per costruire nuovi dispositivi. C'è poi la Bash TV, qualcosa di molto simile alle arene di combattimento trovate nei GdR, in cui mettere alla prova le nostre capacità contro ondate di nemici in cambio di sponsorizzazioni e premi monetari. Troviamo poi tanti oggetti collezionabili e c'è persino la possibilità di partecipare a giochi d'azzardo e ad un gioco di carte simile a Magic. Insomma, chi ha voglia di esplorare a fondo il mondo di gioco troverà sicuramente pane per i suoi denti.

Doppiaggio

- Buono il lavoro di doppiaggio in italiano, sia per quanto riguarda gli attori, sia per l'ottima sincronia labiale dei personaggi. In un mondo, quello dei videogiochi, in cui non è raro assistere a veri scempi con il doppiaggio italiano, l'impegno di Bethesda su questo fronte è sicuramente da lodare.

Odio

Megatexture megasgranate

- Anche se il colpo d'occhio globale è assolutamente stupefacente, purtroppo il gioco si perde nella resa dei dettagli a distanza ravvicinata: infatti le textures, probabilmente per via della grande varietà e quindi della memoria necessaria per contenerle, sono rese con una risoluzione piuttosto bassa, sicuramente sotto la media. Senza contare che si nota il fastidioso effetto pop-up del caricamento delle textures, soprattutto negli ambienti chiusi e se non si è installato il gioco su hard disk. Se siete tra coloro che si avvicinano a qualsiasi superficie per ammirarne la fattura, ne sarete sicuramente delusi.

La libertà che non c'è

- RAGE è un titolo free-roaming solo parzialmente: come già spiegato, mentre il movimento all'aperto e nei complessi abitati che incontreremo è libero, una volta entrati in missione il tutto diventa estremamente lineare. Ma questo non darebbe neanche troppo fastidio se i livelli non fossero pieni di muri invisibili atti a bloccare l'accesso ad aree apparentemente raggiungibili. Passare da aree completamente esplorabili ad altre in cui non solo siamo incanalati in un percorso predefinito ma non possiamo neanche accedere a zone che sembrerebbero facilmente accessibili, crea una certa dissonanza nel design.

Storia poco interessante

- Sin dall'inizio, la storia di RAGE si presenta come un mero pretesto per inserirci nel mondo di gioco e farci spostare da una missione all'altra, senza offrire una solida base narrativa capace di rendere il titolo più avvincente ed interessante. Senza contare il finale decisamente deludente. Un vero peccato, perchè un mondo così affascinante avrebbe meritato una storia all'altezza.

Gameplay classico

- Questo non è un vero e proprio problema quanto più una fonte di delusione: dagli inventori del genere FPS, e dopo uno sviluppo così lungo, ci si sarebbe aspettati un po' più di innovatività proprio nell'area dei combattimenti, mentre ci ritroviamo essenzialmente con un classico corridor shooter condito sì da elementi come la possibilità di piazzare torrette o usare altri gadget, ma che in definitiva non porta grandi novità al genere né fa tesoro degli insegnamenti di quei titoli, come Bioshock ad esempio, che il genere hanno saputo innovarlo profondamente negli ultimi anni. Le missioni si portano comunque avanti con piacere e senza problemi, ma personalmente mi aspettavo un gameplay maggiormente libero, "emergente" e tattico da parte di chi questo genere lo cavalca da decenni.

Tiriamo le somme

Rage è un titolo vario, visivamente spettacolare e dal gameplay solido che però rimane ancorato a canoni ormai classici del genere FPS, nonostrante la novità delle corse in auto e gli elementi simil-GdR. Nonostante la parziale delusione dovuta a questo, rimane comunque un titolo godibilissimo e consigliato a tutti gli amanti del genere, che ne godranno per molte ore anche grazie alle missioni cooperative ed alle corse multigiocatore.
8.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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