Recensione - Rise of Nightmares
Il Gioco
Rise of Nightmares è un'avventura horror in prima persona in cui vestiamo i panni di Josh, un turista americano in vacanza in Romania con la moglie Kate: dopo una prima fase tutorial in cui ci vengono illustrati i fondamenti di movimento e combattimento, e nella quale non impersoniamo il protagonista ma lo sfortunato prigioniero di una segreta popolata da esseri simili a zombie, ci ritroviamo su un treno con Kate mentre lei sta per rivelarci una informazione apparentemente molto importante: prima che possa farlo, però, si accorge che Josh nascondeva una bottiglia di liquore nella giacca, evidentemente a causa di problemi di alcoolismo, e dopo una sfuriata si allontana arrabbiata. Ci mettiamo così alla ricerca della nostra amata tra le carozze del treno, incontrando durante il tragitto vari individui come delle ballerine, un gruppo di ragazzi diretti ad un rave ed una inquietante zingara che, dopo averci letto le carte, ci allontana terrorizzata. Arriviamo infine al vagone ristorante, che troviamo però ricoperto di sangue. In fondo al vagone un inquietante individuo con una maschera di ferro si allontana con la nostra Kate sulle spalle: prima di sparire, costui si volta verso di noi e la maschera si apre come un fiore dai petali d'acciaio, mostrandoci un volto mostruoso. Da qui la situazione degenera: il treno deraglia finendo in un fiume e, dopo esserci messi in salvo, iniziamo la ricerca di Kate che ci porterà a reincontrare i superstiti del treno fino a finire in un misterioso castello, popolato da terrificanti creature.Il gameplay di Rise of Nightmares fa uso esclusivamente dei controlli di movimento tramite Kinect permettendoci di vagare per le ambientazioni, combattere i vari nemici ed interagire con oggetti o elementi dell'ambiente. A differenza di quel che si potrebbe pensare visti gli altri titoli usciti finora per il sensore di Microsoft, il gioco Sega non rappresenta un'esperienza su binari ma ci permette di esplorare liberamente gli ambienti utilizzando un innovativo sistema di controllo: ruotando leggermente le spalle a destra e sinistra possiamo muovere lo sguardo del protagonista nella relativa direzione, mentre lo spostamento di una delle nostre gambe avanti o indietro ci permette di farlo avanzare o indietreggiare. Esiste comunque anche una modalità di "esplorazione automatica", attivabile alzando il braccio destro, che ci permette di raggiungere in automatico la prossima destinazione; questa non è però disponibile nelle aree in cui sono presenti nemici, inoltre il suo utilizzo non ci permette di esplorare a fondo gli ambienti per scoprire eventuali oggetti da raccogliere. Man mano che esploriamo le ambientazioni, progredendo comunque in maniera lineare, ci può infine capitare di incontrare vari personaggi, con i quali possiamo avviare delle cut-scene di dialogo che ci aiutano a comprendere meglio quello che sta accadendo.
Unitamente all'esplorazione, un'altra componente fondamentale del gioco sono i combattimenti: quando incontriamo uno o più nemici ci basta posizionare le braccia davanti al petto, in posizione difensiva, per "agganciare" quello più vicino ed iniziare un combattimento. Da questo momento potremo poi colpirlo sferrando colpi con le braccia, pararci dai suoi colpi oppure calciarlo via con le gambe, azione utile ad esempio quando ci troviamo nei pressi di pareti piene di spuntoni affilati, sui quali possiamo scagliare i nostri assalitori. I combattimenti possono avvenire sia a mani nude che raccogliendo le tante armi disponibili negli scenari, molte delle quali rilasciate dai nemici stessi dopo averli uccisi: tubi di ferro, mazze, coltelli, machete, motoseghe e tirapugni sono solo una piccola parte dell'armamentario a nostra disposizione. Ogni strumento si usura col tempo fino a diventare inutilizzabile oppure finisce il carburante, come per la motosega, o le munizioni come nel caso di alcune fiale esplosive da lanciare contro i nemici; saremo quindi sempre alla ricerca di nuove armi.
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