Recensione - Mortal Kombat: Deadly Alliance
La storia alla base del gioco non è nulla di particolarmente profondo, ed è semplicemente un pretesto per vedere i vari personaggi scontrarsi sul campo. Due potenti personaggi, Shang Tsung e Quan Chi, stringono un'alleanza mortale (da qui il titolo del gioco) per poter resuscitare il re Dragone e dominare il mondo, e raggruppano una serie di combattenti per riuscire nell'intento; ad opporsi a questo piano c'è Raiden, il dio del fulmine, che con lo scopo di impedire questo piano malvagio, ha a sua volta assemblato un gruppo di picchiatori. Inizialmente avremo la possibilità di scegliere tra 12 personaggi, divisi tra fazione cattiva, fazione buona, e neutrali. Man mano che si procede con il gioco sarà possibile sbloccare molti nuovi personaggi che si andranno ad aggiungere a quelli presenti all'inizio. Nel gioco ritroviamo ovviamente molte vecchie conoscenze, come Sub-Zero, Sonya Blade, Jhonny Cage, Kano, Kitana, e Scorpion, ognuno dei quali sarà anche associato ad una propria arena preferita.
Ogni personaggio potrà combattere secondo tre distinti stili, ognuno con una propria serie di mosse speciali, ed è possibile cambiare da uno stile all'altro durante il combattimento con la semplice pressione del grilletto dorsale sinistro, permettendo così di creare anche combinazioni di colpi con stili differenti. Due degli stili disponibili per ogni personaggio sono a mani nude, mentre il terzo richiede l'uso di armi bianche come lance, spade e katana. Lo stile "armato" rende i colpi dei personaggi molto più letali, ma li rende anche più sensibili agli attacchi avversari. La possibilità di usare più stili di combattimento combinandoli tra loro infonde senza dubbio una certa originalità al titolo, distinguendolo abbastanza dai suoi predecessori ed anche dagli altri picchiaduro in circolazione, anche se rende più difficile memorizzare tutte le combinazioni di tasti necessarie per le varie mosse presenti nei tre stili. Il controllo dei personaggi è fortemente ereditato da quello di Tekken (quindi molto arcade), con qualche differenza per quanto riguarda parate e contromosse, e con in più la possibilità di effettuare un attacco a distanza, unico per ogni giocatore, con arpioni, colpi di energia, palle di fuoco e quant'altro.
Abbiamo a disposizione tre modalità di gioco: Versus, che permette di combattere contro un amico (lo scopo principale dei giochi di questo tipo), Konquest, una sorta di percorso guidato molto ben fatto che ci permetterà di apprendere tutte le mosse disponibili per i vari personaggi, ed infine la modalità principale, ossia la "Arcade". Quest'ultima modalità ci permetterà di scegliere un personaggio e confrontarci in successione con tutti gli altri, fino a scontrarci con i cattivoni Shang Tsung e Quan Chi. Farà felici i fan di vecchia data del gioco il ritorno delle fasi intermedie tra un combattimento e l'altro per testare la propria potenza, in cui dovremo svolgere prove di forza come rompere una fila di mattoni o delle tavole, o anche eseguire dei sotto-giochi di varia natura. Nel gioco vengono inoltre guadagnate delle monete chiamate "Kurrency", che ci permetteranno di sbloccare nuovi personaggi e livelli del gioco, video in computer grafica, disegni ed altro ancora. Gli extra da sbloccare sono veramente molti, e sarà necessario molto impegno e tempo davanti il televisore per riuscure a collezionarli tutti.
Dal punto di vista grafico il gioco si fa rispettare pur non raggiungendo picchi grafici elevatissmi, ma considerata la su natura multipiattaforma, il risultato è più che soddisfacente, con animazioni fluide (le fatalities sono impressionanti) ed effetti di luce e particellari molto convincenti. I personaggi e le arene sono ben realizzati con un ottimo livello di dettaglio, i luoghi sono molto convincenti e presentano anche diverse animazioni di sfondo per rendere il tutto più interessante. L'effetto del sanguinamento, che ormai è il marchio distintivo della serie, è realizzato molto bene con schizzi di sangue e fiotti che grondano lungo il corpo dei personaggi per arrivare a spargersi a terra, ed ogni ferita inflitta continuerà a sanguinare fino alla fine del match. Anche il lato audio risulta ben curato, con effetti sonori ben fatti e convincenti, come le grida di dolore ed il suono degli schizzi di sangue, e con una colonna sonora molto dark, appropriata al tipo di ambientazioni che si vivono nel gioco.
Dopo un iniziale scetticismo, dovuto alle deludenti prestazioni dei due titoli precedenti della serie, possiamo dire che Mortal Kombat: Deadly Alliance è un ottimo gioco, in grado di sorprendere piacevolmente il giocatore e di ridarci i livelli di divertimento dei primi episodi. Chi è in cerca di un picchiaduro ben fatto, divertente e longevo, sicuramente non sarà deluso da questo titolo. 7.2
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