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Dungeon Siege III
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Recensione - Dungeon Siege IIIXbox 360Game

Dopo sei anni dall’uscita di Dungeon Siege II, RPG a visuale isometrica sviluppato unicamente per PC da Gas Powered Games, i ragazzi di Obsidian Entertainment ci propongono il seguito anche su console. Vediamo insieme se Dungeon Siege III è riuscito a unire tutte le principali caratteristiche di gioco che hanno reso così celebre la saga per creare un’esperienza definitiva nel campo dei GDR d’azione.

Il Gioco

La trama di Dungeon Siege III ruota attorno a Ehb, un immenso regno protetto da un antico ordine di guerrieri chiamato la Decima Legione. Nel regno la vita dei cittadini trascorre tranquilla fino a quando un giorno i legionari vengono erroneamente accusati di aver ucciso il Re: la pena da scontare è la morte. Passano gli anni e alcuni discendenti diretti della Legione decidono di fondare una comunità con lo scopo di scoprire realmente cosa o chi aveva causato realmente la morte del Re. E saremo noi a dover far chiarezza sulla faccenda, vestendo i panni di uno dei quattro personaggi disponibili sin dall’inizio: Lucas Montbarron, Anjali, Reinhart Manx o Katarina. Lucas è il figlio del Gran Maestro della Legione e non avrà pace finchè l’onore della sua famiglia non sarà ristabilito, Anjali è un personaggio misterioso appartenente agli spiriti del fuoco e non si sa perchè è stata cresciuta dagli amici della Legione, Reinhart appartiene all’antica stirpe di maghi della Legione e ha approfondito lo studio e la pratica della magia per poter un giorno vendicare i suoi antenati, mentre Katarina infine è la figlia illegittima del vecchio Gran Maestro della Legione ed è una strega con molta esperienza nella guerra.

Una volta scelto il personaggio da impersonare, veniamo catapultati immediatamente nelle lande desolate e distrutte del regno dove nostro compito sarà quello di radunare i superstiti e formare un valoroso gruppo che ci aiuterà nell’impresa di riconquistare la fiducia dei cittadini di Ehb e tornare così a difendere il regno estirpando il vero male che incombe su esso. La meta non sarà facile da raggiungere: dobbiamo affrontare per tutta la durata del gioco tremende creature venute dal nulla e cittadini scettici della nostra innocenza che proveranno in tutti i modi ad ostacolare la nostra impresa. Ogni volta che vinciamo una battaglia, il nostro personaggio aumenta la sua esperienza. Accumulata abbastanza esperienza si passa al livello successivo e si guadagnano punti abilità, punti capacità e punti talento. Grazie alle abilità, nove in tutto, il personaggio riusce a compiere nuove azioni in combattimento; queste possono essere ulteriormente potenziate grazie ai punti capacità. L’abilità potenziata può essere usata colpendo ripetutamente il nemico e riempiendo la speciale barra della maestria. I punti talento, invece, sono dei bonus che servono a potenziare altri parametri del nostro personaggio non legati alle abilità.

Amore

Grande longevità

- All’inizio dell’avventura abbiamo facoltà di scegliere tra quattro personaggi dalle caratteristiche molto differenti e dagli stili di combattimento e crescita delle abilità diversi l'uno dall'altro. Una volta terminato il gioco con uno di loro, è possibile ricominciarlo con un altro affrontando l’avventura in maniera del tutto diversa rispetto a prima. Questo aiuta ad aumentare molto la longevità e rigiocabilità del titolo, che aumenta ulteriormente anche grazie alla possibilità di giocare la storia insieme ad un nostro amico. In cooperativa risulta ancora più divertente pianificare strategie e perlustrare attentamente il territorio così da recuperare tutti i tesori nascosti, così da poter ottenere un'alta percentuale di completamento. Riguardo alla co-op vale però la pena menzionare il fatto che il giocatore "ospitato" nella partita non riceve potenziamenti o avanzamenti che permangono anche una volta usciti: a qualcuno questo potrebbe non piacere anche se io non l'ho trovato essere un gran problema.

Sistema di combattimento

- Il sistema di combattimento è il cuore pulsante di ogni gioco di questo tipo, e quello di Dungeon Siege III è semplice da apprendere e da padroneggiare ed è, nel contempo, davvero molto profondo. Il giocatore capirà presto che per vincere la maggior parte delle battaglie non basta utilizzare un furioso button mashing senza badare a una pianificazione accurata delle proprie mosse. Le creature nemiche sono dotate di una buona intelligenza artificiale e tutte si differenziano tra loro per il loro stile di combattimento. Mentre alcuni nemici possono essere abbattuti con la semplice e frenetica pressione dei tasti di attacco, tanti altri richiedono una tattica ben studiata che implica determinati movimenti sul campo e armi specifiche da utilizzare. Solo così si riesce a mettere il nostro avventuriero in una condizione privilegiata. Sia l’ottimo sistema di combattimento che una difficoltà che aumenta con il proseguire del gioco ma che non risulta mai frustrante, fanno del gameplay uno degli aspetti positivi del gioco.

Il tocco di Mida

- Altri giochi ci hanno abituati a doverci sbarazzare delle cianfrusaglie che riempivano il nostro inventario gettandole o vendendole a negozianti, perché troppo pesanti o ingombranti nell'inventario. In Dungeon Siege III questo è comunque possibile, ma quello che ho particolarmente apprezzato è che il gioco ci offre la possibilità di tramutare ogni oggetto direttamente in oro da poter spendere in nuovo materiale come armi e gadget vari. Funzione certamente molto comoda quando ci troviamo distanti da un commerciante.

Comparto grafico e tecnico

- Fatta eccezione per delle animazioni che avrebbero dovuto essere curate maggiormente e per alcuni rilievi montuosi rappresentati in maniera piuttosto povera, graficamente il titolo si difende bene. Il sistema di illuminazione dinamica riesce a rendere suggestive tutte le ambientazioni di gioco, sia per quanto riguarda le aree interne alle strutture che quelle esterne. L’atmosfera creata dai giochi di luci ed ombre contribuisce a immergere il giocatore in un mondo fantasy a tratti surreale. Sia i personaggi principali che la riproduzione della maggior parte degli avversari hanno un buon livello di dettaglio. Ogni ambientazione che fa da cornice all’avventura è caratterizzata da una diversa conformazione naturale; visiteremo lussureggianti foreste, immense caverne sotterranee, castelli diroccati e varie location cittadine. Molto buoni alcuni effetti speciali che accompagnano i combattimenti e punto a favore anche per la telecamera che non offre mai punti ciechi. Da evidenziare assolutamente il comparto sonoro, eccellente. Le musiche che ci accompagnano per tutta la durata dell’avventura seguono sapientemente il ritmo dell’azione, alternando temi e melodie dal carattere più triste a musiche dal carattere più frenetico. Il tono assunto dai doppiatori (il gioco è in inglese con sottotitoli in italiano) è espressivo e l’audio sempre sincronizzato col labiale.

Odio

Trama lineare

- Non mi sarei aspettata certo una trama indimenticabile, ma neanche così lineare e scontata. A prescindere dal personaggio che deciderete di usare, la trama procede identica per ognuno fatta eccezione per pochissimi piccoli particolari che non risaltano nel contesto generale. Già a circa un quarto del gioco vi sarà possibile intuire in che maniera Dungeon Siege III si concluderà. Ci sono dei momenti in cui al giocatore è richiesto di fare una scelta, ma questa non andrà ad influire sull'esito finale: se poi aggiungiamo che anche le missioni secondarie sono piuttosto monotone e i protagonisti mancano di un certo carisma, è inevitabile concludere che la sceneggiatura non è certo il punto di forza di questo titolo.

Tiriamo le somme

Certamente non è un must buy, ma nel complesso Dungeon Siege III è un ottimo action-RPG con un sistema di combattimento appagante, alcuni spunti originali, un comparto grafico apprezzabile e un sonoro ad alti livelli. A questo aggiungiamo l'ottima longevità grazie alla rigiocabilità e la presenza della co-op. Peccato solo per una trama non all'altezza delle aspettative.
8.0

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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