Recensione - DiRT 3
di
Christian De Filio / DarkChris
P
Il Gioco
DiRT 3 ci accoglie con un nuova interfaccia grafica che mostra sin da subito le prime differenze col precedente capitolo; niente più roulotte o camper come base di partenza, ma di nuovo quei menù stilosi e dinamici che avevano già fatto la loro comparsa in DiRT1 qualche anno fa. Da qui possiamo scegliere le varie modalità di gioco e gestire le varie opzioni: il tutto si presenta sotto forma di quattro triangoli tridimensionali, che rappresentano i vari campionati, ognuno dei quali è suddiviso in quattro eventi composti generalmente da cinque gare ciascuno. Come da tradizione della serie i campionati non sono composti unicamente da gare di rally, ma racchiudono anche altre discipline. Più esattamente troviamo: Rally Cross, che consiste in gare con otto partecipanti su circuiti di diversa natura, il Land Rush, composto anche questo da gare su circuiti, pieni di salti e pozze, ma da disputare con trucks o buggies, il Trail Blazer, gare da punto a punto con potenti auto da oltre 800 cavalli, il Drift Showcase, cioè una serie di sfide dove cercare di ottenere più punti possibili effettuando continue derapate e lo Smash Attack, una variante del Gate Crusher presente in DiRT 2 nel quale dobbiamo distruggere delle sagome di cartone nel minor tempo possibile ed evitare allo stesso tempo di colpirne altre. Troviamo infine la vera novità di quest’anno, cioè la Gymkhana, ossia una serie di prove di abilità durante le quali dovremo effettuare salti, derapate, burnout (bruciare cioè le gomme facendo ruotare l’auto sullo stesso punto), ecc. Queste nuove sfide si praticano in delle arene appositamente attrezzate con rampe, aree ben delimitate per i burnout, enormi strutture gonfiabili intorno alle quali derapare mantenendo una certa traiettoria e anche alcuni elementi atipici come delle gru da lavoro, impalcature edilizie e container vari. Una volta completate tutte le sfide presenti in una stagione, si sbloccheranno le arene per poter praticare la gymkhana free-style, dove è possibile cimentarsi in varie prove senza limiti di tempo.In DiRT 3 non dovremo scegliere un team fisso col quale affrontare la progressione della carriera, ma semplicemente decidere di gara in gara l’auto del team che preferiamo per quella singola prova: vincendo ed aumentando il nostro livello di pilota potremo sbloccare nuove auto, nuove livree e nuovi sponsor che andranno ad arricchire il parco macchine a nostra disposizione. Oltre alle moderne auto da rally potremo anche guidare le classiche vetture usate negli anni 60/70/80 e 90, con modelli storici come la Fiat 131 Abarth, la Lancia Fulvia o la Renault 5. Le location dove si svolgono le varie competizioni spaziano dalle regioni nordiche della Finlandia e della Norvegia alle montagne di Aspen, alla zona dei grandi laghi del Michigan, alle torride distese del Kenya fino ad arrivare alla zona portuale della città di Monaco.
Lo stile di guida offerto da DiRT 3 non si discosta molto da quello del precedente capitolo ed è ancora una volta una via di mezzo tra l’arcade e la simulazione, a seconda del livello di difficoltà impostato e degli aiuti attivati, anche se in ogni caso il livello di realismo non raggiunge mai vette esasperate ed il gioco tende a mantenere ancora una volta l’ago della bilancia più verso una giocabilità immediata ed arcade con un livello di sfida comunque sempre appagante. Segno evidente di questa filosofia sono i flashback nuovamente presenti ed utilizzabili per riprovare un piccolo segmento di pista affrontato nel modo sbagliato, perdendo ovviamente importanti punti esperienza nella valutazione finale della gara.
Immancabile anche il supporto multigiocatore, che ci permette di competere sia online che a schermo condiviso in tutti i tipi di gara presenti nella parte single player, ma con l'aggiunta di tre modalità "party" pensate appositamente per divertirsi in gruppo senza preoccuparsi di tempi e podi: in Invasion vince chi fa più punti buttando giù dei robot di cartone, Transporter rappresenta invece la versione su quattro ruote di Cattura la Bandiera, mentre in Outbreak dovremo cercare di non farci urtare dai nemici "zombizzati", cercando di rimanere l'unica auto a non essere infettata, oppure urtare i nemici ancora illesi qualora qualcuno ci abbia infettato. Delle modalità più "caciarone" e meno seriose rispetto alle altre, nelle quali vi divertirete molto soprattutto in presenza di amici piuttosto che sconosciuti sul Live.
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