Recensione - L.A. Noire (old-gen)
Il Gioco
Los Angeles. 1947: di ritorno dai campi della Seconda Guerra Mondiale, Cole Phelps si arruola nel Dipartimento di Polizia per cercare di redimersi dagli orrori della guerra. Iniziando come semplice poliziotto di pattuglia, le sue doti analitiche e prontezza d'animo lo condurranno in una luminosa carriera all'interno del dipartimento, passando di reparto in reparto fino a scavare nei recessi più marci della città stessa. Il nostro scopo nel gioco è quello di condurre Phelps nella sua ascesa all'interno del LAPD esaminando scene del crimine, cercando indizi, interrogando testimoni e sospetti. Senza disdegnare però una buona dose di scazzottate, sparatorie ed inseguimenti.L.A. Noire (old-gen) è strutturato come un sorta di serie TV in cui ogni episodio rappresenta un caso da seguire: ognuno di questi è introdotto da un titolo di testa, una breve cut-scene che mostra lo svolgimento del crimine senza mostrarne però l'autore, ed inizia poi con un briefing in cui Phelps riceve dai suoi superiori i dettagli del caso prima di recarsi sul luogo del delitto e iniziare l'indagine. Siamo alle prese con un action-adventure investigativo il cui cuore pulstante è rappresentato dalle componenti di esplorazione dei luoghi chiave di ogni delitto e interrogazione di sospettati e testimoni, mentre le componenti più prettamente action, seppur presenti, costituiscono sicuramente la parte meno importante del gioco. Durante le fasi di investigazione, dove si sono svolti i crimini o nelle abitazioni delle persone coinvolte, abbiamo la possibilità di esaminare i numerosi oggetti presenti (tra cui anche i corpi delle vittime) per capire se possano fornirci indizi utili: passando vicino agli oggetti esaminabili, il joypad ci dà una scossa per farci capire che possiamo raccoglierli, dopo di che possiamo guardarli da diverse angolazioni finchè Phelps non dirà se sono rilevanti o meno per il caso, segnando il tutto sul suo taccuino. Queste fasi ricordano molto quelle di un'avventura punta e clicca vecchio stile, quando cliccavamo su ogni oggetto per scoprire se potesse essere utile nel progresso della storia.
Dopo la fase di analisi delle prove, si passa agli interrogatori di testimoni e altre persone coinvolte, spesso raggiungibili in auto. La meccanica è questa: Phelps ha un taccuino in cui annota tutte le tracce più importanti del caso, e per ognuna può fare una domanda alla persona che ha di fronte. Questa risponderà in maniera più o meno sincera e starà a noi reagire in base a se pensiamo che menta, che dica la verità oppure se abbiamo il dubbio che ci stia nascondendo qualcosa e quindi vada pressarla per ottenere maggiori informazioni. Questa decisione può essere presa sia in base a quello che sappiamo della persona e alla coerenza delle sue parole con le prove raccolte fino a quel momento, sia osservandone le espressioni facciali per capire se sia davvero sincera. Reagendo nel modo giusto il nostro interlocutore ci rivelerà ulteriori informazioni e indizi, mentre se sbaglieremo taglierà corto rifiutandosi di proseguire su quell'argomento; nel caso in cui lo accusiamo di mentire, inoltre, dovremo supportare tale accusa fonendo delle prove selezionandole tra tutti gli indizi raccolti fino a quel momento. Ad esempio, un testimone ci riferisce di aver visto la vittima di un omicidio litigare violentemente con la moglie poco prima della sua morte: andiamo poi a parlare con la vedova e questa ci dice che non c'erano problemi tra lei e il defunto marito. Accusandola di mentire, questa si dimostrerà offesa e dirà che non abbiamo prove, dopo di che selezionando sul taccuino la voce relativa alla dichiarazione del testimone la smaschereremo portandola a rivelare maggiori informazioni.
In aiuto alle fasi di ricerca indizi ed interrogatorio, il gioco ci propone un sistema di "punti intuizione": man mano che risolviamo i casi, otteniamo questi punti che possiamo poi spendere per ottenere degli aiuti in queste attività. Possiamo rivelare la posizione di tutti gli oggetti rilevanti sulla mappa, chiedere la rimozione di una tra le tre reazioni disponibili alle domande degli interrogatori oppure, se connessi al Live, usare l'opzione "chiedi alla community" per visualizzare come gli altri giocatori hanno reagito in quel frangente. I punti intuizione non si guadagnano comunque con grande frequenza, è quindi bene spenderli solo quando davvero necessario.
Oltre a questa componente investigativa, L.A. Noire (old-gen) varia l'esperienza anche con altri elementi come gli spostamenti in auto da un luogo all'altro dell'indagine (ma è sempre possibile chiedere al nostro partner di guidare, una sorta di teletrasporto per chi non vuole guidare per lunghi tratti), sparatorie con tanto di sistema di copertura, combattimenti corpo a corpo e inseguimenti sia in auto che a piedi. Queste fasi maggiormente action ricoprono comunque un peso molto inferiore nell'economia del gioco rispetto all'investigazione, tanto da risultare più semplificate rispetto a giochi che le pongono come parti centrali del gameplay. Un buon 60-70% del tempo nel gioco lo passerete a cercare indizi e parlare con altri personaggi, mentre il restante sarà occupato da queste altre attività. Alla fine di ogni caso, il gioco valuterà poi la vostra performance dandovi un voto in base al numero di indizi raccolti e di domande giuste effettuate: qualora non siate soddisfatti del punteggio raggiunto, potrete in ogni momento uscire al menu principale e selezionare un singolo caso da svolgere nuovamente.
Il gioco ci propone anche possibilità al di fuori dei casi principali: spostandoci in macchina potremo ad esempio captare comunicazioni radio relative a crimini di strada nei quali potremo intervenire per cercare di sventarli, mentre per gli amanti dei collezionabili sono presenti numerose possibilità come la raccolta di edizioni del quotidiano locale, abiti per il protagonista, lo sblocco di tutte le auto presenti o la ricerca di tutti i luoghi più famosi della Città degli Angeli.
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