Recensione - Knights Contract
di
Veronica Rasi / Sirius
P
Il Gioco
Knights Contract ci vede giocare nei panni di Heinrich, un ex cacciatore e boia di streghe nel periodo dell'inquisizione medievale che, dopo aver ucciso la strega innocente Gretchen, si è visto maledetto con l'immortalità e costretto a vagare in eterno. Un giorno però Heinrich incontra una ragazza che si rivela essere la reincarnazione di Gretchen ed apprende che anche altre streghe uccise da Heinrich sono tornate e si stanno organizzando per porre fine all'umanità intera. La ragazza promette al nostro eroe di liberarlo dalla maledizione se la aiuterà a combattere la nuova minaccia: inizia così la nostra avventura.Il gioco è strutturato in una serie di livelli, venti in tutto, che dobbiamo percorrere soffermandoci spesso a combattere i nemici demoniaci creati dalle ex-compagne di Gretchen: i combattimenti attingono a piene mani dalla tradizione degli action-game orientali, permettendoci di sferrare attacchi leggeri, potenti, speciali e di effettuare diverse combo per aumentarne la potenza. Ma la particolarità del gameplay sta nel rapporto tra Heinrich e Gretchen: il primo è controllato direttamente dal giocatore, è immortale e non può essere ucciso, non importa quanto male giochiamo, mentre la seconda è una potente maga ma molto vulnerabile. Durante i combattimenti uno dei nostri obiettivi primari è quindi mantenere i nemici alla larga da Gretchen, che altrimenti potrebbe morire costringendoci a ripartire dall'ultimo salvataggio; per contro, la strega ci mette a disposizione una serie di potenti attacchi magici utilizzabili contro i nostri nemici e potenziabili man mano che si procede con l'avventura. Qualora dovesse venir ferita e la sua energia vitale si dovesse avvicinare allo zero, abbiamo la possibilità di prenderla in braccio: questo le permette di recuperare lentamente le forze, ma ci impedisce di combattere.
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