Recensione - Marvel vs. Capcom 3: Fate of Two Worlds
Il Gioco
Marvel vs. Capcom 3: Fate of Two Worlds arriva a dieci anni di distanza dal precedente episodio della saga Capcom e ne riprende appieno la filosofia di base: offrire un picchiaduro più più amichevole verso le masse non solo grazie all'aiuto di un pantheon di personaggi, i supereroi Marvel, conosciutissimi anche al di fuori del mondo videoludico, ma soprattutto grazie ad un gameplay più accessibile.La struttura del gioco non presenta particolari sorprese per chi è avvezzo a questo genere: troviamo la modalità Arcade nella quale una volta scelti i nostri eroi dobbiamo affrontare una serie di combattimenti fino ad arrivare allo scontro finale, la possibilità di giocare in Versus contro un nostro amico in locale e una modalità allenamento per apprendere al meglio tutte le mosse e combo dei vari personaggi (in grado anche di simulare i ritardi comportati da diversi livelli di lag online). Immancabile la modalità multiplayer, dotata di una lobby in cui più giocatori possono incontrarsi e organizzare gli incontri. Oltre a questo trova posto anche la modalità Missioni, dove per ogni personaggio del roster troviamo dieci singole sfide da completare. Si tratta di sequenze di combo man mano sempre più difficili: mentre riuscirete a completare le prime 4-5 di ogni personaggio senza sudare troppo, le rimanenti vi impegneranno un bel po' e richiederanno una buona dose di tentativi e buona memoria per ricordare tutte le mosse e combo (si arriva a sequenze di quasi venti) da concatenare velocemente, senza errori o pause.
Il gioco ci vede scendere in campo con un team di tre personaggi, tutti selezionabili individualmente: nei combattimenti ne usiamo uno per volta con la possibilità di passare in ogni momento ad uno degli altri due compagni di squadra, oppure possiamo richiamare dei loro veloci assist previo riempimento di una apposita barra di azione. La possibilità di passare da un personaggio all'altro ha una doppia valenza: quella di sfruttare il personaggio più adatto a contrastare il nemico di turno e la possibilità di far riposare personaggi pesantemente feriti, che una volta messi da parte possono recuperare lentamente energia. Come per Street Fighter IV, il gameplay è di tipo bidimensionale pur essendo personaggi e sfondi resi in 3D e, come da tradizione Capcom, non mancano combinazioni più o meno complesse che danno vita ad attacchi potentissimi ed altamente scenografici. Man mano che combattiamo, poi, tutte le nostre azioni vengono registrate da un sistema di statistiche che va a modificare il nostro "dossier", una scheda che riassume tutti i progressi fatti nel gioco, la percentuale di utilizzo di ogni personaggio e sintetizza in un grafico circolare il nostro stile di combattimento; ogni giocatore può visualizzare i dossier degli avversari incontrati online, per poterne così studiare le caratteristiche.
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