Recensione - Majin and the Forsaken Kingdom
di
Luca Airoldi / Airluck
P
Il Gioco
Majin and the Forsaken Kingdom è un gioco d’azione che basa il suo gameplay da una parte sulla risoluzione di puzzle ed enigmi e dall’altra su sequenze di gioco prettamente platform. La struttura del titolo di Bandai-Namco ripercorre pertanto gli stilemi tipici del genere platform organizzato a livelli, dove l’avanzamento di gioco è legato a doppio filo con la soluzione degli enigmi man mano proposti. Essendo però anche un gioco d’azione, Majin and the Forsaken Kingdom non disdegna di proporre situazioni basate sul combattimento con armi bianche e magie. Ciò che inoltre caratterizza il gioco è senza dubbio la presenza di due protagonisti, Tepeu (il nostro alter-ego) e Majin, una sorta di troll gigante dagli immensi poteri addormentati: è proprio sulla collaborazione tra i due che il gameplay fa ruotare tutte le sue meccaniche e le sue peculiarità.Il plot narrativo di Majin and the Forsaken Kingdom ci immerge in un mondo dalle tinte fantasy martoriato dalla presenza di una forza oscura, che sta mano a mano gettando la popolazione nella tenebra: Tepeu ha intenzione di combattere tale oscurità ma, per poterlo fare, scoprirà di dover necessariamente appoggiarsi sull’aiuto di Majin. Il troll gigante era un tempo il guardiano del regno ma, alla venuta dell’oscurità, è stato addormentato e deturpato di tutti i suoi immensi poteri. Ecco dunque che il sodalizio tra i due personaggi diviene fondamentale per poter portare avanti la missione: Tepeu aiuterà Majin ha recuperare i suoi poteri, mentre quest’ultimo farà della sua forza bruta un’importante arma per combattere le entità malvagie generate dalla forza oscura.
La cooperazione tra i due non è però deputata al solo combattimento (dove potremo ad esempio mettere in atto combo di coppia) ma anche, e soprattutto, alla risoluzione degli enigmi di cui è costellata la strada per giungere allo scontro con la forza oscura: da questo punto di vista, Majin diverrà molto utile per aprire portoni enormi e sfondare ostacoli piuttosto che aiutare Tepeu a saltare più in alto o a lanciarlo verso luoghi altrimenti irraggiungibili. D’altro canto, durante i combattimenti, Majin potrà fare buon uso della sua forza per far crollare pareti contro i nemici: riacquisendo con il progredire dell’avventura i suoi poteri celati, il gigante diverrà sempre più potente nonché essenziale per far fronte alle più disparate necessità. Per quanto riguarda i combattimenti è importante sottolineare come il titolo di Bandai-Namco consenta di adottare anche approcci stealth alle diverse situazioni: avvicinandosi di soppiatto al nemico è difatti possibile metterlo al tappeto con una mossa istantanea.
Facendo riferimento alla giocabilità, l’interazione di Tepeu con Majin è basata su semplici comandi da impartire a quest’ultimo: dal farsi seguire o far stare fermo il troll, fino alla richiesta di azionamento di meccanismi e di attacco o ruggito verso il nemico. L’esecuzione di tali comandi è semplice: basta premere il grilletto destro, puntare un bersaglio e premere il tasto corrispondente all’azione che si desidera venga effettuata da Majin.
In linea con la tradizione orientale, Majin and the Forsaken Kingdom non tralascia di arricchire il gameplay con qualche spruzzata di elementi ruolistici: tra tesori e gemme da recuperare, i due personaggi possono man mano salire di livello aumentando qualità come forza e resistenza, nonché migliorare il loro legame di amicizia rendendolo sempre più stretto e redditizio. Non ultima la possibilità di vestire Tepeu con indumenti recuperati durante l’avventura, in grado di attribuirgli determinate abilità speciali. Majin and the Forsaken Kingdom è infine completamente localizzato in lingua italiana.
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