Recensione - James Bond 007: Blood Stone
Il Gioco
L'ultima incarnazione di James Bond, quella interpretata da Daniel Graig nelle due pellicole Casinò Royale e Quantum of Solace, ha visto un cambiamento nei metodi e nel comportamento dell'agente britannico non indifferente. Meno interessato alle donne, più disobbediente nei confronti dei suoi superiori e più spietato e maggiormente affezionato alle care e vecchie armi da fuoco piuttosto che a tutti quei ninnoli tecnologici che erano soliti preparare per lui i cervelloni del SIS. Insomma, più che l'agente segreto tutto charme e trucchetti, il James Bond del nuovo millennio rasenta la definizione di killer. Con James Bond 007: Blood Stone, Bizarre Creations continua su questa linea portando sui nostri schermi una versione virtuale dello stesso Daniel Craig.Quando un noto ricercatore inglese viene rapito, il SIS mette subito in campo il suo agente migliore che da Atene a Monaco, da Bangkok a Nizza cercherà di capire chi c'è dietro a tutta la faccenda. Un James Bond mai così serio e dedito al suo lavoro si trova ben presto a dover sventare l'ennesimo piano che coinvolge armi biologiche, un miliardario russo con relativi sgherri e mercenari ed, ovviamente, l'immancabile bond girl di turno. Il tutto infuso in uno sparatutto in terza persona che alterna scontri a fuoco con coreografici combattimenti corpo a corpo e inseguimenti in auto: l'80% del gioco verte su una meccanica alla Gears of War con sparatorie condotte da ripari più o meno improvvisati, ma il resto delle fasi di combattimento e guida riescono a variegare sufficientemente il tutto scongiurando il rischio di un continuo senso di dejà-vu. A tutto questo si aggiunge una modalità multiplayer online a 16 giocatori, che ci propone dalla classica deathmatch a modalità squadre divise tra spie e mercenari, con diversi obiettivi.
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