Recensione - Dead Rising 2
di
Antonio Caronna / Black Master
P
Il Gioco
Dopo i tragici avvenimenti di Willamette l’epidemia di famelici zombie ha visto una brusca diffusione in molte città degli Stati Uniti e anche Las Vegas, città dedicata al gioco d’azzardo, lusso e divertimento, è inesorabilmente caduta sotto l’avanzata di migliaia di morti viventi. E’ proprio in questo contesto che prende vita Dead Rising 2, l’ultima fatica di Blu Castle Games. Abbandonati i panni del giornalista squattrinato Frank West, in questo sequel ci ritroviamo ad impersonare Chuck Greene, una stella nascente del motocross internazionale e, soprattutto, il padre più premuroso che una figlia potrebbe mai desiderare. Perché sì, Chuck ha una figlia di sette anni, Katey, infetta dal virus che ha contagiato migliaia di persone e bisognosa di assumere, ogni 24 ore, una dose di Zombrex, l’ultima barriera tra lei e la zombificazione completa. Purtroppo però il medicinale è piuttosto costoso e questo obbliga Chuck a tentare di tutto pur di racimolare i soldi necessari per poterlo acquistare.Proprio per questo motivo, il pilota si ritrova a partecipare al “Terror is Reality”, brutale show televisivo dalla dubbia moralità, ambientato nella città "gemella" di Las Vegas Fortune City e basato sull’uccisione sistematica di migliaia di zombie accuratamente “conservati” per l’occasione in resistenti gabbie di metallo. Tuttavia, come di certo potete immaginare, la situazione peggiora drasticamente e i morti viventi si ritrovano misteriosamente liberi di vagare indisturbati per la città.
Dead Rising 2 mantiene la stessa struttura narrativa e di gameplay del prequel, proponendo al giocatore un vastissimo ambiente esplorabile e 72 ore di tempo (simboliche: in tempo di gioco sono circa 10) per portare a termine la missione principale. I ragazzi di Blu Castle Games, tuttavia, pur non modificando sostanzialmente l’offerta ludica del titolo, sono riusciti a migliorarla e renderla molto più variegata tramite l’inserimento di alcune importanti novità.
Una di queste è senza dubbio la possibilità di combinare tra loro due oggetti, con la conseguente creazione di potenti e precisi strumenti di morte, piuttosto utili contro le numerose orde di morti viventi intenzionate a banchettare felicemente con la nostra carne. Per la prima volta nella serie viene anche inserita una modalità multiplayer competitiva, che ci fa prendere parte ad alcuni minigiochi online, e cooperativa, che permette di affrontare insieme ad un amico le vicissitudini di Chuck Greene.
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