Recensione - Spider-Man: Dimensions
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Spider-Man: Dimensions compie un drastico taglio con i precedenti titoli dedicati al'Uomo Ragno, rimuovendo l'elemento free-roaming e inserendoci in un gameplay più lineare e classico. Questa scelta operata dagli sviluppatori, i canadesi Beenox, non è casuale ma funzionale alla storia raccontata nel titolo: questa volta infatti ci troviamo alle prese con un’antica tavola dai poteri magici. Durante uno scontro con Mysterio per evitare che venga rubata, Spide-Man la rompe inavvertitamente e i vari pezzi della tavoletta vengo sparsi non solo per il mondo, ma anche attraverso diverse dimensioni. Qui sta infatti la più grande novità del titolo: ci troviamo a giocare in quattro diverse varianti del mondo del supereroe Marvel, tutte tratte da fumetti pubblicati in passato. La dimensione Amazing è quella "ufficiale", la più conosciuta anche dai non fan di spidey in cui troviamo il classico look dell'eroe. C'è poi la Ultimate, che ruota intorno all’utilizzo del costume nero con una caratterizzazione simil-cel shading molto ben riuscita, seguita dalla 2099, la versione futuristica dell’arrampicamuri con un level design fantascentifico e con una marcata impostazione di gioco votata alla velocità. Infine troviamo la dimensione più atipica, chiamata Noir: qui a farla da padrona è una marcata componente stealth.Ad esclusione di quest’ultimo universo la giocabilità rimane più o meno invariata, con la stessa mappatura dei comandi tra una dimensione e l'altra: con la possibilità di dondolare tra palazzi o altre strutture, combattere in corpo a corpo e avviluppare i nemici nelle nostre ragnatele. Ogni capitolo è caratterizzato dalla presenza di un villan diverso, venuto in possesso di un pezzo della tavoletta che dovremo recuperare. Inoltre in ogni livello sono presenti delle sottosfide che dovremo cercare di portare a termine per acquisire punti bonus da spendere in upgrade per il nostro personaggio, oppure per sbloccare qualche extra.
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