Recensione - RUSE
Il Gioco
Nel corso della campagna di RUSE seguiamo l’evolversi della carriera di John Sheridan, giovane ed acuto stratega statunitense che nel corso dell’offensiva degli Alleati alle forze del Terzo Reich vedrà i propri galloni aumentare di pari passo con i propri successi, trasformandosi in breve da semplice Tenente a Caporale Maggiore. La trama della vicenda, narrata tra una missione e l’altra e che ben presto si rivela ricca di intrighi e colpi di scena, è una piacevole cornice a quella che è l’azione vera e propria. Il titolo che Ubisoft ci offre per l’occasione è uno strategico in tempo reale che presenta tutte le tipiche meccaniche di questo genere, dall’approvvigionamento di risorse indispensabile per mantenere un esercito efficiente alla costruzione di caserme e fabbriche pesanti ove addestrare le nostre milizie, o alle opzioni di ricerca mirate alla creazione di unità avanzate; ma non è certo nelle solide fondamenta di un gameplay ultracollaudato che gli sviluppatori hanno deciso di introdurre le novità che rendono RUSE diverso dagli altri titoli in circolazione, quanto piuttosto in una serie di feature di assoluto rilievo.La prima di queste interessanti novità è costituita dai cosiddetti “stratagemmi”, manovre tramite le quali il giocatore può tentare di porsi in posizione di vantaggio sull’avversario in un contesto che trascende lo scontro a viso aperto: tramite lo spionaggio è ad esempio possibile conoscere l’esatta composizione dell’esercito nemico in termini di tipologie di unità per cercare di trovare qualche breccia nella difesa avversaria, oppure è possibile attivare la decrittazione delle trasmissioni ostili, per visualizzare gli ordini impartiti ad ogni singola divisione al fine di anticiparne i movimenti. Possiamo inoltre decidere di ordinare il silenzio radio ai nostri ragazzi, per renderli virtualmente invisibili ai nemici o ancora trasmettere gli ordini con frequenze invertite, in modo da far apparire ai radar nemici le nostre unità leggere come pesanti e viceversa.
L’idea di fondo del gioco è quella di offrire l’opportunità di poter schiacciare gli oppositori non solo con il massiccio spiegamento di uomini e mezzi ed un’attenta gestione degli stessi sul terreno di battaglia, ma anche attraverso l’inganno ed il sotterfugio, tentando di insinuare nella mente del nemico il dubbio, rendendo confusi i nostri movimenti e cambiando di continuo le carte in tavola. Questo è sottolineato da un ulteriore stratagemma molto originale, ovvero quello che da il via alla produzione di “unità fantoccio”, all’apparenza identiche alle controparti reali ma di fatto fittizie, create su telai di legna e stoffa, che hanno come unico fine quello di distrarre l’avversario costringendolo a scoprirsi o ad allentare la pressione su determinate zone.
Un altro tratto distintivo di RUSE è costituito dal sistema di controllo e dal versatile zoom che ne sta alla base. Attraverso la pressione della levetta destra in avanti o indietro, possiamo decidere se seguire le nostre truppe da una distanza molto ravvicinata, che ci consente tra l’altro di godere di ogni dettaglio del campo di battaglia come alberi, case, fattorie, strade ecc., o se tenere sotto controllo la situazione da un punto di vista più amplio, controllando le unità dalla mappa tattica. Aspetto originale è costituito dal fatto che allargando lo zoom fino a coprire tutto il campo di battaglia, ci si accorge di trovarsi a muovere le nostre truppe come fossero pedine su di un plastico posto nella sala di comando del nostro quartier generale; una chicca di grande classe.
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