Recensione - Ninja Gaiden
Chi ha giocato ad uno degli episodi del picchiaduro Dead Or Alive ha probabilmente già una discreta familiarità col ninja Ryu Hayabusa, protagonista di Ninja Gaiden e uno dei migliori lottatori nella serie di picchiaduro Tecmo. In realtà le origini di Ryu affondano le proprie radici più indietro nel tempo ed esattamente nel 1988, quando uscì nelle sale giochi il primo Ninja Gaiden, picchiaduro a scorrimento 2D. A questo seguirono ulteriori capitoli e porting su diverse piattaforme come NES, SNES e GameBoy, tutti contraddistinti da un elevato livello qualitativo ed un approccio all'azione molto apprezzato dai giocatori. Dopo un lungo periodo di assenza della serie dai nostri monitor, gli sviluppatori del Team Ninja hanno realizzato una reinterpretazione in chiave moderna della serie, fondendo con maestria tecniche di sviluppo avanzatissime con un approccio all'azione ed alla giocabilità di impostazione classicissima.
Ryu is back!
Ryu Hayabusa è un ninja della dinastia del Drago ed il prescelto affidatario della Dragon Sword, una spada mistica che si narra sia stata forgiata da un dente di drago e che è stata usata per generazioni dal clan degli Hayabusa per combattere ogni tipo di male incombente. Il clan di Ryu è però anche il custode di un'altra spada, la malvagia Black Dragon Sword, forgiata dalle ossa di un drago nero e fonte di un incredibile potere in grado di corrompere ogni essere che ne venga a contatto. La storia del gioco inizia quando Ryu, dopo essere stato iniziato dal suo maestro, viene a sapere che il villaggio del suo clan è stato messo a ferro e fuoco da parte dei soldati dell'impero di Vigoor, col fine di impadronirsi della Black Dragon Sword. Ryu raggiunge il villaggio solo per scoprire che sono tutti morti e la malvagia spada sottratta: qui inizia la sua avventura che lo porterà nel cuore della città di Tairon, capitale dell'impero di Vigoor, alla ricerca della spada sottratta alla sua famiglia, spinto da una ormai implacabile sete di vendetta.
Il gioco inizia con un livello introduttivo: dobbiamo raggiungere il dojo di Murai, il maestro di Ryu, e durante il tragitto potremo apprendere tutte le meccaniche di gioco. La prima cosa che noteremo sin da subito è l'assenza di una telecamera governabile a nostro piacimento: durante il gioco controlleremo il personaggio con una visuale in terza persona, ma ma non potremo ruotare la telecamera per inquadrare le aree che vogliamo, com'è ormai prassi nei giochi con visuale in terza persona. La camera ci seguirà sempre cercando di adattarsi al meglio ad ogni situazione, e l'unica libertà che ci è concessa è quella di poterla richiamare alle spalle di Ryu in qualsiasi momento tramite la pressione del grilletto destro. Anche se inizialmente scomoda, col proseguire del gioco ci sarà chiaro il motivo di una scelta simile: ci troveremo infatti ad affrontare situazioni altamente concitate combattendo decine di nemici, ed essere costretti a ruotare continuamente la camera con lo stick destro avrebbe tenuto il pollice impegnato impedendoci di premere i pulsanti di combattimento con la tempestività necessaria. Durante il combattimento infatti abbiamo a disposizione due tasti principali, X ed Y, per sferrare i nostri attacchi verso i nemici, affiancati dal tasto A per saltare, dal B per utilizzare armi da lancio e dal grilletto sinistro per le parate. Ryu avrà a disposizione un vasto set di armi, dalla classica katana, la Dragon Sword, ad altre armi più esotiche come dei nunchaku con lame, un gigantesco martello o addirittura una spada di legno, tutte selezionabili ed utilizzabili in ogni momento anche se per il 90% del gioco finiremo per utilizzare sempre la Dragon Sword, più potente e versatile delle altre. A queste armi per combattimento corpo a corpo si accostano una serie di armi da lancio come shuriken, dardi esplosivi, una lama boomerang e frecce di diversi tipi, oltre ad alcune magie ninja che potremo utilizzare nei momenti di maggior necessità al costo di una dose di energia Ki, l'energia magica di Ryu. All'inizio del gioco molte di queste armi e magie ci saranno precluse, e le guadagneremo man mano che proseguiremo nell'avventura, insieme ad una serie di oggetti utili come pozioni energetiche ed amuleti dai particolari poteri: potremo trovare questi oggetti nascosti nei vari luoghi che visiteremo, oppure alcuni potremo comprarli presso Muramasa, un leggendario mercante onnipresente che potremo contattare tramite delle statue che lo raffigurano disseminate per le mappe di gioco.
Ninja combat evolved
Il cuore del gioco sono gli spettacolari combattimenti che potremo ingaggiare contro i nostri nemici: come accennato, disporremo di un buon numero di armi, ognuna delle quali dotata di un vasto set di mosse che dovremo imparare per trarne il meglio in ogni occasione. I combattimenti non si riducono quindi ad uno sterile button-mashing, tecnica che ci condurrebbe inevitabilmente alla morte, ma come in un vero picchiaduro dovremo fare del nostro meglio per combinare salti, parate e combinazioni di tasti per uscire vincitori da ogni situazione. Come in un balletto di morte, avremo la possibilità di saltare sulle teste dei nemici, sfruttare le pareti per raggiungere altezze maggiori da cui sferrare gli attacchi, utilizzare contromosse e scagliarli gli uni contro gli altri: il segreto del successo nei combattimenti è il dinamismo, il non stare mai fermi per non dare ai nemici la possibilità di organizzarsi e sopraffarci. Già, perchè i nostri nemici sono dei veri ossi duri, il loro compito è ucciderci e lo prendono molto seriamente, mettendo a dura prova la nostra bravura sin dai primissimi momenti di gioco e confermandoci in ogni momento che Ninja Gaiden è un gioco maledettamente difficile, ma anche incredibilimente soddisfacente una volta che ne abbiamo padroneggiato tutti i meccanismi. Tutti i movimenti di Ryu si succedono con una velocità incredibile, ed ogni nostro comando viene sempre eseguito all'istante, nel modo in cui vogliamo che accada. Unica pecca in tutto questo è la telecamera, che soprattutto durante le battaglie più concitate si posiziona in modo da non mostrarci al meglio la scena e costringendoci a riposizionarla ripetutamente dietro le spalle di Ryu agendo sul grilletto destro. Ma a nostro avviso si tratta di un difetto minore, visto anche che dopo poche ore di gioco siamo riusciti a padroneggiare molto bene il meccanismo della centratura della telecamera tanto che che ci veniva automatico utilizzarlo alla stregua dei pulsanti di combattimento.
I nemici che affronteremo lungo i 16 capitoli di cui è composto il gioco sono molto vari, e spaziano dai classici ninja assassini a truppe militari armate di fucili e granate, da rossi demoni cornuti a non morti incrollabili ad agili esseri demoniaci con la testa in fiamme, e così via. Ogni nemico ha i suoi punti deboli e le sue abilità, e sta a noi capire quale strategia attuare per ognuno e quale arma utilizzare per affrontarlo al meglio. Tutti i nemici sono comunque accomunati dalla particolarità di rilasciare, una volta uccisi, delle sfere di "essenza" che potremo utilizzare per recuperare energia vitale o magica oppure come moneta da spendere nel negozio di Muramasa, a seconda del loro colore. Come ogni gioco di derivazione arcade che si rispetti, ogni capitolo si chiude con il combattimento contro un boss: esseri estremamente potenti che ci faranno sudare le classiche sette camice per riuscire a sopraffarli, e che dovremo affrontare ben riforniti di pozioni curative e magiche. Con i boss i designers del Team Ninja sembrano essersi divertiti molto ed hanno creato una serie di personaggi e mostri incredibili, come giganteschi scheletri preistorici animati, blob tentacolari, elicotteri da guerra, mostri di ghiaccio ed una donna-demone che sembra uscita direttamente da un manga di Go Nagai.
Tairon, la mappa infinita
I primi tre capitoli del gioco possono essere considerati una sorta di introduzione alla storia, dove Ryu scopre il fato del suo clan ed affronta un viaggio in dirigibile verso la capitale dell'impero di Vigoor. E'però dal quarto capitolo, quando metteremo piede nella città di Tairon, che la struttura del gioco si mostra in tutta la sua maestosità. Da qui in poi, infatti, tutti i capitoli saranno ambientati nella città stessa o in sue "appendici" direttamente connesse, come delle caverne sotterranee, una abbazia, una base militare, l'acquedotto e così via, tutti accessibili tramite una serie di cancelli e porte che inizialmente saranno bloccati e che potremo sbloccare con speciali chiavi che troveremo man mano che procede l'avventura. In pratica è come se giocassimo sempre in una unica vastissima mappa, con ambienti anche molto eterogenei collegati tra loro in modo fluido e senza stacchi: grazie all'ottimo uso di una tecnologia di streaming da hard disk, il passaggio da una sezione all'altra è sempre immediato e senza caricamenti, un vero miracolo tecnico reso possibile dalla presenza del disco rigido nella console. Le ambientazioni sono molto variegate, e spaziano senza soluzione di continuità dalle strade della medievaleggiante Tairon a strette grotte piene di lava, ad umidi sotterranei a templi aztechi. Ogni ambientazione, oltre a distinguersi per architetture e design, ha le sue particolarità e la sua "fauna" di pericoli, fatti di ninja, soldati e demoni di ogni tipo. Alcuni livelli, come le strade della città e l'Abbazia, sono più incentrati sul combattimento, mentre altri come le caverne presentano una più forte componente platform e puzzle, spingendoci a lunghe ricerche per trovare oggetti che ci sbloccheranno altre zone. Nell'esplorazione dei livelli potremo contare su tutte le doti acrobatiche del protagonista per raggiungere zone apparentemente inaccessibili: come ogni ninja che si rispetti infatti abbiamo la capacità di correre sui muri e guadagnare maggiori altezze saltando ripetutamente da un muro all'altro, potremo appederci a sporgenze sui muri e percorrerle lateralmente spostandoci con le mani. Non dobbiamo però correre l'errore di scambiare Ninja Gaiden per una sorta di Prince of Persia in chiave orientale, perchè gli equilibri di gameplay sono totalmente diversi e mentre il titolo Ubisoft è maggiormente incentrato sulle acrobazie e sul puzzle-solving, la creatura di Tomonobu Itagaki è incentrata sui combattimenti corpo a corpo. Un maggiore elemento di varietà è inoltre dato dalla abilità di Ryu di nuotare e combattere sott'acqua, infatti alcune zone saranno composte solamente da locali completamente allagati che dovremo riuscire ad attraversare indenni. Lungo il mondo di gioco sono disseminati dei save-point che ci permettono di salvare la partita, ma a volte risultano troppo rarefatti costringendoci a tornare spesso indietro all'ultimo punto di salvataggio per salvare il nostro progresso. Inoltre i save-point sono raramente posizionati subito prima dell'incontro di un boss, per cui in caso di sconfitta non ci sarà possibile ritentare subito il combattimento e saremo costretti a rigiocare una parte di livello fino a raggiungere di nuovo il nemico, sperando di batterlo per non dovre ricominciare di nuovo. Sembra che i designers del gioco si siano divertiti a renderci le cose difficili, come una sorta di prova per testare il nostro valore e la nostra resistanza.
Cade la mascella
L'aspetto in cui forse Ninja Gaiden eccelle maggiormente è quello tecnico: gli sviluppatori Team Ninja si sono prodotti in un gioiello di software che sfrutta alla perfezione tutte le potenzialità di Xbox, grafiche e non. Quella ovviamente più evidente è la realizzazione grafica: il mondo di gioco è una gioia per gli occhi, con textures in alta risoluzione e realizzate alla perfezione, tanto da rendere alcune ambientazioni (soprattutto gli interni) quasi fotorealistiche, il tutto accompagnato da un pieno uso di anti-aliasing per "ammorbidire" il tutto. Gli ambienti sono realizzati splendidamente, con una impressionante mole poligonale: spesso ci capiterà di soffermarci su particolari come decorazioni di muri e porte notando come siano completamente "scolpite" in 3D anzichè essere realizzate usando le classiche textures piatte tipiche di particolari simili. Non da meno sono i personaggi, tutti dettagliatissimi ed estremamente "puliti", tanto che sembrano usciti da un filmato prerenderizzato, con una infinità di particolari sporattutto sul personaggio principale, i cui abiti ed armi si prestano ad un accurato esame a distanza ravvicinata senza mai perdere in definizione. Il tutto si muove a 60fps fissi, il che è incredibile se pensiamo ad alcuni giochi attuali che non riescono neanche a garantire un framerate stabile a 30fps: magie dell'ottimizzazione del codice. Di un'altra componente molto importante della realizzazione tecnica del gioco ne abbiamo già parlato ed è la tecnologia di streaming dei livelli: le parti di ambientazione vicine a quella in cui ci troviamo a giocare vengono precaricate dinamicamente su hard disk, pronte ad essere utilizzate dal motore del gioco quando servirà. Questo fa si che non servano lunghe schermate di caricamento tra un livello e l'altro, rendendo l'esperienza di gioco virtualmente senza interruzioni. Purtroppo ad oggi pochissimi giochi sfruttano questa potenzialità del disco rigido di Xbox, costringendoci a lunghe attese durante il caricamento dei livelli.
Anche sul fronte audio il titolo si attesta su livelli di eccellenza: gli effetti sonori sono realizzati magnificamente, con suoni realistici e mai anonimi, abbracciati da una colonna sonora originale che si rifà in chiave moderna ai classici ritmi dei vecchi giochi da sala. Le sequenze filmate che narrano la trama del gioco sono tutte parlate in inglese con sottotitoli in italiano, e per i puristi c'è anche la possibilità di selezionare il doppiaggio originale in giapponese.
The way of the ninja
Dopo le oltre 30 ore che abbiamo impiegato per terminare il gioco a difficoltà normale, una cosa è chiara: Ninja Gaiden è un gran gioco, di quelli che pongono nuovi standard e fanno parlare di sè a lungo. Allo stesso tempo, però, va detto che non si tratta di un gioco per tutti: l'elevato livello di difficoltà e la struttura di gioco di radice arcade ne fanno un titolo per gli amanti del genere ma non per chi cerca un tipo di svago videoludico leggero e spensierato. Se cercate un gioco che vi prenda per mano e vi accompagni fino alla fine con fare protettivo, volgete lo sguardo altrove. Ma se volete una autentica sfida, se trovate soddisfazione solo nella formula "sudore e sangue" e se volete un gioco al termine del quale saprete di esserne usciti solo per vostri meriti e non per la benevolenza degli autori, cosa aspettate a vestire gli attillati panni di Ryu Hayabusa ed a gettarvi nella mischia?
Ringraziamo Microsoft per la collaborazione. 9.6
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