Recensione - Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate
Il Gioco
La storia di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate vede il Principe fare visita al castello del fratello maggiore Malik dopo una lunga avventura (per l'esattezza quella narrataci nel 2004 in Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo), solo per trovarlo sotto assedio da parte dei guerrieri di un altro reame: la lotta sembra durare da giorni e i difensori sono ormai sopraffatti dagli assedianti. Malik prende quindi la decisione di liberare il potente e mistico esercito di Re Salomone, senza sapere che si tratta di una forza estremamente malvagia: una volta liberate, le demoniache creature trasformano tutti i guerrieri del castello in statue di sabbia. Il Principe e Malik sono gli unici rimasti a combattere contro il nuovo nemico, e ben presto si separeranno per seguire strade diverse. Sta a noi, aiutati da una misteriosa donna capace di donarci grandi poteri, cercare di salvare il castello e con esso Malik.Il gameplay di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate è molto simile a quello del già menzionato primo episodio della serie Ubisoft: durante tutta l'avventura alterniamo lunghe sequenze platform saltando tra balconi, colonne e scalando pareti, a combattimenti con folti gruppi di nemici. Non si tratta però di una semplice riproposizione di meccaniche già viste in passato: gli sviluppatori hanno arricchito il tutto con una serie di interessanti novità. Le sezioni platform sono state rese più impegnative grazie alla presenza dei nuovi poteri del Principe, ossia la capacità di congelare tutta l'acqua attorno a lui, quella di compiere enormi balzi verso nemici lontani e quella di far materializzare vecchie parti del palazzo ormai andate distrutte. Quello dell'acqua è sicuramente il più interessante e divertente: in alcune ambientazioni incontriamo getti d'acqua e cascate che, una volta congelati, si trasformano in colonne, aste sulle quali dondolare e mura sulle quali sfoggiare la famosa "camminata verticale" del Principe. La complessità sta però nel fatto che questo potere è attivabile solo per un breve lasso di tempo, quindi bisogna percorrere le varie aree prima che si esaurisca; come se non bastasse, possiamo anche incontrare getti che si attivano alternativamente a tempo, così che mentre saltiamo dobbiamo attivare e disattivare col giusto tempismo il potere per permettere ai getti "spenti" di attivarsi, oppure potremmo aver congelato una cascata che forma un muro tra due zampilli, così dobbiamo congelare, scongelare e ricongelare l'acqua a tempo mentre eseguiamo i salti. Anche gli altri due poteri si basano su meccanismi simili: percorrere gli ambienti del castello richiede ora un impegno maggiore per coordinare salti, corsa e attivazione dei diversi poteri a seconda dei casi.
Gli amanti degli enigmi apprezzeranno anche la presenza di alcuni enormi macchinari da attivare utilizzando leve e ingranaggi: non sono moltissimi ma aiutano sicuramente a variare l'azione. Ci sono poi i combattimenti, che ci vedono combattere contemporaneamente contro molti nemici saltando da uno all'altro, schivando i loro attacchi e colpendoli con la nostra spada. Anche qui è possibile attivare diversi poteri, di durata limitata, che ci permettono di fronteggiare più agevolmente grandi numeri di nemici. Particolarmente spettacolare quello legato al controllo del vento, che crea un tornado intorno al Principe catturando e scaraventando a terra tutti i nemici nelle vicinanze: gettarsi nel mezzo di un folto gruppo di nemici per poi attivare questo potere è una tattica davvero soddisfacente. Durante i combattimenti otteniamo dai caduti delle sfere di energia spendibili per potenziare il Principe: possiamo quindi aumentare la salute massima, il tempo di attivazione, la potenza dei poteri e così via.
Il gioco ripropone infine un meccanismo che avevo molto apprezzato nel primo gioco, ossia quello del controllo del tempo. Vista la particolare complessità dei livelli da attraversare, può capitare di sbagliare un balzo e finire nel vuoto: invece di ricominciare tutto il percorso da capo possiamo usare il potere delle sabbie del tempo per riavvolgere il tempo fino all'istante prima del balzo, così da fare un nuovo tentativo. Non è però sempre disponibile: ogni utilizzo del potere consuma delle sfere di energia che vanno poi recuperate distruggendo dei vasi disseminati per i livelli, quindi abusandone ci troveremo presto a saltare senza rete.
Oltre alla storia principale, che ho completato in poco meno di otto ore, il gioco propone anche due modalità sfida: una sorta di survival che ci vede combattere in un'arena contro ondate di nemici sempre più forti ed una sfida a tempo (sbloccabile tramite UPlay, il sistema di ricompense di Ubisoft) in cui dobbiamo sconfiggere tutti i nemici entro un certo tempo limite. Manca però una sfida a tempo delle sezioni platform: sarebbe stato bello avere dei percorsi particolarmente complessi da completare nel minor tempo possibile, magari con la possibilità di confrontare i tempi con quelli dei nostri amici.
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