Nell'affollato segmento dei multiplayer FPS la competizione è agguerrita e, a volte, sul campo rimane qualche vittima illustre. Questa volta tocca alla giovane creazione di Marcus Lehto, Disintegration, uscita solo tre mesi fa e che vedrà a novembre spegnersi i server multigiocatore, mantenendo così attiva solo la campagna in singolo.

Chiunque abbia seguito il mercato degli shooter multiplayer nel corso dell'ultima decade sa che, per creare un prodotto in grado di raccogliere attorno a sé una community vitale, serve più che "un sacco di gente che si spara". I tempi in cui "bastava esserci" (se mai ci sono stati) sono passati da tempo, e per Disintegration non è stato sufficiente un nome di richiamo come quello di Marcus Lehto, ideatore del personaggio di Master Chief e della saga di Halo, per tenere a galla un titolo che non ha saputo mantenere le proprie promesse.

Il gioco, opera prima di V1 Interactive, è arrivato alla pubblicazione lo scorso giugno dopo un tortuoso percorso fatto di presentazioni a porte chiuse, videoconferenze e beta private. Nonostante il nome di richiamo e l'alone di mistero costruito ad arte, la trama si presentava fin da subito abbastanza banale: robottoni antropomorfi con giacche bomber si scaricano addosso caricatori di armi di grosso calibro come se non ci fosse un domani. Il gameplay, nelle intenzioni degli autori, avrebbe dovuto mescolare elementi RTS ed FPS in uno stile che avrebbe dovuto creare un nuovo modello di gameplay.

Con queste carte sul tavolo, Private Division e V1 Interactive hanno annunciato che, a soli cinque mesi del lancio, i server di Disintegration si andranno spegnendo secondo un programma che porterà all'impossibilità di giocare online dopo il 17 novembre. Spiace non tanto per la perdita del gioco in sé, quanto per la perdita di un'altra piccola fetta di diversità in un settore dominato da pochissimi colossi.